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Commissione d’inchiesta SSN: provvedimenti di sequestro per gli OPG di Barcellona Pozzo di Gotto e di Montelupo Fiorentino

 

Opg, sequestri in Toscana, Sicilia e Abruzzo. ''Diritto alla salute non garantito''
 
Mercoledì 19 Dicembre 2012 15:52 -
La Commissione d’inchiesta ha dato avvio questa mattina a tre differenti operazioni di sequestro con l’ausilio dei carabinieri. Marino: ''Provvedimenti gravosi di cui la commissione si assume la responsabilità con rigore''.
 
ROMA – La Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale ha dato avvio questa mattina a tre differenti operazioni di sequestro con l’ausilio dei carabinieri in Toscana, Sicilia e Abruzzo. È quanto ha annunciato Ignazio Marino, presidente della Commissione, durante la conferenza stampa in corso presso la Sala Caduti di Nassirya presso il Senato di presentazione del bilancio delle attività della Commissione sugli Opg. 
L’operazione si inquadra nell’ambito dell’inchiesta sulla salute mentale e gli ospedali psichiatrici giudiziari, le strutture sottoposte a sequestro sono il reparto denominato “PESA” all’interno dell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino; l’intero ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto; alcuni container in cui alcune decine di giovani pazienti psichiatrici dell’Aquila, dopo il terremoto del 2009, erano costretti a recarsi per poter prendere parte a progetti terapeutico-riabilitativi.
Montelupo Fiorentino. Gli internati del reparto "PESA" sono 15 ed entro sette giorni dovranno essere trasferiti. In totale nell'OPG ci sono ora 102 internati, per lo più concentrati in un reparto completamente nuovo che è stato occupato solo di recente, in attesa della chiusura definitiva dell'Opg prevista dalla legge per il 31 marzo 2013. Nel provvedimento di sequestro, spiega la Commissione, si legge che "continuano a essere radicalmente deficitarie" le condizioni strutturali ed igienico-sanitarie, recando "pregiudizio ai diritti costituzionalmente garantiti" come il diritto a forme di detenzione che non siano contrarie al senso di umanità, il diritto alla salute e il diritto all'incolumità.
Barcellona Pozzo di Gotto. L'Opg siciliano dovrà essere definitivamente chiuso entro 30 giorni, spiega la Commissione, e gli internati da trasferire sono 205. “Pur notando alcuni miglioramenti in diverse aree della struttura, segnalati nel provvedimento di sequestro – spiega la Commissione -, i reparti dell'Opg ‘mantengono una conformazione del tutto inidonea per una struttura che dovrebbe garantire standard da residenza psichiatrica e soffrono di una condizione di intollerabile sovraffollamento (fino a 12 pazienti per cella)”. Difficoltà confermate dallo stesso direttore dell'Opg che ha confermato che “mancano figure mediche specialistiche per l'assistenza agli internati: persone che soffrono di cuore, disabili in sedia a rotelle, pazienti affetti da ernie e da altre disfunzioni gravi non possono essere assistiti. Lo stesso vale per la terapia psichiatrica e psicologica”.
"Si tratta di provvedimenti gravosi di cui la Commissione d'inchiesta si assume la responsabilità con rigore – ha affermato Marino - dentro gli Opg non si può assistere un internato che ha un infarto, per non parlare di persone con patologie gravemente invalidanti, come la cancrena dovuta al diabete, che hanno aspettato periodi interminabili prima di essere trasferiti in un vero ospedale per una amputazione. Nonostante i miglioramenti notati nei due Opg sottoposti a sequestro, abbiamo constatato che il diritto alla salute non è assolutamente garantito: queste strutture purtroppo restano carceri-ghetto che in alcun modo assomigliano a un ospedale".
 
Fonte: Redattore Sociale
 
 

18 dicembre 2012: Report incontro del Comitato stopOPG e Ministero della Salute

 

 
Si è svolto martedì 18 dicembre il previsto incontro tra stopOPG e rappresentanti del Ministero della Salute *
L’incontro è stato del tutto interlocutorio.
Tuttavia ci ha permesso un primo confronto diretto con i rappresentanti del Ministero, che dovranno vagliare i programmi regionali per l’utilizzo dei finanziamenti destinati al superamento degli OPG.
 
E perciò abbiamo:
  • ribadito che deve essere data centralità ai “progetti terapeutico riabilitativi individuali, a cura del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) competente, finalizzati prioritariamente alle dimissioni e all’esecuzione delle misure di sicurezza “alternative” all’internamento. (in coerenza con le sentenze Corte Costituzionale 253/2003 e 367/2004 richiamate dall’allegato 1C Dpcm 1.4.2008)”
  • confermato la preoccupazione sul fatto che il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari si risolva - se va bene - con il mero trasferimento delle persone attualmente internate negli OPG e CCC nelle “strutture speciali regionali” (i “mini OPG”) previste dall’articolo 3 ter della legge 9/2012. E che, anzi, non essendo abolito l’istituto giuridico alla base dell’OPG, previsto nelle norme superstiti del “codice Rocco”, le nuove strutture continuino ad essere “alimentate” con nuovi internamenti
  • contestato l’applicazione dell’articolo 3 del riparto dei finanziamenti per le strutture (prevede accordi per mantenere strutture interregionali, magari proprio gli stessi OPG, e riguarda le regioni con un “fabbisogno inferiore a 10 posti letto”, cioè proprio dove le strutture potrebbero essere di piccole dimensioni e quindi lontane dalle “caratteristiche manicomiali”)
  • sollecitato la messa a disposizione di informazioni trasparenti circa le persone internate negli OPG (che peraltro gli stessi rappresentanti del Ministero hanno dichiarato di avere difficoltà ad ottenere dal DAP).
Vi è incertezza circa il rispetto della date per la chiusura degli OPG (1 febbraio - 31 marzo 2013) , anche perché i programmi assistenziali e sulle strutture, che ogni regione deve sottoporre al vaglio e al Decreto del Ministro della Salute per ottenere i finanziamenti di parte corrente e in conto capitale, non sono ancora stati presentati, dato che il Decreto successivo alle due Intese sul riparto dei finanziamenti non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il capo dipartimento Oleari solleciterà al Ministro una risposta alla richiesta, che avevamo già presentato, per la costituzione presso il Ministero della Salute di una sede di osservazione sul superamento degli OPG, cui partecipi anche stopOPG.
La situazione è talmente incerta che sarebbe necessario, come abbiamo già scritto, l’istituzione di una specifica autorità di garanzia nazionale (che possa agire anche con funzioni commissariali ad acta) per l’attuazione dei programmi delle regioni e per il loro monitoraggio. E la previsione di sanzionare le inadempienze regionali .
In sostanza l’incontro ha confermato la necessità di proseguire con l’iniziativa dei comitati stopOPG regionali nei confronti delle rispettive Giunte e con la mobilitazione di stopOPG nazionale.
Stefano Cecconi
 
 
* Erano presenti, per il comitato stopOPG: Denise Amerini, Cesare Bondioli, Giovanna Del Giudice e Stefano Cecconi; per il Ministero della Salute: il capo di Gabinetto Guido Carpani, il Capo Dipartimento sanità pubblica e innovazione Fabrizio Oleari, la dirigente Silvia Arcà e Guido Ditta.

Comiato StopOPG Sardegna: l'Asarp incontra l'assessore alla Salute e chiede l'apertura di un tavolo di confronto.

Asarp
Associazione sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica
Comitato sardo "Stop Opg"

 

COMUNICATO
L'Asarp incontra l'assessore alla Salute e chiede l'apertura di un tavolo di confronto.

Cagliari, mercoledì 12 dicembre 2012. L’incontro, convocato dall'assessore alla salute Simona De Francisci, apre il confronto con le associazioni dei familiari sulle linee guida della salute mentale definite da Regione e Commissione tecnica sulla salute mentale, per la riorganizzazione dei servizi e il riparto
dei finanziamenti per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari e la presa in carico delle cittadine e dei cittadini sardi internati negli Opg della penisola.

Soddisfazione per apertura tavolo di confronto. La delegazione dell'Asarp esprime soddisfazione per l'apertura del tavolo di confronto sulla con le associazioni per la salute mentale, un tavolo di confronto richiesto dall'insediamento della attuale giunta regionale e mai avvenuto. L'Asarp, presente insieme al comitato sardo Stop Opg ha dichiarato che l'unica strada in grado di garantire una reale partecipazione democratica alle scelte di programmazione è la convocazione di tutte le associazioni rappresentative dei familiari.

Centri di Salute Mentale aperti sulle 24 ore. L'Asarp ha chiesto all'Assessore alla Salute una organizzazione diversa dei Centri di Salute Mentale attraverso pratiche di cura e di presa in carico orientate alla guarigione e non alla istituzionalizzazione con i Centri di Salute Mentale aperti sulle 24 ore, distribuiti su tutto il territorio regionale sull'esempio dei modelli di salute di comunità più avanzati realizzati in Italia e auspicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Abolizione di ogni forma di contenzione. L'Asarp ha ribadito la ferma condanna di qualunque misura coercitiva possa essere attuata nei servizi di diagnosi e cura del territorio regionale (in particolare porte chiuse, contenzione chimica e contenzione meccanica) e ha chiesto all'assessore De Francisci un organizzazione dei servizi che garantisca la rimozione di tutte le cause che portano a comportamenti illegittimi da parte di operatori della salute mentale.

No ai mini Opg in Sardegna. Asarp e Stop Opg hanno espresso preoccupazione per lo stato di attuazione del processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Le due Intese, sancite in Conferenza Unificata il 6.12.2012, sul riparto dei finanziamenti destinati agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, ex art. 3 ter della Legge 9/2012 potrebbe portare il processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari alla sola costruzione “strutture speciali regionali” (che abbiamo chiamato“mini OPG”). Per Asarp e Stop Opg per evitare che ciò accada, nel procedimento attuativo dei riparti bisogna
destinare le risorse ai Dipartimenti di Salute Mentale per progetti individuali finalizzati alle dimissioni degli/delle internati/e o per progetti di alternativa alla misura di sicurezza detentiva in Opg. Così da evitare i manicomi regionali.

 

Gisella Trincas (Asarp) 3381597287
Roberto Loddo (Stop Opg) 3316164008
 

Riparto finanziamenti Ospedali Psichiatrici Giudiziari, priorità: ai DSM per le dimissioni e la cura fuori dagli OPG (e dai mini OPG). Le proposte di stopOPG al Ministro della Salute Balduzzi e al Presidente Conferenza Regioni Errani

 

La lettera “chiudono gli OPG o riaprono i manicomi” - PROPOSTE del Comitato stopOPG inviata al
  • Ministro della Salute - prof. Renato Balduzzi
  • Presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome - dott. Vasco Errani 
  • Presidente Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del SSN - sen. Ignazio Marino

 

“Nessun Ospedale Psichiatrico Giudiziario a Cagliari” – Ordine del Giorno approvato dalla Commissione Politiche Sociali del Comune di Cagliari

“Nessun Ospedale Psichiatrico Giudiziario a Cagliari” – Ordine del Giorno approvato dalla Commissione Politiche Sociali del Comune di Cagliari

La commissione Politiche sociali si schiera contro l’eventuale costruzione di un Opg nel territorio comunale. No anche a strutture con caratteristiche simili “che abbiano come finalità la detenzione delle persone e non la loro cura”

 

“Nessun Opg a Cagliari”. La commissione Politiche sociali si schiera contro l’eventuale costruzione di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario nel territorio comunale. No anche a strutture con caratteristiche simili “che abbiano come finalità la detenzione delle persone e non la loro cura”. La decisione arriva dopo le ipotesi sollevate nella scorsa primavera.

 

Dal Comune arriva un secco no alla costruzione di un ospedale psichiatrico giudiziario a Cagliari. Per ora si tratta di un primo passaggio avvenuto nella commissione Politiche Sociali, presieduta da Fabrizio Rodin (Pd), tramite l’approvazione di una mozione che dovrebbe passare in Consiglio comunale senza troppi ostacoli.

 

Il documento votato parte dal presupposto che gli Opg, che a partire dagli anni ‘70 hanno sostituito i manicomi criminali, sono strutture finalizzate alla reclusione ed in teoria al recupero di persone affette da malattie psichiatriche. In realtà i dati raccolti a livello nazionale “ritengono che circa un terzo degli internati sia responsabile solo di reati minori, mentre un quarto non ha più avuto conferma giudiziaria della propria pericolosità sociale”. Attualmente in Italia sono presenti sei ospedali di questo tipo nei quali sono detenute oltre 1300 persone: “Stime attuali parlano di trenta sardi reclusi in queste strutture, tra questi i cittadini cagliaritani sono passati da otto a due negli ultimi mesi”.

 

A febbraio 2012 il Parlamento ha votato una legge per il “superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari” con la chiusura prevista entro marzo 2013. Tuttavia per evitare che cambiando il nome questi centri rimangano, la commissione ha voluto chiudere la questione ad eventuali dubbi, anche alla luce delle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci, che nel maggio scorso seppur negando l’apertura di Opg in Sardegna aveva parlato di nuove “strutture in grado di accogliere i detenuti con patologie della psiche, con l'obiettivo di tutelare la loro salute in una cornice di sicurezza per il resto della cittadinanza”.

 

Così la decisione della commissione è stata quella di proporre all’Aula la “contrarietà alla costruzione di un Opg sul proprio territorio o di una altrimenti denominata struttura con caratteristiche simili, cioè segregante e totalizzante e che abbia come finalità principale la detenzione delle persone e non la loro cura”. Inoltre auspica che “i percorsi di cura e di recupero vengano separati dal momento della pena” e chiede alla Regione di utilizzare parte dei finanziamenti dedicati alla costruzione di nuove strutture per definire percorsi di reinserimento sociale.

 

 

da www.cagliaripad.it: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=506

 

Due poesie sugli OPG di Rita Filomeni

Pubblichiamo due testi poetici sugli Opg di Rita Filomeni dal titolo:

. ospedali psichiatrici giudiziari

. nuovi opg

 

 

Rita Filomeni (1975) è un poeta. Ha pubblicato la raccolta “Scardinare l’acqua” (LietoColle, 2011). Sostiene la campagna StopOPG «perché da troppi anni ormai nel nostro paese la verità è divenuta un rumore da allontanare, ed il coraggio il sabotatore dei nostri opachi desideri di tranquillità e bonaria sopravvivenza individuale».

 

 

“signor Ministro: chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ?”

 

Il Ministro della Salute Balduzzi propone alle Regioni  il riparto dei finanziamenti (spesa corrente: 38 milioni nel 2012, 55 milioni a partire  dal 2013. Spesa conto capitale: 117 milioni nel 2012 e 57 milioni nel 2013). Sembrano finanziamenti tutti destinati alle strutture sostitutive gli attuali OPG (i mini OPG), invece che alle persone: per dimissioni, progetti terapeutico - riabilitativi individuali che permettano di eseguire la misura di sicurezza FUORI dall’OPG. E allora resta la domanda “signor Ministro chiudono gli OPG o riaprono i  manicomi ?”


 

testo del comunicato dal sito del Ministero della Salute

http://www.salute.gov.it/attualita/paDettaglioComunicati.jsp?id=3779

Comunicato n. 244 - 21 novembre 2012

Superamento opg: Ministero Salute, definito riparto fondi per nuove strutture

Il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, ha inviato alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto contenente il riparto tra le Regioni dei fondi per il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari previsto dall'articolo 3-ter comma 6 del decreto-legge 211/2011. Si tratta di 174 milioni (117 per il 2012 e 57 per il 2013) finalizzati alla realizzazione e riconversione delle strutture, mentre lo stanziamento per il loro funzionamento e per l'adeguamento del personale ammonta a 38 milioni per il 2012 che saliranno a 55 milioni annui a partire dal 2013.
 
Il riparto dei fondi è un passo decisivo nel percorso che porterà finalmente alla chiusura degli Opg e alla nascita delle nuove strutture residenziali che li sostituiranno. I requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi di queste strutture, a garanzia della loro sicurezza per pazienti, personale e territorio che le ospiterà, sono stati definiti da un decreto del Ministro della Salute di concerto con il Ministro della Giustizia firmato il 1 ottobre scorso e pubblicato lunedì in Gazzetta ufficiale.
 
E’ da sottolineare il criterio con cui è stato disposto il riparto dei fondi: metà delle risorse verranno divise tra le Regioni in base alla popolazione residente, mentre l'altra metà sarà ripartita in base al numero dei soggetti attualmente internati negli Opg suddivisi per Regione di residenza e non a seconda della Regione attuale di ricovero. L'obiettivo, infatti, è quello di favorire l'avvicinamento di queste persone al proprio luogo di origine: un principio di civiltà decisivo per favorire il recupero e il reinserimento sociale dei pazienti.

Comitato StopOPG Sicilia scrive al Presidente della Regione Crocetta

 

COMITATO STOPOPG SICILIA – CGIL SICILIA – ARCI SICILIA – AUSER – CARITAS – CITTADINANZATTIVA – C.R.A.S.M. – F.P. CGIL SICILIA – F.P. CGIL MEDICI SICILIA – ASS- VOLONTARIATO “CASA DI SOLIDARIETA’ – ACCOGLIENZA DI BARCELLONA P.G.
 
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE
ON.LE     ROSARIO CROCETTA
 
e.p.c.      ALL’ASSESSORE ALLA SANITA’
D.SSA LUCIA BORSELLINO
 
Preg.mo Presidente, 
con la presente il Comitato STOP-OPG Sicilia come gia’ richiesto durante  la campagna elettorale chiede un urgente  incontro con la  S.V.   al fine di  fare il punto della situazione rispetto al definitivo superamento dell’Ospedale  psichiatrico giudiziario di Barcellona P.G. come  disposto, a livello nazionale,  dalla L. 9/2012.
Come Le sara’ noto la regione siciliana ad oggi non ha recepito il decreto del Presidente del Consiglio dell’1.04.2008 che dispone il passaggio del Servizio sanitario delle Case penitenziarie (e quindi dell’ OPG) dal Ministero  della Giustizia alla Sanita’ Nazionale,  attuato gia’  da tempo da parte di tutte le regioni. Determinando la mancata presa in carico da parte del servizio regionale sanitario siciliano dei pazienti “detenuti” nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.
Nella nostra regione di fatto persiste una vera mancanza di diritto di cittadinanza e dignita’ umana alla persona inferma di mente internata, con il permanere di una struttura che ha tutte la caratteristiche di un internamento di tipo “concentrazionario”! 
Tenuto conto che:  
  • la legge 9/2013 dispone che “a decorrere dal 31 marzo  2013 le misure del ricovero in OPG e dell’assegnazione a casa di cura e custodia sono eseguite esclusivamente all’interno delle strutture sanitarie..’ ..”fermo restando che  le persone che hanno cessato di essere socialmente pericolose devono essere senza indugio dimesse e prese in carico, sul territorio dai dipartimenti di salute mentale”;
  • I responsabili dei dipartimenti di salute mentale delle ASP non risulta abbiano rispettato gli impegni programmatici sottoscritti in data 2 marzo per la presa in carico dei soggetti internati nell’OPG.
  • non sono state richieste le risorse previste per l’immediata dimissione delle persone internate con misura di sicurezza prorogata piu’ volte per mancanza di progetto riabilitativo personalizzato da parte dei dipartimenti di salute mentale di appartenenza;
  • il decreto 27 aprile 2012 della Regione Sicilia “Piano Strategico per la salute mentale” è un’occasione mancata per affrontare adeguatamente ed in tempi rapidi il superamento di questa incivilta’ 
Rimanendo in fiduciosa attesa, confidando nella Sua immediata attenzione verso questi cittadini internati che vivono in uno stato di non cura e di  mancanza di rispetto della loro dignità e ritenendo che se “rivoluzione” deve essere, deve partire dai più deboli, dagli umili, da chi non ha rappresentanza sociale, civile e politica, pensiamo che la Sua proposta politica, può essere anche per Loro certezza di speranza,  di diritto e di riscatto sociale.
Palermo, 20 novembre 2012
 
 
p. il Comitato STOPOPG Sicilia  
Franco Gervasi
 
p. la Segreteria Regionale Cgil Sicilia 
Elvira Morana

Comitato regionale stopOPG LAZIO: usare subito il fondo regionale per dimettere dagli OPG gli internati con i progetti individuali di cura e riabilitazione

 

 
Alla c.a. Presidente Regione Lazio
On. Renata Polverini 
 
Assessore ai Servizi Sociali
On. Aldo Forte 
 
e p.c.
Direttore della Direzione Dott.ssa Miriam Cipriani
Il Dirigente dell’Area Dott.ssa  Simonetta Fratini 
 
 
Oggetto: modalità di gestione del fondo della LR 11/2012 art. 8 commi 44-45 e 46 
                                                                   
In riferimento alla nota del 29.10.2012 inviata ai Direttori dei DD.SS.MM. da parte del Dipartimento Programmazione Economica e Sociale riguardante le modalità di utilizzo del Fondo di cui alla legge in oggetto, finalizzato al recupero e al reinserimento sociale dei pazienti dimissibili  dei circa 160 residenti nel Lazio e attualmente internati presso gli OPG di Aversa, Napoli e Castiglion delle Stiviere, il Comitato Stopopg del Lazio nel prendere atto con soddisfazione dello stanziamento da parte della Regione Lazio invia alle SS.VV. la seguente nota.
 
Il Comitato Stopopg del Lazio ritiene che detto fondo sia utilizzato per il recupero e il reinserimento sociale dei pazienti dimissibili mediante “Percorsi terapeutico/riabilitativi individualizzati a forte integrazione socio-sanitaria”, da parte dei Dipartimenti di salute mentale delle ASL. In particolare si ritiene utile assegnare le risorse in modo proporzionale (quota paziente) al numero dei pazienti dimissibili e presi in carico dai DSM delle Asl di residenza. 
 
Di conseguenza, siccome l’azione di presa in carico non si esaurisce con la collocazione dei pazienti in strutture quali le Comunità terapeutiche che rappresenta l’inizio di un percorso che dura nel tempo, i progetti di presa in carico non possono concludersi entro il 2012.
 
Pertanto il Comitato stopopglazio chiede alle SS.VV. di approvare entro il 2012 i progetti per la presa in carico di tutti gli internati dimissibili dei circa 160 residenti nel Lazio, fermo restando che la durata degli stessi va ben oltre l’anno di competenza del fondo stesso.
 
In attesa di riscontro, cordiali saluti
 
p. Il Comitato Regionale STOP OPG
Giorgio Cerquetani, Tonia Di Cesare, Girolamo Digilio
 

Ottobre 2012 – ,Marzo 2013 : sei mesi di mobilitazione: “chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ?”

 

OTTOBRE 2012 – MARZO 2013

Sei mesi di mobilitazione: “chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ?”
 

Continua la mobilitazione per chiudere definitivamente e senza trucchi gli O.P.G. Ospedali Psichiatrici Giudiziari e per fermare gli attacchi contro la legge Basaglia

Tra crisi economica, ritardi e manchevolezze di Governo e Regioni, tagli della spending review che colpiscono Asl-Dsm e Comuni, il processo di superamento degli OPG resta incerto, e assai rischioso negli esiti che potrebbe avere.

La mobilitazione di stopOPG continua per restituire cittadinanza e diritti alle 1.500 persone ancora rinchiuse negli OPG e alle cittadine e ai cittadini che, con l'attuale legislazione, possono continuare a subire una "misura di sicurezza" negli attuali OPG o nelle nuove strutture speciali (i mini OPG).

Le tappe della mobilitazione a 6 mesi, a 3 mesi, e al termine ultimo per il superamento degli attuali OPG, che la legge 9/2012 fissa tra il 1 febbraio e il 31 marzo 2013

 

  •  Novembre 2012
    stopOPG incontra:
    - il senatore Ignazio Marino
    - il Ministro della Salute Renato Balduzzi
     
  •  12 dicembre 2012 
    "DEI DIRITTI E DELLE PENE"
    Roma: conferenza nazionale sull'esecuzione della pena... leggi tutto
     
  •  Tra il 1 febbraio e il 31 marzo 
    Oggi chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ? - Assemblea nazionale di stopOPG
    a Roma giornata di lotta o di festa, o entrambe le cose: per un bilancio sul percorso di chiusura degli OPG e sulla campagna per la loro abolizione 

 

Lettera al Presidente della Regione Puglia e alla Giunta regionale

 

AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA NICHI VENDOLA
ALL’ASSESSORE ALLA SALUTE ETTORE ATTOLINI
ALL’ASSESSORE AL WELFARE ELENA GENTILE
ALL’ASSESSORE ALLA CITTADINANZA ATTIVA ED ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA, NICOLA  FRATOIANNI     
REGIONE PUGLIA
 
Oggetto:Costituzione comitato “STOP OPG” della Puglia.          
                   
Il giorno 29 settembre 2012 si è formalmente costituito il Comitato Pugliese “STOP OPG”.
Con la recente legge 9/2012 le Regioni  sono vincolate al 31 marzo 2013  a dismettere gli OPG e a collocare gli attuali 1500 circa internati in strutture alternative agli OPG.
Contrastare  l’ipotesi  dello slittamento dei tempi di applicazione della norma è il primo impegno del comitato nazionale STOP OPG ed anche di quello pugliese .
Il Comitato STOP OPG Puglia, nell’ambito della campagna nazionale, auspica l’attivazione di tavoli di confronto per creare strutture accoglienti e inclusive. Perché il rischio vero è che ora si arrivi invece a   ricreare mini OPG e dunque, ancora una volta, a luoghi di costrizione e non di cura e riabilitazione.
Le risorse finanziare per intervenire ci sono ma devono poter essere trasferite. ‘Chiudono gli OPG o riaprono i manicomi?’ Questa è la nostra preoccupazione sullo sbocco che potrebbe avere la recente legge .Noi crediamo che ai circa 1500 pazienti internati negli OPG (di cui 400/500 la Commissione Marino ha segnalato che potrebbero essere già oggi dimessi) vadano riconosciuti diritti, un volto e un nome, dignità. Cioè storia, identità, cittadinanza. Per questo a fianco della chiusura degli OPG deve esserci l’apertura dei servizi territoriali, il potenziamento della medicina di comunità, oggi non strutturati né attrezzati adeguatamente per accogliere a dovere queste persone. E per questo bisogna anche  lavorare per cambiare il codice penale”
I dati da noi acquisiti presso l’Assessorato alla Salute della Regione per la Puglia ci indicano che:
-ad Aprile 2012 gli internati erano 65; a settembre 2012 nell’OPG di Barcellona Pozzo di Gotto (Sicilia), quello scelto per ospitare i residenti della nostra regione, gli internati sono 47. Di questi 13 sarebbero già in condizione di dimissione, mentre i restanti 34, per caratteristiche varie di tipologia di reato, dovrebbero essere trasferiti in strutture vigilate sanitarie. In assenza di accordo su quale deve essere l’istituzione che garantisce tale vigilanza,si è orientati a valutare anche strutture ospitate in istituti di pena, seppure non promiscue con gli stessi.
La legge 9/2012 dice che queste strutture devono essere organizzate per moduli non superiori a 20 posti. Il che significherebbe per la Puglia almeno 2 strutture. Le ipotesi in valutazione sono da parte della Regione Puglia diverse e tutte al momento subordinate ad un indagine che la stessa ha avviato con tutte le ASL per verificare se sono disponibili strutture sanitarie, magari dismesse, che rispondano ai requisiti previsti dalla legge, nonché alla programmazione regionale.
Dei 47 in questione,16 potrebbero essere dimessi entro il 2012, salvo revisione della loro pericolosità e previa diagnosi adeguata.
Dei 26 già dimessi fino ad oggi, 24 erano ristretti a Barcellona Pozzo di Gotto, 2 ad Aversa. Non si hanno notizie precise se tutti questi sono stati presi in carico dai DSM (Dipartimenti di Salute Mentale) delle ASL di residenza. Di certo si sa che  diverse sono le strutture private(CRAP) che li hanno accolti e che sono ubicate su varie province pugliesi.
Alcune di quelle che ne hanno accolto in maggiore numero sono: Incontro di Putignano, Sorgente di Presicce, Metropolis di Molfetta, Apollo di Castellana Grotte.
Il Comitato pugliese STOP OPG intende chiedere alla Regione Puglia, quindi, per non vanificare i principi della legge 9/2012, di attivare l’immediata apertura di un tavolo che rivendichi di:
Riportare gli internati nella realtà di provenienza;
Imporre ai DSM la presa in carico, con l’elaborazione di un progetto individualizzato per la dimissione;
Richiedere  l’immediato  riparto  alle regioni dei fondi della legge 9\2012;
Inserire i soggetti  in strutture già previste dalle leggi regionali,  psichiatriche e socio-sanitarie, secondo quando previsto dal progetto individualizzato elaborato dal  DSM di residenza;
Per quei soggetti che abbiano commesso reati  che presentano disturbi psicopatologici  acuti, attivare forme alternative di detenzione,anche di carattere domiciliare;
Rimettere in discussione il concetto di pericolosità sociale.
 
STOPOPG, Comitato Regionale della Puglia
Cgil Puglia, FP Cgil Puglia, Ufficio H CGIL Bari,Forum della Salute Mentale Puglia, Cittadinanza Attiva Puglia, ARCI Puglia, Psichiatria Democratica Puglia, Antigone Puglia.
 
 
Per il Comitato
Antonella Morga
 

 

Interrogazione parlamentare dell’onorevole Luisa BOSSA sulla morte di Francesco Mastrogiovanni

Francesco Mastrogiovanni, ricoverato nella struttura sanitaria con un TSO (trattamento sanitario obbligatorio) e lì deceduto dopo ottanta ore passate legato ad un lettino.

DIMISSIONI DALL’OPG E ASSISTENZA NEL TERRITORIO: l’esperienza di Bolzano (di L. Toresini)

DIMISSIONI DALL’OPG E ASSISTENZA NEL TERRITORIO:
l’esperienza di Bolzano (e cosa succede in Grecia con i manicomi)

In provincia di Bolzano corre l'obbligo di segnalare che l'inclusione di pazienti ex OPG nelle già esistenti strutture psichiatriche territoriali non necessariamente necessita di ulteriori inverstimenti.
A Merano ne abbiamo inseriti in questi ultimi dieci anni diversi, tutti senza richiesta di budget supplementare. Il budget c'è già. Un unico caso ha comportato l'intervento dello Stato, che, attraverso la Conferenza Stato-Regioni, ha attribuito un budget per un unico paziente. Ciò è stata la conseguenza della dichiarazione del primario del Servizio di Salute Mentale di Merano, che affermava la sua contrarietà all'invio ad una struttura territoriale in provincia di Trento di quello e di altri pazienti, per cui la Provincia assegnava quel budget al Comprensorio di Merano.
Nella realtà non si trattava di un caso nemmeno particolarmente gravoso. Ciò che è gravoso da sopportare è il pregiudizio nei confronti di tali pazienti, quando si insriscono nelle stutture "normali".
Il caso di cui sopra comunque rappresenta l'eccezione che conferma la regola. Non c'è bisogno di budget e/o di strutture supplementari. Ciò che è importante è la collaborazione a stretto contatto con la Magistratura e le Forze dell'Ordine, che non costituisce mai un problema. I pazienti "ex OPG" (che non sono MAI totalmente incapaci di intendere e di volere), sono perfettamente in grado di comprendere il potere deterrente di una eventuale misura cautelare di tipo diverso qualora non stessero alle regole delle strutture territoriali "normali" e di conseguenza vi si attengono.
Normalmente bastano i controlli regolari delle Forze dell'Ordine a dissuaderli altrimenti in via  preventiva.
Un unico caso poi è stato risolto con l'invio a Trieste, dove egli a un certo punto ha anche preso la residenza e non risulta più nemmeno a carico del Comprensorio Sanitario di Merano. Anche questo caso si sarebbe comunque tranquillamente potuto inserire nelle strutture già esistenti e funzionanti. Ciò che ha indotto a cercare per il soggetto un'alternativa è stato il carico eccessivo delle resistente e di pregiudizi intorno alla sua figura.
Per quanto riguarda la chiusura dei manicomi in Grecia, notizie recentissima da fonte diretta mi hanno chiarito che:

  1. la chiusura dei manicomi in Grecia non è stata ancora mai completata. Su dieci istituti già esistenti, ne sopravvivono ancora quattro, di cui due solo ad Atene.
  2. il ministro responsabile ha tagliato tutti i fondi alle NGO, cooperative e altro che si occupano di servizi, strutture alternative per la Salute Mentale. Da cinque mesi non percepiscono più la paga,
  3. E' stato detto al Ministro che se egli non paga più le strutture alternative, si sarà costretti a rimettere i pazienti nei manicomi.
  4. Egli si è dichiarato disponibile a tale soluzione (!?!!?!?)
  5. Ciò significa che i manicomi, finché non sono chiusi TUTTI mantengono sempre il loro potere di attrazione IDEOLOGICA
  6. Non sarà tuttavia possibile riimmettere tutti i pazienti nei quattro manicomi sopravvissuti alla deistituzionalizzazione in Grecia, dati
    a) i costi più alti delle rette dei manicomi
    b) l'impossibilità di riorganizzare e reperire personale e strutture. I vecchi edifici sono diventati nel frattempo fatiscenti ed inservibili.
    c) la non etica e l'antiterapeuticità della soluzione istituzionale totale
  7. Si invitano le Regioni e le Province Autonome a trarre le conseguenze dalle esperienze mediterranee, positive e negative assieme, e non si attardi su modelli sorpassati di false sicurezze, che NON ESISTONO.

Lorenzo Toresini
Bolzano 29 Settembre 2012

29 Settembre 2012: giornata di mobilitazione in tutte le regioni italiane

 

Materiali per la giornata di mobilitazione del 29 settembre 2012

(il files sono scaricabili e utilizzabili liberamente)

Banner MOBILITAZIONE STOPOPG
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"6 mesi di mobilitazione stopOPG: chiudono gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari o riaprono i Manicomi ?"

 

Continua la mobilitazione per chiudere definitivamente e senza trucchi gli O.P.G. Ospedali Psichiatrici Giudiziari e per fermare gli attacchi contro la legge Basaglia tra crisi economica, ritardi e manchevolezze di Governo e Regioni, tagli della spending review che colpiscono Asl-Dsm e Comuni, il processo di superamento degli OPG resta incerto, e assai rischioso negli esiti che potrebbe avere. 
 
Ma la mobilitazione di stopOPG continua per restituire cittadinanza e diritti alle oltre 1.300 persone ancora rinchiuse negli OPG e alle cittadine e ai cittadini che, con l'attuale legislazione, possono continuare a subire una "misura di sicurezza" negli attuali OPG o nelle nuove strutture speciali (i mini OPG). 
 
Le tappe della  mobilitazione a 6 mesi, a 3 mesi, e al termine ultimo per il superamento degli attuali OPG, che la legge 9/2012 fissa tra il 1 febbraio e il 31 marzo 2013
 
- Sabato 29 settembre 2012 : " tra sei mesi chiudono gli Opg o riaprono i manicomi ?" (Salute Mentale e Diritti)
Giornata di mobilitazione in tutte le regioni italiane , con un evento pubblico: convegno, assemblea, sit in, spettacolo teatrale, festa ... Coinvolgendo in particolare ragazze e ragazzi di scuole e università, cittadini utenti dei servizi e loro famiglie,   operatori della salute mentale, associazioni, istituzioni pubbliche, forze sociali e politiche. ecc. 
 
- Martedì 18 dicembre : " Chiudere e abolire l'Ospedale Psichiatrico Giudiziario: salute mentale e giustizia"     (se il folle è imputabile di reato …)"
Convegno pubblico a Roma su malattia mentale, imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, per sostenere la modifica degli articoli del codice penale e di procedura penale all'origine dell'istituto giuridico dell'OPG
 
- Tra il 1 febbraio e il 31 marzo: Oggi chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ? - Assemblea nazionale di stopOPG
a Roma giornata di lotta o di festa, o entrambe le cose: per un bilancio sul percorso di chiusura degli OPG e sulla campagna per la loro abolizione 
 
 
 
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