Proposta di un gruppo di lavoro interministeriale per la riorganizzazione degli Opg (11-2006)

Nel 2004 la Commissione interministeriale Giustizia-Salute istituita nel 2002, costituisce un “gruppo di lavoro per i problemi degli ospedali psichiatrici giudiziari” onde rispondere all’incarico di “proporre possibili modelli innovativi” nei confronti “di soggetti pericolosi affetti da patologie psichiatriche e ricoverati negli ospedali psichiatrici giudiziari”.

Del gruppo di lavoro fanno parte 3 tecnici della regione Emilia Romagna e Campania, 3 direttori di OPG oltre che funzionari dei due ministeri. Lo studio evidenzia, tra l’altro, che il 50% della popolazione internata, circa 1200 persone, ha una misura di sicurezza di due anni e che è elevato il numero delle proroghe.

Le proposte della Commissione prevedono, a breve e medio termine, la diminuzione delle persone internate attraverso l’utilizzazione delle normative vigenti ma a lungo termine, sotto la dicitura del “superamento dell’attuale sistema degli Opg attraverso la realizzazione di un sistema integrato di psichiatria penitenziario”, prevedono un raddoppio del numero dei posti di internamento - rispettivamente a gestione del
dipartimento dell’amministrazione penitenziaria e a gestione dell’azienda sanitaria - tra posti in OPG (300 in 3 OPG), 2 centri nazionali di psichiatria penitenziaria (200 in 2 OPG), centri diagnostico terapeutici presso gli istituti di pena, uno in tutte le Regioni (300 posti), strutture residenziali ad alta intensità terapeutica e media sicurezza (500 posti), strutture residenziali a media intensità terapeutica e bassa sicurezza (500-1000
posti).

Quanto previsto dalla Commissione non viene attuato, ma viene parzialmente ripreso nel DPDC del 2008.