OPG superamento

SANITA': MARINO (PD), PER OPG SERVE COMMISSARIO E IMPEGNO VERO DI ENTI COINVOLTI

 

 
Torino, 14 feb. (Adnkronos Salute) - Un commissario e piu' impegno da parte delle Regioni. E' quello che serve, secondo il presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale Ignazio Marino, per gli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). "Gia' da molti mesi la Commissione d'inchiesta ha formulato una proposta per l'attuazione della riforma sugli Opg - spiega il senatore Pd, nel giorno in cui la Societa' italiana di psichiatria (Sip) ha annunciato di voler chiedere al prossimo governo di rimandare la chiusura di queste strutture - Il 15 ottobre 2012 mi sono recato dal Presidente del consiglio Mario Monti per esprimere grande preoccupazione e suggerire al Governo una soluzione: si nomini una figura che abbia pieni poteri per applicare la legge votata dal Parlamento e che possa gestire il percorso di chiusura e le risorse economiche messe a disposizione. Ci e' stato detto che non era possibile, ma questa rimane la nostra proposta anche per il prossimo Governo".
"Sul superamento degli Opg - continua Marino - nonostante il lavoro della Commissione e gli appelli ripetuti del presidente della Repubblica Napolitano, si e' accumulato un ritardo vergognoso e disarmante. Il Governo ha prodotto da poco il decreto di finanziamento legato alla legge 9 e, a questo punto, deve esserci un impegno vero da parte delle Regioni: bisogna attuare in via definitiva questa riforma per consentire ai folli autori di reato privati della liberta' di poter avere accesso alle cure di cui hanno diritto e al rispetto della loro dignita' umana".
(Sav/Col/Adnkronos) 14-FEB-13 17:03

Riunione straordinaria del Comitato Nazionale e dei Comitati Regionali StopOPG

Il 5 marzo il comitato nazionale e i comitati regionali sono convocati a Roma per decidere come proseguire la campagna per l'abolizione degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari a 25 giorni dalla data prevista dalla legge per la loro chiusura (31 marzo). Data che non sarà rispettata e che rischia di essere ricordata come il giorno in cui si sono riaperti i manicomi.

in allegato il comunicato stampa StopOPG sulla riunione straordinaria e la dichiarazione del Senatore Marino sul superamento degli OPG

 

 

Dichiarazione Sen. Marino su superamento OPG

Salute mentale: gli OPG sono ancora aperti.

 

Comunicato del comitato StopOPG

Il termine per il completamento del processo di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari è fissato al 1° febbraio 2013. Così prescrive la legge 9 del 2012 (comma 1 articolo 3 ter). Ma è evidente che il temine non sarà rispettato.

Abbiamo ripetutamente segnalato i ritardi nella chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, indicando come responsabili il Governo, molte Regioni e Asl; ma abbiamo parlato anche dei rischi dello stesso articolo 3 ter della Legge 9 appena citata.

Abbiamo denunciato:

  • che l’attenzione di Governo e Regioni è concentrata sull’apertura delle strutture residenziali "speciali” - previste dalla legge 9 in luogo degli attuali Opg - dove eseguire la misura di sicurezza, molto simili a ospedali psichiatrici, per le caratteristiche loro assegnate da uno specifico Decreto. Abbiamo più volte detto che rischiamo di ritrovarci con numerosi piccoli manicomi regionali (i “mini OPG”).
  • che i sequestri degli Ospedali Psichiatri di Giudiziari a Montelupo Fiorentino e a Barcellona di Pozzo di Gotto, disposti a dicembre 2012 dalla Commissione d’inchiesta presieduta dal senatore Marino, e non ancora eseguiti, confermano drammaticamente le condizioni indegne in cui sono tuttora costretti a vivere nostri concittadini all’interno degli ultimi residui manicomiali. La condizione terribile in cui versano questi uomini e donne va al di là delle condizioni  terribilmente degradate in cui sono costretti e riguarda tanto più il loro abbandono da parte dei servizi sanitari e sociali, la mancanza di un progetto, le proroghe collegate ad una mancata presa in carico, la violenza dell’istituto, il permanere di un percorso giuridico “speciale” che toglie loro diritti e responsabilità.
  • che è inaccettabile il ritardo nell’assegnazione alle Regioni delle risorse destinate ad accompagnare il superamento degli OPG (per spesa corrente: 38 milioni di euro nel 2012 e 55 milioni dal 2013, più quelle in conto capitale: 173,8 milioni di euro).

Ribadiamo le nostre proposte:

  1. Le risorse vanno destinate ai Dipartimenti di Salute Mentale DSM, che devono presentare e attuare i progetti individuali finalizzati alle dimissioni degli/delle internati/e o per progetti di alternativa alla misura di sicurezza detentiva in Opg o Ccc (vedi sentenze Corte Costituzionale 253/2003 e 367/2004 richiamate dall’allegato 1C Dpcm 1.4.2008). Per chiudere gli Opg bisogna offrire buoni servizi per la salute mentale nel territorio.
  2. Vanno attuate le “dimissioni senza indugio”, come sollecitato dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul SSN ai Ministri della Salute e della Giustizia, che risultano possibili immediatamente per i due terzi delle persone internate attraverso la presa in carico dei DSM, che porterebbero già alla chiusura di alcuni Opg.
  3. L’istituzione di una specifica “autorità” di garanzia nazionale (che possa agire anche con funzioni commissariali ad acta) per l’attuazione dei programmi delle regioni e per il loro monitoraggio.

Infine, ribadiamo che il definitivo superamento dell'Opg si potrà raggiungere solo con la modifica degli articoli del codice penale 88 e 89. Altrimenti gli Opg (vecchi o nuovi) continueranno ad essere alimentati da nuovi ingressi. Sono quegli articoli del codice Rocco che, associando “follia”  ad incapacità di intendere e di volere e a “pericolosità sociale”, hanno mantenuto in vita l’Opg e dunque un canale “parallelo e speciale” per i malati di mente che commettono reati.

Perciò la mobilitazione di stopOPG continua: gli Opg, come i manicomi, sono incompatibili per loro natura con la tutela della salute mentale, le cure e la riabilitazione cui hanno diritto tutti cittadini.

31 gennaio 2013

p. Il comitato nazionale stopOPG
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Francesca Moccia

Superamento OPG: dopo l’Intesa Stato Regioni, il CIPE delibera il riparto del finanziamento di parte corrente anno 2012

Entro 60 giorni (21 febbraio 2013) devono essere presentati al Ministero della Salute i programmi regionali 
(vedi allegato CIPE OPG 21 DIC 12).
Importante la “pressione” dei Comitati stopOPG regionali su Giunte, ASL e DSM.

Le proposte di StopOPG

 

 

CHIUDONO GLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI O RIAPRONO I MANICOMI : A CHE PUNTO SIAMO? - Brescia 25 gennaio 2013

VENERDI' 25 gennaio 2013
ore 20.45 - SALA PIAMARTA

via S. Faustino - BRESCIA

 

presenta l'iniziativa
Donatella CAGNO –  Segr. Gen. FP CGIL Brescia

 

relazione introduttiva
Stefano CECCONI – STOP OPG Nazionale

 

interventi programmati
Alberto VILLA – STOP OPG Lombardia
Gloria  BARALDI – STOP OPG Brescia
Mario FAPPANI – volontario carcere
Carla FERRARI AGGRADI – forum salute mentale Brescia
Massimo FADA – operatore Dipartimento Salute Mentale 

 

conclusioni
Luigi BENEVELLI – STOP OPG Mantova

 

COMITATO PROMOTORE STOP OPG BRESCIA

Sequestri OPG di Montelupo e Barcellona P.d.G. disposti dalla Commissione d’inchiesta: il comunicato stampa di StopOPG

Roma 19 dicembre 2012

I sequestri degli Ospedali Psichiatri di Giudiziari a Montelupo Fiorentino e a Barcellona di Pozzo di Gotto, disposti oggi dalla Commissione d’inchiesta presieduta dal senatore Marino, confermano drammaticamente le condizioni indegne in cui sono tuttora costretti a vivere nostri concittadini all’interno degli ultimi residui manicomiali. E denunciano i ritardi e le inadempienze del governo e di molte regioni e Asl nell’attuare la chiusura degli OPG, previste dalle leggi del nostro Paese. Gli OPG, com’erano i manicomi, sono incompatibili per loro natura con le cure e la riabilitazione cui hanno diritto tutti cittadini.

Ma non dobbiamo accontentarci dei “provvedimenti di emergenza”. E anzi ora bisogna evitare soluzioni improvvisate: sarebbe, oltre al danno, una beffa che, per il superamento degli OPG, si aprissero in ogni regione “miniOPG” o manicomi regionali in cui internare di nuovo i malati. Perché le persone internate negli OPG non sono dei “pacchi” da trasferire da un “contenitore” ad un altro.

Sono persone che hanno diritto di essere riportate nella regione di appartenenza per ricevere un’assistenza individuale: con progetti terapeutico riabilitativi, differenziati a seconda del bisogno assistenziale, a cura del Dipartimento di Salute Mentale di residenza.

Percorsi che permettono le dimissioni, il ricovero, se necessario, in piccole strutture o comunità, e anche l’esecuzione della misura di sicurezza alternativa all’OPG. Come prevedono due sentenze della Corte Costituzionale e le leggi ancora non applicate. Le stesse leggi che assegnano finanziamenti speciali e aggiuntivi per chiudere gli OPG (38 milioni di euro per spese correnti quest’anno e 55 milioni dall’anno prossimo) e che non sono ancora stati utilizzati.

Stefano Cecconi

 

Comitato stopOPG regionale PUGLIA risponde alla Giunta regionale

In allegato la lettera del Comitato Regionale StopOPG Puglia

 

 

Commissione d’inchiesta SSN: provvedimenti di sequestro per gli OPG di Barcellona Pozzo di Gotto e di Montelupo Fiorentino

 

Opg, sequestri in Toscana, Sicilia e Abruzzo. ''Diritto alla salute non garantito''
 
Mercoledì 19 Dicembre 2012 15:52 -
La Commissione d’inchiesta ha dato avvio questa mattina a tre differenti operazioni di sequestro con l’ausilio dei carabinieri. Marino: ''Provvedimenti gravosi di cui la commissione si assume la responsabilità con rigore''.
 
ROMA – La Commissione d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale ha dato avvio questa mattina a tre differenti operazioni di sequestro con l’ausilio dei carabinieri in Toscana, Sicilia e Abruzzo. È quanto ha annunciato Ignazio Marino, presidente della Commissione, durante la conferenza stampa in corso presso la Sala Caduti di Nassirya presso il Senato di presentazione del bilancio delle attività della Commissione sugli Opg. 
L’operazione si inquadra nell’ambito dell’inchiesta sulla salute mentale e gli ospedali psichiatrici giudiziari, le strutture sottoposte a sequestro sono il reparto denominato “PESA” all’interno dell’ospedale psichiatrico di Montelupo Fiorentino; l’intero ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto; alcuni container in cui alcune decine di giovani pazienti psichiatrici dell’Aquila, dopo il terremoto del 2009, erano costretti a recarsi per poter prendere parte a progetti terapeutico-riabilitativi.
Montelupo Fiorentino. Gli internati del reparto "PESA" sono 15 ed entro sette giorni dovranno essere trasferiti. In totale nell'OPG ci sono ora 102 internati, per lo più concentrati in un reparto completamente nuovo che è stato occupato solo di recente, in attesa della chiusura definitiva dell'Opg prevista dalla legge per il 31 marzo 2013. Nel provvedimento di sequestro, spiega la Commissione, si legge che "continuano a essere radicalmente deficitarie" le condizioni strutturali ed igienico-sanitarie, recando "pregiudizio ai diritti costituzionalmente garantiti" come il diritto a forme di detenzione che non siano contrarie al senso di umanità, il diritto alla salute e il diritto all'incolumità.
Barcellona Pozzo di Gotto. L'Opg siciliano dovrà essere definitivamente chiuso entro 30 giorni, spiega la Commissione, e gli internati da trasferire sono 205. “Pur notando alcuni miglioramenti in diverse aree della struttura, segnalati nel provvedimento di sequestro – spiega la Commissione -, i reparti dell'Opg ‘mantengono una conformazione del tutto inidonea per una struttura che dovrebbe garantire standard da residenza psichiatrica e soffrono di una condizione di intollerabile sovraffollamento (fino a 12 pazienti per cella)”. Difficoltà confermate dallo stesso direttore dell'Opg che ha confermato che “mancano figure mediche specialistiche per l'assistenza agli internati: persone che soffrono di cuore, disabili in sedia a rotelle, pazienti affetti da ernie e da altre disfunzioni gravi non possono essere assistiti. Lo stesso vale per la terapia psichiatrica e psicologica”.
"Si tratta di provvedimenti gravosi di cui la Commissione d'inchiesta si assume la responsabilità con rigore – ha affermato Marino - dentro gli Opg non si può assistere un internato che ha un infarto, per non parlare di persone con patologie gravemente invalidanti, come la cancrena dovuta al diabete, che hanno aspettato periodi interminabili prima di essere trasferiti in un vero ospedale per una amputazione. Nonostante i miglioramenti notati nei due Opg sottoposti a sequestro, abbiamo constatato che il diritto alla salute non è assolutamente garantito: queste strutture purtroppo restano carceri-ghetto che in alcun modo assomigliano a un ospedale".
 
Fonte: Redattore Sociale
 
 

18 dicembre 2012: Report incontro del Comitato stopOPG e Ministero della Salute

 

 
Si è svolto martedì 18 dicembre il previsto incontro tra stopOPG e rappresentanti del Ministero della Salute *
L’incontro è stato del tutto interlocutorio.
Tuttavia ci ha permesso un primo confronto diretto con i rappresentanti del Ministero, che dovranno vagliare i programmi regionali per l’utilizzo dei finanziamenti destinati al superamento degli OPG.
 
E perciò abbiamo:
  • ribadito che deve essere data centralità ai “progetti terapeutico riabilitativi individuali, a cura del Dipartimento di Salute Mentale (DSM) competente, finalizzati prioritariamente alle dimissioni e all’esecuzione delle misure di sicurezza “alternative” all’internamento. (in coerenza con le sentenze Corte Costituzionale 253/2003 e 367/2004 richiamate dall’allegato 1C Dpcm 1.4.2008)”
  • confermato la preoccupazione sul fatto che il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari si risolva - se va bene - con il mero trasferimento delle persone attualmente internate negli OPG e CCC nelle “strutture speciali regionali” (i “mini OPG”) previste dall’articolo 3 ter della legge 9/2012. E che, anzi, non essendo abolito l’istituto giuridico alla base dell’OPG, previsto nelle norme superstiti del “codice Rocco”, le nuove strutture continuino ad essere “alimentate” con nuovi internamenti
  • contestato l’applicazione dell’articolo 3 del riparto dei finanziamenti per le strutture (prevede accordi per mantenere strutture interregionali, magari proprio gli stessi OPG, e riguarda le regioni con un “fabbisogno inferiore a 10 posti letto”, cioè proprio dove le strutture potrebbero essere di piccole dimensioni e quindi lontane dalle “caratteristiche manicomiali”)
  • sollecitato la messa a disposizione di informazioni trasparenti circa le persone internate negli OPG (che peraltro gli stessi rappresentanti del Ministero hanno dichiarato di avere difficoltà ad ottenere dal DAP).
Vi è incertezza circa il rispetto della date per la chiusura degli OPG (1 febbraio - 31 marzo 2013) , anche perché i programmi assistenziali e sulle strutture, che ogni regione deve sottoporre al vaglio e al Decreto del Ministro della Salute per ottenere i finanziamenti di parte corrente e in conto capitale, non sono ancora stati presentati, dato che il Decreto successivo alle due Intese sul riparto dei finanziamenti non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Il capo dipartimento Oleari solleciterà al Ministro una risposta alla richiesta, che avevamo già presentato, per la costituzione presso il Ministero della Salute di una sede di osservazione sul superamento degli OPG, cui partecipi anche stopOPG.
La situazione è talmente incerta che sarebbe necessario, come abbiamo già scritto, l’istituzione di una specifica autorità di garanzia nazionale (che possa agire anche con funzioni commissariali ad acta) per l’attuazione dei programmi delle regioni e per il loro monitoraggio. E la previsione di sanzionare le inadempienze regionali .
In sostanza l’incontro ha confermato la necessità di proseguire con l’iniziativa dei comitati stopOPG regionali nei confronti delle rispettive Giunte e con la mobilitazione di stopOPG nazionale.
Stefano Cecconi
 
 
* Erano presenti, per il comitato stopOPG: Denise Amerini, Cesare Bondioli, Giovanna Del Giudice e Stefano Cecconi; per il Ministero della Salute: il capo di Gabinetto Guido Carpani, il Capo Dipartimento sanità pubblica e innovazione Fabrizio Oleari, la dirigente Silvia Arcà e Guido Ditta.

Comiato StopOPG Sardegna: l'Asarp incontra l'assessore alla Salute e chiede l'apertura di un tavolo di confronto.

Asarp
Associazione sarda per l'Attuazione della Riforma Psichiatrica
Comitato sardo "Stop Opg"

 

COMUNICATO
L'Asarp incontra l'assessore alla Salute e chiede l'apertura di un tavolo di confronto.

Cagliari, mercoledì 12 dicembre 2012. L’incontro, convocato dall'assessore alla salute Simona De Francisci, apre il confronto con le associazioni dei familiari sulle linee guida della salute mentale definite da Regione e Commissione tecnica sulla salute mentale, per la riorganizzazione dei servizi e il riparto
dei finanziamenti per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari e la presa in carico delle cittadine e dei cittadini sardi internati negli Opg della penisola.

Soddisfazione per apertura tavolo di confronto. La delegazione dell'Asarp esprime soddisfazione per l'apertura del tavolo di confronto sulla con le associazioni per la salute mentale, un tavolo di confronto richiesto dall'insediamento della attuale giunta regionale e mai avvenuto. L'Asarp, presente insieme al comitato sardo Stop Opg ha dichiarato che l'unica strada in grado di garantire una reale partecipazione democratica alle scelte di programmazione è la convocazione di tutte le associazioni rappresentative dei familiari.

Centri di Salute Mentale aperti sulle 24 ore. L'Asarp ha chiesto all'Assessore alla Salute una organizzazione diversa dei Centri di Salute Mentale attraverso pratiche di cura e di presa in carico orientate alla guarigione e non alla istituzionalizzazione con i Centri di Salute Mentale aperti sulle 24 ore, distribuiti su tutto il territorio regionale sull'esempio dei modelli di salute di comunità più avanzati realizzati in Italia e auspicati dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Abolizione di ogni forma di contenzione. L'Asarp ha ribadito la ferma condanna di qualunque misura coercitiva possa essere attuata nei servizi di diagnosi e cura del territorio regionale (in particolare porte chiuse, contenzione chimica e contenzione meccanica) e ha chiesto all'assessore De Francisci un organizzazione dei servizi che garantisca la rimozione di tutte le cause che portano a comportamenti illegittimi da parte di operatori della salute mentale.

No ai mini Opg in Sardegna. Asarp e Stop Opg hanno espresso preoccupazione per lo stato di attuazione del processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Le due Intese, sancite in Conferenza Unificata il 6.12.2012, sul riparto dei finanziamenti destinati agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, ex art. 3 ter della Legge 9/2012 potrebbe portare il processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari alla sola costruzione “strutture speciali regionali” (che abbiamo chiamato“mini OPG”). Per Asarp e Stop Opg per evitare che ciò accada, nel procedimento attuativo dei riparti bisogna
destinare le risorse ai Dipartimenti di Salute Mentale per progetti individuali finalizzati alle dimissioni degli/delle internati/e o per progetti di alternativa alla misura di sicurezza detentiva in Opg. Così da evitare i manicomi regionali.

 

Gisella Trincas (Asarp) 3381597287
Roberto Loddo (Stop Opg) 3316164008
 

Riparto finanziamenti Ospedali Psichiatrici Giudiziari, priorità: ai DSM per le dimissioni e la cura fuori dagli OPG (e dai mini OPG). Le proposte di stopOPG al Ministro della Salute Balduzzi e al Presidente Conferenza Regioni Errani

 

La lettera “chiudono gli OPG o riaprono i manicomi” - PROPOSTE del Comitato stopOPG inviata al
  • Ministro della Salute - prof. Renato Balduzzi
  • Presidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome - dott. Vasco Errani 
  • Presidente Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del SSN - sen. Ignazio Marino

 

Comitato stopOPG Sardegna: l'assessore De Francisci convoca Asarp martedì 11 dicembre

L’incontro sarà anche l’occasione per dibattere quanto definito da Regione e Commissione tecnica sulla salute mentale, che hanno stilato un documento con le basi per la riorganizzazione dei servizi
territoriali e ospedalieri e per renderne più omogenea la loro diffusione, prevedendo che in tutte le Asl venga istituito il dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze.

CAGLIARI, 5 DICEMBRE 2012 - L’assessore regionale della Sanità, Simona De Francisci, ha convocato per martedì prossimo, 11 dicembre, alle 17.30 l’associazione Asarp (associazione sarda per l'attuazione della riforma psichiatrica) per discutere sui programmi in corso e su quelli da attuare sulla salute mentale.

L’incontro sarà anche l’occasione per dibattere quanto definito da Regione e Commissione tecnica sulla salute mentale, che hanno stilato un documento con le basi per la riorganizzazione dei servizi territoriali e ospedalieri e per renderne più omogenea la loro diffusione, prevedendo che in tutte le Asl venga istituito il dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze.
 

LINEE GUIDA.

Di recente, in attesa del nuovo Piano sanitario regionale e alla luce della normativa nazionale in materia, su proposta dell’assessore della Sanità, Simona De Francisci, la Giunta regionale ha approvato di recente una delibera che traccia le linee di indirizzo per la tutela della salute mentale in Sardegna, al fine di rispondere alla complessità del trattamento dei disturbi psichiatrici e di garantire, su questo fronte, i servizi di assistenza ai cittadini dell’Isola. Lo rende noto l’assessorato in occasione della Giornata nazionale della salute mentale che si celebra domani, mercoledì 5 dicembre, in tutta Italia.
 

GLI OBIETTIVI.

Tra gli obiettivi prioritari della Regione e della Commissione sono stati considerati, inoltre, la personalizzazione del trattamento, l’individuazione dei percorsi di cura e riabilitazione diversificati a seconda delle caratteristiche dei pazienti, i tempi ottimali di durata dei trattamenti. Sotto la lente anche l’articolazione delle strutture residenziali e semiresidenziali e la loro attività, prevedendo una definizione qualificata delle prestazioni erogate. Inoltre, tra le priorità affrontate anche i problemi dell’età adolescenziale e i gravi disturbi psichici, mentre saranno adottati ulteriori provvedimenti sulla riorganizzazione dei servizi di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare attenzione alla continuità delle cure nel passaggio all’età adulta.
 

SANITÀ PENITENZIARIA E OPG.

Novità anche sul fronte della sanità penitenziaria, per la quale sono stati adottati specifici provvedimenti considerando l’ambito territoriale come la sede privilegiata per affrontare i problemi della salute, della cura e della riabilitazione delle persone con disturbi mentali ospitate negli istituti di pena. Per quanto riguarda la prossima chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, l’assessorato della Sanità è impegnato a programmare, in applicazione della legge nazionale 9 del febbraio scorso, gli interventi appropriati per l’accoglimento di chi verrà trasferito in strutture residenziali sanitarie previste in Sardegna e a predisporre progetti territoriali individualizzati in collaborazione con l’autorità giudiziaria
 

“Nessun Ospedale Psichiatrico Giudiziario a Cagliari” – Ordine del Giorno approvato dalla Commissione Politiche Sociali del Comune di Cagliari

“Nessun Ospedale Psichiatrico Giudiziario a Cagliari” – Ordine del Giorno approvato dalla Commissione Politiche Sociali del Comune di Cagliari

La commissione Politiche sociali si schiera contro l’eventuale costruzione di un Opg nel territorio comunale. No anche a strutture con caratteristiche simili “che abbiano come finalità la detenzione delle persone e non la loro cura”

 

“Nessun Opg a Cagliari”. La commissione Politiche sociali si schiera contro l’eventuale costruzione di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario nel territorio comunale. No anche a strutture con caratteristiche simili “che abbiano come finalità la detenzione delle persone e non la loro cura”. La decisione arriva dopo le ipotesi sollevate nella scorsa primavera.

 

Dal Comune arriva un secco no alla costruzione di un ospedale psichiatrico giudiziario a Cagliari. Per ora si tratta di un primo passaggio avvenuto nella commissione Politiche Sociali, presieduta da Fabrizio Rodin (Pd), tramite l’approvazione di una mozione che dovrebbe passare in Consiglio comunale senza troppi ostacoli.

 

Il documento votato parte dal presupposto che gli Opg, che a partire dagli anni ‘70 hanno sostituito i manicomi criminali, sono strutture finalizzate alla reclusione ed in teoria al recupero di persone affette da malattie psichiatriche. In realtà i dati raccolti a livello nazionale “ritengono che circa un terzo degli internati sia responsabile solo di reati minori, mentre un quarto non ha più avuto conferma giudiziaria della propria pericolosità sociale”. Attualmente in Italia sono presenti sei ospedali di questo tipo nei quali sono detenute oltre 1300 persone: “Stime attuali parlano di trenta sardi reclusi in queste strutture, tra questi i cittadini cagliaritani sono passati da otto a due negli ultimi mesi”.

 

A febbraio 2012 il Parlamento ha votato una legge per il “superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari” con la chiusura prevista entro marzo 2013. Tuttavia per evitare che cambiando il nome questi centri rimangano, la commissione ha voluto chiudere la questione ad eventuali dubbi, anche alla luce delle dichiarazioni dell’assessore regionale alla Sanità, Simona De Francisci, che nel maggio scorso seppur negando l’apertura di Opg in Sardegna aveva parlato di nuove “strutture in grado di accogliere i detenuti con patologie della psiche, con l'obiettivo di tutelare la loro salute in una cornice di sicurezza per il resto della cittadinanza”.

 

Così la decisione della commissione è stata quella di proporre all’Aula la “contrarietà alla costruzione di un Opg sul proprio territorio o di una altrimenti denominata struttura con caratteristiche simili, cioè segregante e totalizzante e che abbia come finalità principale la detenzione delle persone e non la loro cura”. Inoltre auspica che “i percorsi di cura e di recupero vengano separati dal momento della pena” e chiede alla Regione di utilizzare parte dei finanziamenti dedicati alla costruzione di nuove strutture per definire percorsi di reinserimento sociale.

 

 

da www.cagliaripad.it: http://www.cagliaripad.it/news.php?page_id=506

 

Comitato regionale stopOPG Sardegna: convocazione di conferenza stampa Mercoledì 5 dicembre 2012

 

 
Petizione popolare per l'attuazione di un piano regionale per la salute mentale che rispetti i diritti delle persone sofferenti mentali e delle loro famiglie.  
 
 
Il Mese dei Diritti Umani non rappresenta solo un mese di protesta ma anche di proposta.  Mercoledì 5 dicembre  , nella Giornata Nazionale della Salute Mentale" alle  Ore 11:00 a Cagliari, sotto il Palazzo del Consiglio Regionale  , via Roma  l'associazione dei familiari Asarp  incontrerà tutti gli organi di stampa e informazione per l'avvio di una petizione popolare rivolta al consiglio regionale per l'attuazione di un piano regionale per la salute mentale che rispetti i diritti delle persone sofferenti mentali e delle loro famiglie.
 
 
Segreteria organizzativa  
Il Mese dei Diritti Umani   
Gisella Trincas 3381597287 ASARP 
Roberto Loddo 3316164008 Comitato sardo "Stop Opg" 
Antonello Murgia 3888966430 SOS Sanità - Sardegna 
stopopgsardegna@gmail.com    
mesedeidirittiumani.blogspot.it    
 
 

OPG: salute mentale e carcere. VII Scuola di Formazione di Antigone

Ospedali Psichiatrici Giudiziari: salute mentale e carcere.

VII Scuola di Formazione di Antigone

28 novembre – 1 dicembre 2012 Roma

Scuola del Sociale della Provincia di Roma

Via Cassia 472 - ROMA 

 

mercoledì 28 novembre 
14.30-18.30

Mauro Palma (14.30 – 18.30): Il sistema delle misure di sicurezza nel codice penale italiano e in
Europa
 
 
giovedì 29 novembre
9.30-13.30
Gianfranco Palma (09.30 – 11.30): I problemi pratici della gestione territoriale degli internati
Daniele Spuri (11.30 – 13.30): Codice Rocco, pericolosità sociale e Opg.
14.30-18.30
Stefano Cecconi (14.30 – 16.30): La riforma degli Opg
Sergio Moccia (16.30 – 18.30): Prospettive giuridiche di superamento delle misure di sicurezza
 
 
venerdì 30 novembre
9.30-13.30
Alessandro Antonucci (09.30 – 11.30): Pensare e agire: il significato psichiatrico della capacità di
intendere e volere
Stefano Liberatore (11.30 – 13.30): Le misure di sicurezza detentive non psichiatriche e la gestione del
disagio psichico in carcere.
14.30-18.30
Marco Ruotolo (14.30 – 16.30): Misure di sicurezza e Costituzione
Franco Scarpa (16.30 – 18.30): Gli strumenti dello psichiatra nella valutazione giuridica della
pericolosità sociale
 
 
sabato 1 dicembre
9.30-13.30
(09.30 – 13.30) Opg: la testimonianza di Antigone e dell’Osservatorio
 
 
I docenti
Alessandro Antonucci: psichiatra, dirigente Dipartimento salute mentale via Lablanche Rm A;
Stefano Cecconi: coordinatore della campagna StopOpg; Stefano Liberatore, direttore della Casa
circondariale di Teramo, ex vice direttore della Casa di reclusione - Casa di lavoro di Sulmona; Sergio
Moccia: avvocato, professore di Diritto penale all'Università Federico II di Napoli; Gianfranco
Palma: direttore Dipartimento salute mentale Rm E; Mauro Palma: vice presidente del Consiglio
europeo per la cooperazione penalistica; Marco Ruotolo: professore di Diritto costituzionale e Diritto
processuale costituzionale all’Università degli studi Roma Tre; Franco Scarpa: psichiatra, direttore Uoc
Usl 11 "Salute in Carcere" Opg Montelupo Fiorentino; Daniele Spuri: dottorando di ricerca in Diritto
penale, scuola dottorale Tullio Ascarelli.

"Salute mentale, carceri e Opg". Cagliari 3 dicembre 2012

 

 
Iniziativa a cura del Comitato Stop Opg
e di tutte le organizzazioni aderenti al Mese dei Diritti Umani.
 
Parteciperanno
Stefano Cecconi, portavoce nazionale comitato "Stop Opg"
Patrizio Gonnella,  presidente nazionale Associazione Antigone .  
 
Lunedì 3 dicembre "Salute mentale, carceri e Opg"
Alle ore 16:00 nella sala consiliare di Palazzo Regio, a Cagliari.
  
 
 
Segreteria organizzativa  
Il Mese dei Diritti Umani  
Gisella Trincas 3381597287 ASARP 
Roberto Loddo 3316164008 Comitato sardo "Stop Opg" 
Antonello Murgia 3888966430 SOS Sanità - Sardegna 
 
 

“signor Ministro: chiudono gli OPG o riaprono i manicomi ?”

 

Il Ministro della Salute Balduzzi propone alle Regioni  il riparto dei finanziamenti (spesa corrente: 38 milioni nel 2012, 55 milioni a partire  dal 2013. Spesa conto capitale: 117 milioni nel 2012 e 57 milioni nel 2013). Sembrano finanziamenti tutti destinati alle strutture sostitutive gli attuali OPG (i mini OPG), invece che alle persone: per dimissioni, progetti terapeutico - riabilitativi individuali che permettano di eseguire la misura di sicurezza FUORI dall’OPG. E allora resta la domanda “signor Ministro chiudono gli OPG o riaprono i  manicomi ?”


 

testo del comunicato dal sito del Ministero della Salute

http://www.salute.gov.it/attualita/paDettaglioComunicati.jsp?id=3779

Comunicato n. 244 - 21 novembre 2012

Superamento opg: Ministero Salute, definito riparto fondi per nuove strutture

Il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, ha inviato alla Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto contenente il riparto tra le Regioni dei fondi per il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari previsto dall'articolo 3-ter comma 6 del decreto-legge 211/2011. Si tratta di 174 milioni (117 per il 2012 e 57 per il 2013) finalizzati alla realizzazione e riconversione delle strutture, mentre lo stanziamento per il loro funzionamento e per l'adeguamento del personale ammonta a 38 milioni per il 2012 che saliranno a 55 milioni annui a partire dal 2013.
 
Il riparto dei fondi è un passo decisivo nel percorso che porterà finalmente alla chiusura degli Opg e alla nascita delle nuove strutture residenziali che li sostituiranno. I requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi di queste strutture, a garanzia della loro sicurezza per pazienti, personale e territorio che le ospiterà, sono stati definiti da un decreto del Ministro della Salute di concerto con il Ministro della Giustizia firmato il 1 ottobre scorso e pubblicato lunedì in Gazzetta ufficiale.
 
E’ da sottolineare il criterio con cui è stato disposto il riparto dei fondi: metà delle risorse verranno divise tra le Regioni in base alla popolazione residente, mentre l'altra metà sarà ripartita in base al numero dei soggetti attualmente internati negli Opg suddivisi per Regione di residenza e non a seconda della Regione attuale di ricovero. L'obiettivo, infatti, è quello di favorire l'avvicinamento di queste persone al proprio luogo di origine: un principio di civiltà decisivo per favorire il recupero e il reinserimento sociale dei pazienti.

Comitato StopOPG Sicilia scrive al Presidente della Regione Crocetta

 

COMITATO STOPOPG SICILIA – CGIL SICILIA – ARCI SICILIA – AUSER – CARITAS – CITTADINANZATTIVA – C.R.A.S.M. – F.P. CGIL SICILIA – F.P. CGIL MEDICI SICILIA – ASS- VOLONTARIATO “CASA DI SOLIDARIETA’ – ACCOGLIENZA DI BARCELLONA P.G.
 
AL PRESIDENTE DELLA REGIONE
ON.LE     ROSARIO CROCETTA
 
e.p.c.      ALL’ASSESSORE ALLA SANITA’
D.SSA LUCIA BORSELLINO
 
Preg.mo Presidente, 
con la presente il Comitato STOP-OPG Sicilia come gia’ richiesto durante  la campagna elettorale chiede un urgente  incontro con la  S.V.   al fine di  fare il punto della situazione rispetto al definitivo superamento dell’Ospedale  psichiatrico giudiziario di Barcellona P.G. come  disposto, a livello nazionale,  dalla L. 9/2012.
Come Le sara’ noto la regione siciliana ad oggi non ha recepito il decreto del Presidente del Consiglio dell’1.04.2008 che dispone il passaggio del Servizio sanitario delle Case penitenziarie (e quindi dell’ OPG) dal Ministero  della Giustizia alla Sanita’ Nazionale,  attuato gia’  da tempo da parte di tutte le regioni. Determinando la mancata presa in carico da parte del servizio regionale sanitario siciliano dei pazienti “detenuti” nell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto.
Nella nostra regione di fatto persiste una vera mancanza di diritto di cittadinanza e dignita’ umana alla persona inferma di mente internata, con il permanere di una struttura che ha tutte la caratteristiche di un internamento di tipo “concentrazionario”! 
Tenuto conto che:  
  • la legge 9/2013 dispone che “a decorrere dal 31 marzo  2013 le misure del ricovero in OPG e dell’assegnazione a casa di cura e custodia sono eseguite esclusivamente all’interno delle strutture sanitarie..’ ..”fermo restando che  le persone che hanno cessato di essere socialmente pericolose devono essere senza indugio dimesse e prese in carico, sul territorio dai dipartimenti di salute mentale”;
  • I responsabili dei dipartimenti di salute mentale delle ASP non risulta abbiano rispettato gli impegni programmatici sottoscritti in data 2 marzo per la presa in carico dei soggetti internati nell’OPG.
  • non sono state richieste le risorse previste per l’immediata dimissione delle persone internate con misura di sicurezza prorogata piu’ volte per mancanza di progetto riabilitativo personalizzato da parte dei dipartimenti di salute mentale di appartenenza;
  • il decreto 27 aprile 2012 della Regione Sicilia “Piano Strategico per la salute mentale” è un’occasione mancata per affrontare adeguatamente ed in tempi rapidi il superamento di questa incivilta’ 
Rimanendo in fiduciosa attesa, confidando nella Sua immediata attenzione verso questi cittadini internati che vivono in uno stato di non cura e di  mancanza di rispetto della loro dignità e ritenendo che se “rivoluzione” deve essere, deve partire dai più deboli, dagli umili, da chi non ha rappresentanza sociale, civile e politica, pensiamo che la Sua proposta politica, può essere anche per Loro certezza di speranza,  di diritto e di riscatto sociale.
Palermo, 20 novembre 2012
 
 
p. il Comitato STOPOPG Sicilia  
Franco Gervasi
 
p. la Segreteria Regionale Cgil Sicilia 
Elvira Morana

StopOPG Lombardia: presentazione del libro "Una via d'uscita". Milano 6 marzo 2013

Mercoledì 6 marzo ore 10

Milano - Sala Buozzi della Camera del Lavoro metropolitana

a cura di Stop Opg Lombardia

Presentazione alla presenza dell'autore di:

 

“UNA VIA D'USCITA”

Per una critica della misura di sicurezza e della pericolosità sociale.

L'esperienza dell'ospedale psichiatrico giudiziario nello stato di Minas Gerais (Brasile)

di Virgílio de Mattos 


 

Per una critica della misura di sicurezza e della pericolosità sociale 
L’esperienza dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario nello Stato di Minas Gerais
 
Questo libro non racconta soltanto una storia brasiliana, bensì rappresenta, al di là delle sorprendenti e significative analogie con ampi settori della nostra realtà sociale, istituzionale e legislativa, un'efficace, toccante metafora di una condizione diffusa, purtroppo, a livello planetario. Si narra, infatti, della condizione che il sistema politico e sociale - e, dunque, l'ordinamento giuridico! - crea con l'istituzione manicomiale e delle ragioni per cui essa appare fatalmente destinata alle persone che sono prive «delle grandezze prestabilite e riconosciute - nascita, fortuna, santità, eroismo o genio - e che, tuttavia, sono attraversati da un certo ardore, un eccesso nella cattiveria, nella bassezza, nella sfortuna tali da conferire loro agli occhi di quanti le attorniano, e in maniera commisurata alla mediocrità di questi ultimi, una sorta di spaventevole e miserabile grandezza. [...] Perché qualcosa di queste vite giungesse fino a noi è stato necessario che un fascio di luce le illuminasse anche solo per un istante: il potere le ha strappate alla notte in cui avrebbero potuto e, forse, dovuto rimanere, le ha atteso al varco, ha prestato attenzione, anche solo per un attimo, al loro lamento e al loro piccolo strepito e le ha segnate per sempre con i propri artigli» (Michel Foucault, La vie des hommes infâmes, 1977). Nel caso della “spaventevole e miserabile grandezza” delle vite degli internati in tutti i manicomi giudiziari del mondo, gli artigli del potere sono quelli del sistema penale che, più del solito, li affonda nella carne delle sue vittime fino a sfiorarne l’anima: predica recupero e inclusione, ma, se ti dice che sei non solo criminale ma anche pazzo, lo fa con la inevitabile violenza delle parole di una maggioranza organizzata di fronte alla quale possono averti messo la tua condotta di un momento, i tuoi pensieri o, peggio, la tua condizione – magari subìta - di “ultimo”: pazzo e criminale, quindi, resterai per sempre agli occhi degli altri e con gli occhi della tua stessa, anche solo momentanea, vulnerabilità. E’ evidente, allora, che la vera “soluzione non è la punizione e neppure il trattamento, ma la prevenzione”, come quella efficacemente attuata (con una notevolissima riduzione della spesa!) con il “Programma di Attenzione Integrale al Paziente Giudiziario - PAI-PJ” dello Stato brasiliano di Minas Gerais. (Sergio Moccia, ordinario diritto penale, università di Napoli)

 

 

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