OPG superamento

BRESCIA 24 settembre

 

stopOPG Brescia iniziativa con proiezione del film "Lo stato della Follia"

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FIRENZE 9 settembre 2014

Iniziativa con stopOPG per il contro-anniversario apertura dell'ex manicomio San Salvi. Con D.Amerini, S.Cecconi, F.Corleone, P.Dell’Acqua, rappresentanti istituzionali

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Chiusura OPG, stopOPG al sottosegretario alla Salute De Filippo: incontro per verificare rispetto scadenze di legge

Il comitato nazionale stopOPG scrive al Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo rinnovando la richiesta di incontro (vedi la nota del 3 giugno scorso) e chiede informazioni sullo stato di attuazione della Legge 81/2014 sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, in particolare per verificare il rispetto (non burocratico) di alcune scadenze (vedi lettera)

  • Entro trenta giorni (ndr: 1 luglio 2014): attivare presso il Ministero della salute un organismo di coordinamento per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari
  • Entro il 15 giugno 2014: Modifica dei Programmi regionali per ridurre le Rems e riqualificare i Dipartimenti di Salute Mentale.
  • Entro 15 luglio 2014: Presentazione dei percorsi terapeutico-riabilitativi individuali di dimissione di ciascuna delle persone ricoverate

Siamo naturalmente interessati all’applicazione di quanto prevede la legge, al di là delle scadenze sopraindicate

Opg: De Filippo, presto coordinamento regioni-ministero

 

(ANSA) - ROMA, 30 LUG - "Attendiamo a giorni, forse a ore, la nomina dei rappresentanti della Conferenza delle Regioni, che completera' l'organismo di coordinamento, istituito presso il Ministro della Salute, per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari (Opg), creandone cosi' le condizioni per la piena operativita'". Lo afferma il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, in merito all'organismo che avrebbe dovuto esser creato un mese fa, ovvero entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge 81/2014 sul superamento degli OPG. "Dobbiamo avere grande attenzione ai tempi - aggiunge riferendosi all'allarme sulle scadenze non rispettate lanciato dal Comitato StopOpg - ma, se vogliamo rispettare lo spirito di questo passaggio di civilta', abbiamo il dovere non solo di fare subito, ma di fare bene, con un approccio che deve riorientarsi per essere meno giudiziario e piu' sanitario e quindi, a maggior ragione, che debba porre grande attenzione alla specificita' di ciascun individuo". Molti e impegnativi, in questa fase, i compiti delle Regioni. "Per questo dico che non va sprecato un solo minuto e che - conclude - i tempi indicati vanno rispettati nella sostanza. Ma dico anche che sarebbe un male per il rispetto dei tempi si dovesse sacrificare la qualita' del risultato per ciascuna delle persone di cui dobbiamo occuparci". YQX-CR 30-LUG-14 17:05 NNNN

Opg: a rischio scadenze attuazione legge.Il Comitato stop - Opg denuncia ritardi e poca chiarezza

(ANSA) - ROMA, 30 LUG - Scadenze a rischio per il percorso che deve portare alla chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari. La denuncia viene dal comitato Stop Opg, che segnala ritardi e poca chiarezza nell'attuazione di quanto previsto dalla Legge 81/2014 sul superamento degli ex manicomi criminali, in merito  all'assegnazione dei fondi e alla presentazione dei percorsi terapeutico-riabilitativi.

"Una buona legge rischia di esser vanificata da mancati adempimenti", riassume Stefano Cecconi, portavoce del comitato Stop Opg. Entro il primo luglio, ovvero entro a 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, doveva essere attivato presso il ministero della Salute un organismo di coordinamento per il superamento degli Opg. "Ci risulta sia stato emanato il decreto ministeriale, ma l'organismo non e' ancora operativo perche' le Regioni non hanno nominato i loro rappresentanti".

Scadeva invece il 15 giugno 2014 il termine per la modifica dei programmi regionali per ridurre le Rems e riqualificare i dipartimenti di Salute Mentale. "Ci risulta - commenta in merito Cecconi - che solo poche regioni si sono mosse in questo senso, ma e' anche vero che non hanno ancora ricevuto i finanziamenti previsti". Entro 15 luglio 2014, invece scadeva il termine per la presentazione dei percorsi terapeutico-riabilitativi individuali di dimissione di ciascuna delle persone ricoverate, ma commenta, "non ci risulta che questo termine sia stato rispettato". (ANSA).

Vedi anche 

Chiusura Ospedali Psichiatrici Giudiziari, stopOPG al sottosegretario alla Salute De Filippo: incontro per verificare rispetto scadenze di legge

 

Il comitato nazionale stopOPG scrive al Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo rinnovando la richiesta di incontro (vedi la nota del 3 giugno scorso) e chiede informazioni sullo stato di attuazione della Legge 81/2014 sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, in particolare per verificare il rispetto (non burocratico) di alcune scadenze VEDI LETTERA stopOPG ALLEGATA:

  • Entro trenta giorni (ndr: 1 luglio 2014): attivare presso il Ministero della salute un organismo di coordinamento per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari
  • Entro il 15 giugno 2014: Modifica dei Programmi regionali per ridurre le Rems e riqualificare i Dipartimenti di Salute Mentale.
  • Entro 15 luglio 2014: Presentazione dei percorsi terapeutico-riabilitativi individuali di dimissione di ciascuna delle persone ricoverate

Siamo naturalmente interessati all’applicazione di quanto prevede la legge, al di là delle scadenze sopraindicate: vedi le proposte di stopOPG per applicare bene la legge 81/2014

 

 

p. stopOPG nazionale

Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Patrizio Gonnella, don Armando Zappolini

PAGINA SPECIALE - Approvata Legge 81/2014 testo coordinato con DL 52/2014 “…disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari“

Superamento Ospedale Psichiatrici Giudiziari “meno Rems più servizi di salute mentale”: alcune Regioni si stanno muovendo ...

Uno dei punti qualificanti della legge 81/2014, che ha convertito con modifiche il Decreto Legge 52/2014, è lo spostamento del focus dalle misure di sicurezza detentive alle misure di sicurezza alternative alla detenzione, con l'obbligo per le Asl di formulare entro il 15 luglio progetti di presa in carico per la dimissione degli attuali internati, motivando in maniera circostanziata le eventuali circostanze che li non rendono possibili. Questo ha rimesso finalmente il processo di superamento degli Opg nei binari della L.180.
Da quanto enunciato consegue per le Regioni la possibilità, prevista esplicitamente dalla nuova legge (*) , di diminuire il numero dei posti delle Rems (Residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza detentive o “mini Opg”) e di riconvertire il budget verso i Dipartimenti di salute mentale. Va ricordato che le Regioni, tutte tranne il Veneto, avevano previsto un numero di 1022 di Rems, che supera il numero dei 894 internati - di cui 91 donne presenti al 9 gennaio nei sei Opg.
Abbiamo notizie, seppure informali, che alcune Regioni si stanno muovendo positivamente verso questo obbiettivo:

  • la Toscana che prevederebbe di diminuire il numero dei posti di Rems, passando dai 28 già deliberati a 7-10 in una sezione del carcere di Empoli.
  • In questa direzione pare muoversi pure la Lombardia, che aveva già deliberato 240 posti di Rems tra Castiglione, 120, e l'altra metà in reparti di due ospedali e di un ex manicomio, Limbiate (anche se qui l’impresa è ardua: i numeri previsti di Rems sono un’enormità …)
  • La regione Emilia Romagna ha già dichiarato che rispetterà i termini della proroga per chiudere l'Opg in relazione ai suoi cittadini, indipendentemente dalla apertura della Rems.
  • nfine la regione Friuli Venezia Giulia, già prima della legge, con delibera n. 744 del 17 aprile 2014, aveva rimodulato la precedente delibera del luglio 2013, che prevedeva 10 posti nella struttura di Maniago (Pn), in posti da mettere a disposizione della magistratura per l'esecuzione delle Misure di sicurezza detentiva, così allocati: 4 posti nella struttura residenziale di Maniago, 4 posti in una struttura sanitaria di accoglienza di Udine, 2 posti in una struttura struttura sanitaria di accoglienza di Duino Aurisina (Ts). Si tratta quindi di posti, che pur rispondendo ai requisiti della L.9/12, saranno allocati in strutture della salute mentale, qui di non "dedicate".

Ci auguriamo che altre Regioni assumano queste scelte, ma per questo è necessario che la scadenza del 15 giugno, prevista dalla legge per rivedere i progetti regionali sulle Rems, non sia inderogabile.

Peraltro alcune Regioni, quali il Piemonte (che si è dichiarata disponibile a ridurre le Rems) e l'Abruzzo, non avranno a quella data ancora le nuove Giunte, quindi potranno eventualmente solo fare una dichiarazione di intenti per la diminuzione dei posti di Rems, come sollecitano i comitati Stopopg locali.


(*) Decreto Legge 52/2014 coordinato con Legge 81/2014 Articolo 1 comma 1 bis: Entro il 15 giugno 2014, le regioni possono modificare i programmi presentati in precedenza al fine di provvedere alla riqualificazione dei dipartimenti di salute mentale, di contenere il numero complessivo di posti letto da realizzare nelle strutture sanitarie di cui al comma 2 e di destinare le risorse alla realizzazione o riqualificazione delle sole strutture pubbliche”;

Report flash della riunione del Comitato stopOPG venerdì 6 giugno 2014 a Roma

Presenti: numerose Associazioni componenti il comitato nazionale: Forum Salute mentale, Cgil, Unasam, Cittadinanzattiva, Fp Cgil, Conf. Perman. Salute Mentale nel mondo F. Basaglia,  Psichiatria Democratica, Formattart, Associazione Casa Accoglienza Barcellona PdGotto, Ass. 180Amici, Forum Droghe, Fondazione Basaglia; i comitati stopOPG regionali di Piemonte, Lombardia, Milano, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Sicilia. (4 assenti giustificate: Liguria, Calabria, Puglia, Sardegna).

Sono intervenuti: Stefano Cecconi, Ernesto Murgia, Luigi Benevelli, Iris Caffelli, Alessandro Sirolli, Laura Stopponi, Giorgio Bignami, Girolamo Digilio, Tonia Di Cesare, Anna Greco, Elvira Morana, don Giuseppe Insana, Adriano Amadei, Giovanna Del Giudice, Fabio Dito, e, con un breve messaggio scritto, Peppe Dell’Acqua (“bloccato” a Trieste per cure). 

 

 

Cosa è stato detto:

  • espresso unanime apprezzamento sulla nuova Legge 81/2014, che, pur non avendo risolto tutti i nodi, può far rientrare il processo di superamento degli Opg nei binari della legge 180 che ha abolito i manicomi.
  • la nuova legge 81/2014 ha introdotto significative modifiche alla precedente legislazione: priorità alle misure alternative all’internamento, obbligo dei progetti di dimissione (esplicitazione dei motivi che dovessero impedirle), limite alla durata della misura di scurezza (stop proroghe illimitate/ergastoli bianchi), possibilità di ridurre le Rems destinando le risorse ai DSM … vedi commento stopOPG.
  • consapevolezza delle difficoltà che ci saranno nell’applicare la legge, dovute ad un contesto “contradditorio e difficile”(condizioni dei servizi socio sanitari e delle magistrature, contraddizioni o carenze normative, risorse, tagli al welfare, ecc),  a resistenze anche culturali (come al tempo della legge 180), alle drammatiche condizioni di vita dei detenuti nelle carceri e, naturalmente, al permanere delle norme del Codice Penale che sostengono l’istituto dell’Opg …
  • tuttavia ora la legge può e deve essere applicata, e bene: stopOPG ha confermato l’impegno a collaborare con Governo e Regioni.
  • è fondamentale il lavoro dei comitati stopOPG nelle singole regioni (“fermare” le Rems, potenziare i servizi di salute mentale, ecc); siamo attivi in Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Sicilia, Sardegna, Puglia (sono da “rilanciare” i comitati regionali di Lazio e Campania: regioni presenti alla riunione).
  • stopOPG intende collaborare e dialogare con tutti gli “attori” impegnati nel superamento degli OPG e sostenerli: operatori dei servizi, magistratura, camere penali/avvocati, associazioni utenti e familiari; e continuare il rapporto con i “decisori” politici (governo nazionale e regionali, parlamento, consigli regionali).
  • StopOPG nazionale sulla base della scheda già pubblicata (vedi) offre un contributo sui “punti cruciali” da affrontare per l’applicazione (e una positiva interpretazione) della nuova legge:
    • In modo che la nuova norma sulla pericolosità sociale sia applicata correttamente: è finalizzata ad adottare misure di sicurezza diverse dal ricovero in Opg; quindi le condizioni ambientali della persona o l’assenza del progetto terapeutico dei servizi non sono più utilizzabili per internarla in Opg ma al contrario per rispondere attivamente con una presa in carico (e con l’adozione della misura di sicurezza alternativa).
    • in modo che ogni persona sia presa in carico da parte dell'Asl di riferimento, attraverso Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali appropriati dei Dipartimenti di Salute Mentale in collaborazione e integrazione con i Servizi per le Dipendenze, i Servizi Sociali, ecc, (impegnati in funzioni di cura e non di custodia).
    • vanno attivate relazioni stabili tra Regioni/Asl/Dsm con la Magistratura, partendo dalle pratiche di alcune Regioni.
    • con la segnalazione delle Regioni (per valorizzarle) che hanno annunciato di voler ridurre le Rems (es. Toscana, Piemonte)  o già deciso di non farle (Friuli Venezia Giulia). Sulla possibilità prevista dalla legge che le regioni riducano le Rems destinando le risorse ai DSM è necessario che la scadenza del 15 giugno non sia inderogabile.
  • decidere uno o più appuntamenti nazionali sullo stato di attuazione della legge, in relazione alle scadenze fissate dalla stessa (es. 15 luglio progetti dimissione, ottobre monitoraggio regioni, ecc)

Infine si è detto che, accanto all’impegno concreto per applicare la legge,  occorre mantenere un “profilo alto” e rilanciare “mobilitazione strategica” con alcune iniziative (campagne ?) di respiro nazionale (anche “oltre i confini” di stopOPG) ad esempio:

  • sulla Modifica codice penale per abolire la logica manicomiale del “doppio binario”
  • su Carcere e Diritto alla salute
  • sul Diritto alla Salute Mentale per tutti …

Nel corso della riunione è stata distribuita la Lettera di stopOPG al Sottosegretario alla Salute (ALLEGATA) per il confronto sulla applicazione della nuova legge.

Come sapete il report non è un “verbale” fedele della riunione ma un resoconto parziale e arbitrario, in questo caso del sottoscritto.

Perciò eventuali osservazioni e contributi saranno apprezzati.

 

 

Stefano Cecconi

 

OGGETTO: RICHIESTA INCONTRO superamento ospedali psichiatrici giudiziari

Roma, 3 giugno 2014

Al Sottosegretario alla Salute on. Vito De Filippo

 

Approvazione alla Camera del DL 52/2014. Rassegna Stampa del 29 maggio 2014

 

 

Agenzie Stampa

 

OPG. CGIL: BENE NUOVA LEGGE, RISULTATO FRUTTO MOBILITAZIONE

(DIRE) Roma, 29 mag. - "E' positivo il giudizio sulla nuova legge per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari, approvata in via definitiva dalla Camera dopo il voto del Senato". Ad affermarlo e' Vera Lamonica della Cgil Nazionale, aggiungendo che "e' un risultato ottenuto anche grazie alla mobilitazione e alle iniziative del comitato StopOpg, che vede tra i promotori Cgil e Fp Cgil nazionali".

Per la dirigente sindacale "la nuova legge ha migliorato in modo significativo l'attuale normativa, pur non risolvendo tutte le criticita'. In particolare resta da modificare il codice penale eliminando il 'trattamento speciale' per le persone malate di mente che commettono reato, ultimo baluardo della logica manicomiale".

Secondo Lamonica, inoltre, "ora si apre una nuova fase per applicare le nuove norme nello spirito della 'legge 180'. Percio' i programmi delle Regioni ora possono e devono spostare attenzione e investimenti dalle Rems, i cosiddetti mini Opg, ai percorsi di cura e riabilitazione individuali, necessari per evitare l'internamento e che, potenziando i servizi socio-sanitari territoriali, servono a tutti i cittadini.

La vicenda degli Opg- conclude- richiama la drammatica condizione delle carceri italiane e la necessita' di interventi risolutivi, anche per garantire il diritto alla tutela della salute e alle cure delle persone detenute".
11:53 29-05-14


 

OPG: PARLAMENTO METTE FINE AGLI "ERGASTOLI BIANCHI", CHIUSURA SLITTA AL 2015, POI SOSTITUITI DA STRUTTURE RESIDENZIALI

(ANSA) - ROMA, 28 MAG - Non solo un'ulteriore proroga alla chiusura, come gia' avvenuto due volte in precedenza, ma anche un impegno al monitoraggio e a fornire strumenti di attuazione.

E' diventato legge oggi il dl 52/2014 sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, provvedimento che mette la parola 'fine' agli 'ergastoli bianchi', internamenti di tempo illimitato anche senza evidenti problemi di pericolosita' sociale. Il testo, che aveva gia' avuto il via libero del Senato, e' stato approvato dall'aula di Montecitorio con 294 si', 109 no e tre astenuti. Contro hanno votato Fi, Fdi e M5S. Ieri erano stati bocciati tutti i circa 140 gli emendamenti, molti dei quali gia' presentati in Commissione e legati principalmente alla data di chiusura, ritenuta da molti non percorribile.

Dopo la prima proroga del 2012 e quella del 2013, la terza proroga, approvata oggi dal Parlamento, infatti, posticipa al 31 marzo 2015 la data ultima per la dismissione dei sei ex manicomi giudiziari presenti in Italia (Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, gia' posto sotto sequestro, Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Napoli e Reggio Emilia). Al loro posto verranno costruite le Rems, residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza, e i circa 700 internati affidati ai servizi sociali e psichiatrici del territorio sulla base di programmi individualizzati messi a punto dalle regioni. "Alcuni di questi soggetti hanno commesso reati ed e' giusto che scontino la pena ma in modo degno e con la possibilita' di recupero. E' un passaggio che l'Italia attende dal 1978", spiega il relatore Edoardo Patriaca (Pd). I ricoveri non potranno comunque, d'ora in poi, durare piu' del massimo della pena prevista per il reato commesso e la pericolosita' sociale non puo' essere dichiarata solo perche' la persona e' emarginata. Inoltre, in vista della chiusura, in caso di reato commesso da persona con infermita' mentale, i giudici sono invitati a scegliere misure alternative all'inserimento in un Opg. Verra', quindi, istituita una commissione che dovra' monitorare sulle iniziative assunte per il superamento degli ospedali psichiatrici e i ministeri della Salute e della Giustizia dovranno presentare ogni 3 mesi una relazione al Parlamento per aggiornarlo sullo stato della dismissione.

Se le regioni non attueranno la norma nei tempi previsti,verranno commissariate da parte del governo. Ed e' proprio questa una delle note dolenti. La costruzione di residenze che dovranno sostituire gli Opg, infatti, in alcune regioni non e' ancora partita. "Le difficolta' delle regioni a garantire la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari sono un allarme per la sostenibilita' dell'intera assistenza sanitaria. Resta l'auspicio che questa sia l'ultima proroga necessaria", ha detto in aula Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Sanita' di Montecitorio. Soddisfatto il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, che promette: "il ministero collaborera' con le Regioni al fine di permettere il rispetto del nuovo termine di chiusura". Si tratta di una buona legge anche per il Comitato nazionale stopOPG che sottolinea: il "fronte della mobilitazione" si sposta nelle regioni e nei territori e riguarda il diritto alla salute mentale di tutte e di tutti.
28-MAG-14 21:20


 

SANITA': FERRI, SODDISFAZIONE PER APPROVAZIONE DECRETO SU OPG

Roma, 28 mag. (Adnkronos) - Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri esprime ''soddisfazione per la rapida approvazione del decreto legge che ha prorogato di un anno l'entrata in vigore della riforma che prevede il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Il governo è stato costretto a prorogare questo termine perché non sono state ancora realizzate le strutture sanitarie, le c.d. REMS, che sostituiranno gli ospedali psichiatrici giudiziari e dove verranno eseguite le misure di sicurezza. Infatti -spiega- le regioni devono ancora completare i lavori di realizzazione delle nuove strutture e di riconversione di quelle preesistenti. E, con questo decreto legge, è stato imposto che queste opere vengano completate e che la riforma entri in vigore dal 31 marzo 2015''.

''Per fare in modo che questo termine venga rispettato, il Ministro della Giustizia ha già convocato i direttori degli opg ed ha iniziato una attività di collaborazione e monitoraggio con la magistratura di sorveglianza. Inoltre -continua- con questo provvedimento è stata anche prevista (al comma 2bis) l'attivazione, presso il Ministero della Salute, di un apposito organismo di coordinamento, del quale faranno parte i rappresentanti dei Ministeri della Salute e della Giustizia e quelli delle regioni, e che avrà il compito di attuare uno stretto e continuativo coordinamento e monitoraggio delle iniziative per realizzare tutte le opere per il superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. Comunque, se le regioni dovessero continuare a ritardare i lavori per le nuove strutture, questo decreto legge prevede che il governo potrà intervenire attivando i propri poteri sostitutivi anche con la nomina di un proprio commissario straordinario''.  

Il decreto legge ''ha anche ribadito un altro fondamentale principio: quello secondo cui, nello scegliere quale tipo di misura di sicurezza deve essere applicata, il giudice deve tendenzialmente optare per le misure non detentive (ad es. la libertà vigilata), considerando invece come residuale, come extrema ratio, il ricorso al ricovero in ospedale psichiatrico giudiziario o in una casa di cura e di custodia. Con questa norma -prosegue Ferri- oltre ad affermare un principio di tutela della libertà dei cittadini, si intende contribuire a creare le basi per il definitivo superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari''.

'Peraltro, la legge di conversione del decreto legge non si è limitata a dettare questa norma ed a prorogare il termine per l'attuazione della riforma ma è andata oltre, introducendo una norma che rappresenta un basilare principio di civiltà giuridica. Mi riferisco alla disposizione che ha sancito che la restrizione all'interno degli ospedali psichiatrici giudiziari non può essere senza limiti di tempo ma deve avere una durata massima non superabile e questa deve essere pari al massimo della pena prevista per il reato che è stato commesso''.

'Fino ad oggi -rileva il sottosegretario alla Giustizia- una persona poteva rimanere rinchiusa in un ospedale psichiatrico giudiziario a tempo illimitato. E questo anche se il reato che aveva commesso era di lievissima gravità. La vecchia normativa, infatti, prevedeva che la misura del ricovero in un ospedale psichiatrico giudiziario poteva essere disposta a condizione che fosse stato commesso un qualunque reato e che il colpevole fosse affetto da una infermità mentale e socialmente pericoloso (e per pericolosità sociale si intendeva, e si intende, la probabilità di commettere nuovamente un qualsiasi altro reato anche di lieve gravità). A queste condizioni, in base alla vecchia normativa, si poteva rimanere rinchiusi in un ospedale psichiatrico giudiziario anche per tutta la vita (tanto che si parla di ergastolo bianco) anche per lievi reati, con l'unico limite che il giudice doveva rivalutare, ogni sei mesi, se la persona continuava ad essere socialmente pericolosa'.

'Questo limite, relativo al dovere di rivalutare ogni sei mesi la pericolosità sociale dell'internato, è il motivo per cui la Corte Costituzionale aveva ritenuto legittima questa disciplina. Ma è evidente - aggiunge Ferri- che si trattava comunque di una scelta legislativa assai discutibile proprio perché – trattandosi di persone affette da infermità mentale, che difficilmente venivano curate e che quindi difficilmente cessavano di essere socialmente pericolose - poteva facilmente accadere che, anche per reati di lievissima gravità, rimanessero recluse negli opg anche per molti anni, se non per tutta la vita, così arrivando, nella sostanza, a scontare delle pene detentive lunghissime, o addirittura una sorta di ergastolo, anche per reati di lievissima entità. Con questa legge, invece, si è sancito il principio che la restrizione negli ospedali psichiatrici giudiziari non può comunque superare una durata pari al massimo della pena prevista per il reato che è stato commesso'.

'Si è anche precisato, però, che, per quanto riguarda le persone che hanno commesso reati molto gravi, in particolare delitti per i quali la legge prevede la pena dell'ergastolo, queste dovranno rimanere negli ospedali psichiatrici giudiziari fino a quando continueranno ad essere socialmente pericolose. È stato, quindi, sancito un importante principio di civiltà giuridica cercando anche di contemperare, da un lato, la tutela della libertà personale e, dall'altro, la salvaguardia della collettività e della sicurezza pubblica. Da un lato, infatti -osserva Ferri- nella consapevolezza che la restrizione all'interno degli ospedali psichiatrici giudiziari incide sulla libertà personale come una vera e propria forma di pena detentiva, è stato previsto che questa restrizione deve avere una durata massima e questa durata non può che essere rapportata alla gravità del reato desumibile dall'entità della pena per esso prevista dalla legge'.

'Dall'altro, per tutelare la collettività dinanzi a persone socialmente pericolose, si è previsto che questa durata massima debba essere uguale al massimo della pena anche se il fatto è di lieve gravità e che, per i delitti puniti con la pena dell'ergastolo, si possa rimanere ristretti negli opg anche senza limiti di tempo, questo perché, di fronte a persone che abbiano commesso reati particolarmente gravi, si è data giustamente prevalenza alle esigenze di tutela della collettività, anche perché si tratta comunque di reati per i quali la legge già prevede la pena dell'ergastolo'.
28-MAG-14 21:14


 

OPG: DE FILIPPO, NORMA CONTIENE MISURE DI CIVILTA'

(AGI) - Roma, 28 mag. - "Intendo esprimere soddisfazione per l'approvazione della norma sugli Ospedali psichiatrici giudiziari, che non e' solo una proroga ma contiene anche misure di civilta'. Per i nuovi condannati il giudice applichera' la misura solo come estrema ratio, c'e' il superamento del concetto di pericolosita' sociale e pone fine ai cosiddetti ergastoli bianchi, la fine dimenticata dei condannati al ricovero. Il ministero collaborera' con le Regioni al fine di permettere il rispetto del nuovo termine di chiusura degli Opg". Lo dichiara il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo.


 

CAMERA: APPROVATO IL DL SUGLI OPG

(AGI) - Roma, 28 mag. - La Camera ha approvato in via definitiva il decreto legge che proroga di un anno la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari. I favorevoli sono stati 294, 109 i no e tre gli astenuti. Contro hanno votato Fi, Fdi e M5S.
282027 MAG 14


 

CARCERI. OPG, OK CAMERA A DECRETO: ECCO LE PRINCIPALI NOVITA'

(DIRE) Roma, 28 mag. - Via libera definitivo da parte della Camera al decreto del governo sulla chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari. Ecco le principali novita'.

PROROGA CHIUSURA - Slitta al 31 marzo 2015 lo stop definitivo agli Opg. Da quella data gli ex manicomi criminali dovranno essere sostituiti da strutture residenziali sanitarie per l'esecuzione della misura di sicurezza (Rems). La proroga annuale costera' 5,84 milioni di euro.

BASTA RICOVERI - In vista della chiusura, per infermi e seminfermi di mente il giudice dovra' di regola adottare misure di sicurezza diverse dall'Opg, come ad esempio la liberta' vigilata. Cio' vale anche nel caso di custodia cautelare provvisoria, da eseguire in strutture psichiatriche ospedaliere e non piu' in casa di cura e custodia (sezioni interne agli Opg). Il ricovero in Opg diventa insomma residuale, si attiva solo quando ogni altra misura risulta inidonea a far fronte alle pericolosita' sociali.

PERICOLOSITÀ SOCIALE - Piu' rigore nell'accertamento. Per giustificare il ricovero in Opg, il giudice deve ora ricavare la pericolosita' solo dalle qualita' soggettive della persona non potendo dare rilievo autonomo alle condizioni di vita individuali e sociali (per esempio, lo stato di marginalita' socioeconomica).
La pericolosita' non puo' nemmeno basarsi sulla sola mancanza di programmi terapeutici individuali.No ergastoli bianchi.
20:25 28-05-14


 

CARCERI. OPG, VIA LIBERA AULA CAMERA A DL CON 294 SI': E' LEGGE

(DIRE) Roma, 28 mag. - L'aula della Camera ha approvato in via definitiva il decreto recante disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari. I si' sono stati 294, i no 109.
20:23 28-05-14


 

SANITA': CON OK CAMERA GLI OPG PROROGATI FINO AL 31 MARZO 2015
RICOVERO SOLO SE ALTRE MISURE NON IDONEE PER FRONTEGGIARE PERICOLOSITA' SOCIALE

Roma, 28 mag. (Adnkronos) - Con l'approvazione definitiva da parte della Camera del dl sugli ospedali psichiatrici giudiziari viene decisa la proroga del termine entro cui gli Opg saranno definitivamente chiusi. Dal 31 marzo 2015 gli ex manicomi criminali dovranno essere sostituiti da strutture residenziali sanitarie per l'esecuzione della misura di sicurezza (Rems). La proroga annuale costerà 5,84 milioni di euro.

Stop ricoveri. In vista della chiusura, per infermi e seminfermi di mente il giudice dovrà di regola adottare misure di sicurezza diverse dall'Opg, come ad esempio la libertà vigilata. Ciò vale anche nel caso di custodia cautelare provvisoria, da eseguire in strutture psichiatriche ospedaliere e non più in casa di cura e custodia (sezioni interne agli Opg). Il ricovero in Opg diventa insomma residuale, si attiva solo quando ogni altra misura risulta inidonea a far fronte alle pericolosità sociali.

Pericolosità sociale. Per giustificare il ricovero in Opg, il giudice deve ricavare la pericolosità solo dalle qualità soggettive della persona non potendo dare rilievo autonomo alle condizioni di vita individuali e sociali (per esempio, lo stato di marginalità socioeconomica). La pericolosità non può nemmeno basarsi sulla sola mancanza di programmi terapeutici individuali.
28-MAG-14 20:22


 

SANITA': OK CAMERA A PROROGA CHIUSURA OPG CON 294 SI', E' LEGGE

Roma, 28 mag. (Adnkronos) - Con 294 voti favorevoli e 109 contrari, l'aula della Camera ha approvato il decreto che proroga la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari (Opg). Con il voto di Montecitorio il provvedimento diventa legge.
28-MAG-14 20:21


 

dal WEB

 

 

http://www.quotidianosanita.it

COMITATO STOPOPG: "APPROVATA FINALMENTE UNA BUONA LEGGE"

29 MAG - Dopo il voto del Senato anche alla Camera dei Deputati è stato dato il via libera alla conversione in legge, con modifiche, del D.L. 52/2014 sulla chiusura degli Opg. "Ribadiamo la nostra soddisfazione per una legge che, pur non sciogliendo i nodi giuridici che sostengono l'Opg (in primo luogo la modifica del codice penale per abolire definitivamente il doppio binario e l’istituto della misura di sicurezza in Opg), ha certamente migliorato l’attuale normativa", ha commentato il Comitato nazionale Stop Opg.
La nuova legge stabilisce che di norma devono essere adottate dai magistrati misure alternative all’internamento in Opg e che la pericolosità sociale non può essere dichiarata, o confermata, solo perché la persona è emarginata, priva di sostegni economici o non è stata presa in carico dai servizi sociosanitari. E ancora la nuova legge pone limiti precisi alle proroghe della misura di sicurezza (all’origine dei troppi “ergastoli bianchi”) e stabilendo che non può essere superiore alla durata della pena per quel reato. Infine, obbliga le regioni a presentare entro 45 giorni i progetti terapeutico riabilitativi individuali per le internate e gli internati, per consentire le loro dimissioni attraverso la presa in carico da parte dei servizi socio sanitari.
"Ora quindi è responsabilità delle regioni andare oltre i progetti sulle Rems (i mini Opg regionali) per renderle quantomeno residuali, utilizzando i finanziamenti per potenziare i servizi delle Asl. La legge va applicata bene, per scongiurare ulteriori proroghe, fuori da logiche manicomiali e difensive. Perciò si deve mettere al centro la persona: con una presa in carico globale da parte dei servizi pubblici, all'interno di una collaborazione e integrazione tra i Dipartimenti di Salute Mentale, I Servizi per le Dipendenze, i Servizi Sociali ecc, - che devono occuparsi di cura e non di custodia - e vanno attivate relazioni stabili con la Magistratura, per offrire Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali appropriati. Perciò - prosegue la nota - il 'fronte della mobilitazione' si sposta nelle regioni e nei territori e riguarda il diritto alla salute mentale di tutte e di tutti".
"Stop Opg intende collaborare e contribuire alla applicazione della legge, in particolare con l’organismo di monitoraggio e coordinamento per il superamento degli Opg che deve essere costituito presso il Ministero della Salute - conclude il Comitato -. Così il faticoso processo del superamento degli OPG può rientrare nei binari della legge 180, che chiudendo i manicomi restituì dignità, diritti e speranze a tante persone. E ha reso migliore l’Italia".
 


 

http://www.ilsecoloxix.it
28 maggio 2014
OPG: UNA LEGGE METTE FINE AGLI "ERGASTOLI BIANCHI"
Roma - Non solo un’ulteriore proroga alla chiusura, come già avvenuto due volte in precedenza, ma anche un impegno al monitoraggio e a fornire strumenti di attuazione. È diventato legge oggi il dl 52/2014 sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, provvedimento che mette la parola “fine” agli “ergastoli bianchi”, internamenti di tempo illimitato anche senza evidenti problemi di pericolosità sociale.
Il testo, che aveva già avuto il via libero del Senato, è stato approvato dall’aula di Montecitorio con 294 sì, 109 no e tre astenuti. Contro hanno votato Fi, Fdi e M5S. Ieri erano stati bocciati tutti i circa 140 gli emendamenti, molti dei quali già presentati in Commissione e legati principalmente alla data di chiusura, ritenuta da molti non percorribile.
Dopo la prima proroga del 2012 e quella del 2013, la terza proroga, approvata oggi dal Parlamento, infatti, posticipa al 31 marzo 2015 la data ultima per la dismissione dei sei ex manicomi giudiziari presenti in Italia (Aversa, Barcellona Pozzo di Gotto, già posto sotto sequestro, Castiglione delle Stiviere, Montelupo Fiorentino, Napoli e Reggio Emilia).
Al loro posto verranno costruite le Rems, residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, e i circa 700 internati affidati ai servizi sociali e psichiatrici del territorio sulla base di programmi individualizzati messi a punto dalle regioni.
«Alcuni di questi soggetti hanno commesso reati ed è giusto che scontino la pena ma in modo degno e con la possibilità di recupero. È un passaggio che l’Italia attende dal 1978», spiega il relatore Edoardo Patriaca (Pd). I ricoveri non potranno comunque, d’ora in poi, durare più del massimo della pena prevista per il reato commesso e la pericolosità sociale non può essere dichiarata solo perché la persona è emarginata.
Inoltre, in vista della chiusura, in caso di reato commesso da persona con infermità mentale, i giudici sono invitati a scegliere misure alternative all’inserimento in un Opg. Verrà, quindi, istituita una commissione che dovrà monitorare sulle iniziative assunte per il superamento degli ospedali psichiatrici e i ministeri della Salute e della Giustizia dovranno presentare ogni 3 mesi una relazione al Parlamento per aggiornarlo sullo stato della dismissione.
Se le regioni non attueranno la norma nei tempi previsti, verranno commissariate da parte del governo. Ed è proprio questa una delle note dolenti. La costruzione di residenze che dovranno sostituire gli Opg, infatti, in alcune regioni non è ancora partita.
«Le difficoltà delle regioni a garantire la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari sono un allarme per la sostenibilità dell’intera assistenza sanitaria. Resta l’auspicio che questa sia l’ultima proroga necessaria», ha detto in aula Pierpaolo Vargiu, presidente della Commissione Sanità di Montecitorio.
Soddisfatto il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, che promette: «il ministero collaborerà con le Regioni al fine di permettere il rispetto del nuovo termine di chiusura». Si tratta di una buona legge anche per il Comitato nazionale stopOPG che sottolinea: il «fronte della mobilitazione» si sposta nelle regioni e nei territori e riguarda il diritto alla salute mentale di tutte e di tutti.


http://www.vita.it
28/05/2014
OPG, IL RINVIO DI 1 ANNO E' LEGGE, di Sara De Carli
La Camera approva la conversione in legge del rinvio di un anno della chiusura degli OPG. Respinti tutti gli emendamenti, il testo resta quello licenziato dal Senato. Gli esperti: «netto miglioramento rispetto al testo originale». Finalmente fuorilegge gli ergastoli bianchi.
 La Camera ha approvato in via definitiva il disegno di legge, già approvato dal Senato, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 31 marzo 2014, n. 52, recante Disposizioni urgenti in materia di superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, con 294 sì e 109 no. Chiusura fissata quindi per il 1 aprile 2015.
Il testo approvato ricalca quello licenziato dal Senato e poi dalle Commissioni, senza ulteriori modifiche, testo che Stop Opg aveva salutato come positivamente migliorato rispetto a quello governativo: «pur non risolvendo tutte le criticità ha certamente migliorato l’attuale normativa», aveva detto Stefano Cecconi. Ribadiamo la nostra soddisfazione per una legge che, pur non sciogliendo i nodi  giuridici che sostengono l’Opg (in primo luogo la modifica del codice penale per abolire definitivamente il doppio binario e l’istituto della misura di sicurezza in Opg), ha certamente migliorato l’attuale normativa.
La nuova legge stabilisce che entro 45 giorni dalla entrata in vigore delle norme, le ASL devono presentare i programmi individualizzati per dimettere tutte le persone ancora trattenute negli OPG. I magistrati devono evitare fin da ora nuovi invii negli OPG, anche per provvedimenti di natura provvisoria, a meno che non si accerti che nessun’altra soluzione in questa fase sia idonea. In ogni caso, la permanenza in OPG in questa fase residuale e domani in REMS, non può e non potrà essere superiore nella durata al massimo della pena edittale prevista per il reato commesso dal soggetto, ponendo fine alla possibilità dei cosiddetti ergastoli banchi. La «pericolosità sociale» della persona inferma di mente autrice di condotte che integrano fattispecie di reato, deve essere accertata soltanto in relazione alle qualità del soggetto stesso, prescindendo dalle condizioni socio-economiche o dalla mancanza di un progetto individualizzato da parte del dipartimento di salute mentale. «Ora quindi è responsabilità delle regioni andare oltre i progetti sulle REMS (i mini Opg regionali) per renderle quantomeno residuali, utilizzando i finanziamenti per potenziare i servizi delle Asl».
Peppe Dell’Acqua invece ha commentato: «Si aprono spiragli di concrete possibilità per limitare l’insensatezza delle procedure, delle regole, degli istituti che riproducono da più di 80 anni “l’orrore dell’Opg”. Speriamo tutti che un percorso nuovo cominci. Difficilissimo: rendere concrete le indicazioni della legge, tenere viva l’attenzione delle regioni, dei dipartimenti e delle magistrature, dei servizi sociali. Molti di noi vedono in questa legge un nuovo inizio. Prima di ogni cosa sarà necessario parlarsi. Dovremo dedicare il massimo sforzo per convocare tutti gli attori in scena. E massimamente evitare fratture e conflitti».

 

Riunione del Comitato stopOPG venerdì 6 giugno a Roma

ore 10:30-14:30
presso la sede della CGIL nazionale in Corso d’Italia,25 a Roma.

In queste ore è ripreso il dibattito alla Camera dei Deputati sulla conversione in legge del D.L. 52/2014 sul superamento degli OPG. Discussione e Voto in Assemblea sono in calendario il 27  e 28 maggio 2014. Come abbiamo detto (Comunicato 5.5.2014), il testo uscito dal Senato, pur non risolvendo tutte le criticità ha certamente migliorato l’attuale normativa. Perciò ci siamo tutti impegnati in queste ore (Associazioni e singoli) affinché alla Camera venga confermato. Comunque vada, è necessario discutere insieme come proseguire la nostra campagna alla luce di quella che sarà la nuova Legge.

 

stopOPG nazionale interviene al convegno: “La chiusura dell’OPG di Montelupo Fiorentino”

 

 

 

convegno

 

“!La chiusura dell’OPG di Montelupo Fiorentino”

(per il superamento della logica manicomiale, per il recupero della Villa Ambrogina)

 

Firenze, 5 giugno 2014, ore 09.30

Sala Pegaso – Palazzo Strozzi Sacrati, Piazza Duomo 10

Organizzato da “Garante Regionale della Toscana per i diritti dei detenuti” – “Fondazione Michelucci”

 

 


PROGRAMMA

 

Ore 9.30 Saluti
 

Alberto Monaci
Presidente del Consiglio regionale della Toscana

Enrico Rossi
Presidente della Giunta regionale della Toscana

 

 

Ore 10.00 Relazioni
Il senso dell’ultimo decreto di proroga

Nerina Dirindin Senatrice
Ufficio di presidenza Comm. igiene e sanità
 

Francesco Cascini
vice Capo Dipartimento amministrazione penitenziaria
 

 

 

L’attuale situazione dell’OPG di Montelupo Fiorentino

Antonella Tuoni
Direttrice OPG di Montelupo Fiorentino

Franco Scarpa
Direttore UOC Salute in Carcere USL 11

 

 

 

Il quadro nazionale e i progetti delle Regioni

Stefano Cecconi
Coordinatore della campagna “Stop OPG”

 

 

La Regione Toscana: dalla Delibera regionale del 26.08.2013 alla prova della svolta

Luigi Marroni
Assessore al Diritto alla salute della Regione Toscana

 

Franco Corleone
Garante dei diritti dei detenuti della Regione Toscana

Ore 12.00 Interventi previsti

Antonietta Fiorillo
Presidente Tribunale di sorveglianza di Firenze

Carmelo Cantone
Provveditore regionale amministrazione penitenziaria

Vito D’Anza
Direttore DSM Asl 3 di Pistoia

Bruno Benigni
Centro Franco Basaglia di Arezzo

Ore 13.30 Buffet
 

 

 

Ore 15.00 Una riflessione sul superamento delle misure di sicurezza e del doppio binario

Carlo Renoldi
Magistrato

Michele Passione
Osservatorio carcere Unione camere penali italiane

Nicola Mazzamuto
Coordinatore nazionale Magistrati di sorveglianza

 

 

 

Ore 16.00 Il destino della Villa dell’Ambrogiana

Giancarlo Paba
Università di Firenze e Presidente della Fondazione Michelucci

Corrado Marcetti
Fondazione Giovanni Michelucci

Gabriele Nannetti, Cristina Gnoni Mavarelli
Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici di Firenze, Pistoia e Prato

Massimo Gregorini
Responsabile settore Valorizzazione del patrimonio culturale della Regione Toscana

Sindaco
del Comune di Montelupo Fiorentino

Gli Ospedali Psichiatrici Giudiziari alla prova del voto e della civiltà

 

di Anita Eusebi

Quasi fosse tutto uno scherzo estremo e pessimo, a partire dal decreto-legge del 22 dicembre 2011, n. 211, poi convertito con modificazioni dalla legge del 17 febbraio del 2012, n. 9, che fissava la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (OPG) al 31 marzo 2013, tale scadenza – ne avevamo parlato – sembrava essere stata in ultimo prorogata al 1° aprile 2017 su richiesta avanzata della Conferenza delle Regioni, in ragione dei tempi necessari per la costruzione delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (rems).

Di risposta, il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scorso 31 marzo 2014 un decreto-legge che, pur comprendendo e accogliendo in parte le preoccupazioni delle regioni, ha limitato l’ennesima proroga a un solo anno, ribadendo la necessità del definitivo superamento degli OPG in tempi rapidi, sulla scia di quanto discusso anche pochi giorni prima in occasione del convegno organizzato dalla Commissione Sanità del Senato della Repubblica Impegni per il superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Insomma, gli OPG chiuderanno il 31 marzo 2015.

Una proroga che è stata firmata dallo stesso Napolitano “con estremo rammarico”, ma insieme con “sollievo per gli interventi previsti nel decreto-legge per evitare ulteriori slittamenti e inadempienze, nonché per mantenere il ricovero in ospedale giudiziario soltanto quando non sia possibile assicurare altrimenti cure adeguate alla persona internata”. Anche Stefano Cecconi, portavoce di StopOPG, ha criticato la vergogna dell’ulteriore proroga e ribadito l’assoluta necessità di porre dei vincoli ben precisi ad essa, norme più stringenti a garanzia dell’effettivo superamento degli OPG e al tempo stesso del rafforzamento dei servizi di salute mentale sul territorio, a sostegno di percorsi e progetti individuali. Di qui la proposta di StopOPG di apportare degli emendamenti al decreto-legge del 31 marzo 2014, n. 52, relativo appunto alla proroga dei termini per il superamento degli OPG, per assicurarne maggiore incisività.

Dopo aver superato l’esame delle commissioni Giustizia e Sanità del Senato lo scorso 17 aprile, il testo del decreto con le modifiche richieste è stato discusso e approvato in Senato il 24 aprile, e pur non risolvendo tutte le criticità, costituisce certamente un miglioramento dell’attuale normativa. L’esame del provvedimento è stato quindi inviato in commissione alla Camera, dove il dibattito iniziato lo scorso 12 maggio è stato ora rinviato ad altra seduta. Tra le principali novità apportate dagli emendamenti al decreto: la possibilità per le regioni di rivedere i programmi sulle rems, riducendo i posti letto e reinvestendo i finanziamenti a favore dei servizi di salute mentale; l’obbligo dei programmi di dimissione; l’adozione di norma di misure alternative all’internamento; le condizioni socio-economiche di una persona e la mancanza di un progetto terapeutico non devono più giustificare pericolosità sociale, internamento e proroghe; la misura di sicurezza non può avere durata superiore a quella della pena, dunque un no chiaro ai cosiddetti ‘ergastoli bianchi’.

“Così il faticoso processo del superamento degli OPG può rientrare nei binari della legge 180, che chiudendo i manicomi restituì dignità, diritti e speranze a tante persone – ha dichiarato Cecconi –, anche se c’è naturalmente un grande lavoro da fare, nel solco sempre della legge 180, per dare forza ai servizi socio-sanitari e di salute mentale e rendere quantomeno residuale la necessità di regionalizzazione tramite le rems”. La 180, una legge che, approvata dal Parlamento il 13 maggio del 1978, solo pochi giorni fa ha festeggiato i suoi 36 anni. “Oggi di nuovo i parlamentari sono chiamati come allora a rispondere alla stessa domanda: ma questi internati, queste persone con disturbo mentale che hanno commesso un reato, sono o non sono cittadini? Valgono per loro i diritti della Costituzione? – ha commentato lo psichiatra Peppe Dell’Acqua – E malgrado tutto, questa legge comincia ad aprire degli spiragli e gli internati stanno diventando cittadini”.

Malgrado soprattutto un’accesa polemica dell’ultimo minuto: alcuni emendamenti sembrano infatti prestare il fianco a difficoltà interpretative e perplessità, emerse in particolare nelle prese di posizione da un lato dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM) e del Coordinamento dei Magistrati di Sorveglianza (CONAMS) in un comunicato congiunto, e dall’altro di alcune società scientifiche di psichiatria ed epidemiologia firmatarie di una lettera aperta al ministro Lorenzin. Tra tutti, l’emendamento più contestato è quello secondo cui l’attribuzione della pericolosità sociale deve basarsi solo su criteri soggettivi e non socio-economici: le condizioni di vita individuale, familiare e sociale, sostengono i firmatari, "da sempre assumono importanza fondamentale nelle valutazioni della pericolosità sociale di tutti i soggetti siano o non siano essi infermi di mente".

L’Unione delle Camere Penali Italiane risponde alle critiche avanzate da ANM e CONAMS e puntualizza che questo provvedimento serve a fare in modo che la legge sia uguale per tutti, per i ricchi e per i poveri. E non tornare al celebre “chi non ha non è”. D’altro canto le società scientifiche rimproverano che l'utilizzo esclusivo di criteri soggettivi per determinare la pericolosità sociale di un individuo prefigurino il ritorno di un certo ‘lombrosianesimo’. “È un’accusa che non sta in piedi – replica Dell’Acqua –, l’emendamento dice semplicemente che le condizioni sociali ed economiche non devono portare con disinvoltura all’etichetta di socialmente pericoloso”.

Se alcune preoccupazioni sono certamente comprensibili e una seria riflessione comunque non guasta, altre lo sono davvero molto meno: l’accostamento da parte delle società scientifiche della lotta per il superamento degli OPG alle vicende ‘Di Bella’ e ‘Stamina’, tristemente note, resta assolutamente di cattivo gusto.

 

link al documento originale

Resoconto del dibattito sulla conversione in Legge del decreto 52/2014 OPG in Aula alla Camera oggi 12.5.2014

In allegato il Resoconto del dibattito sulla conversione in Legge del decreto 52/2014 OPG in Aula alla Camera oggi 12.5.2014

Il seguito del dibattito è stato rinviato ad altra seduta.

Sono riportati gli interventi dei Relatori di maggioranza (Mattiello e Patriarca) e del sottosegretario alla Giustizia Ferri, a favore dell’approvazione del testo come uscito dal Senato. Quindi gli interventi dei deputati Miotto (PD), Binetti (SC), Beni (PD), Bianchi (NCD), Giuliani (PD), Piazzoni (SEL), i quali, pur con diverse argomentazioni, si dichiarano a favore del provvedimento. Infine, gli interventi dei deputati D’Alessandro (Forza Italia), Businarolo,  Andrea Cecconi, Baroni (Mov5 stelle) e Rondini (Lega Nord), anche qui con diverse argomentazioni, contrari al provvedimento.

Confermiamo che serve fare presto e bene, approvando il testo uscito dal Senato e lavorando per applicare la nuova legge.

Come abbiamo già scritto “… sappiamo che resta da modificare il Codice Penale per abolire l’OPG e la logica del “doppio binario”, che separa il destino degli autori di reato “folli” da quello dei “sani”, come accadeva al tempo dei manicomi. Tuttavia, se ora la legge verrà approvata potremo pensare che veramente nel 2015 si chiuderanno gli Opg, scandalo per un paese appena civile, senza la loro regionalizzazione (tramite le Rems, che a questo punto devono diventare quantomeno residuali) e che il numero delle persone internate potrà essere ridotto ad un numero esiguo. … C’è naturalmente un grande lavoro da fare, nel solco della legge 180, per dare forza ai servizi socio sanitari e di salute mentale, non dimenticando la situazione spesso drammatica dei detenuti in carcere”.

Un caro saluto

Stefano Cecconi

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