Comitato Regionale StopOPG LOMBARDIA: resoconto dell'incontro con la Regione Lombardia del 19 aprile

Incontro di giovedì 19/4/2012 StopOPG con il dr. Carlo Lucchina e il dr. Franco Milani presso la Direzione generale dell’assessorato alla sanità Regione Lombardia

La delegazione del Comitato Lombardo Stopoopg (Villa, Benevelli, Baccalini, Ciardiello) valuta positivamente questo primo incontro.

Si è ha avviato uno scambio di informazioni ed idee utile ai fini della conoscenza dei percorsi in discussione e dello stato della chiusura/superamento degli opg, in particolare di Castiglione d/S.

Registriamo da parte della Direzione Generala Sanità una particolare attenzione nei confronti del comitato stopog lombardo, riconosciuto non solo come un soggetto portatore di interessi legittimi, ma anche come una realtà "ricca" di saperi ed esperienze sul campo.

A fronte di ciò la DG sanità ha manifestato disponibilità ad un coinvolgimento del Comitato nel percorso di applicazione della Legge che si determinerà nei prossimi mesi.

Da parte della Regione è stato sottolineato:

• che l’approvazione della legge 9/2012 ha sorpreso la Regione Lombardia che stava lavorando sull’idea di avere la “soluzione in tasca”, gestendo le sezioni opg di Castiglione delle Stiviere.

• delle difficoltà/quasi impossibilità a rispettare le date indicate dalla legge 9/2012 (chiusura entro 31.03.012).

• di stare conducendo un intenso lavoro a Roma nella Commissione, in sintonia con Emilia e Campania, a fronte dello scarso impegno di tutte le altre Regioni.

• dell’assente rapporto, sia a Roma che a Milano, con la Magistratura nel suo insieme, in specie con quella inquirente che con le sue autonome decisioni “alimenta” l’afflusso agli opg e l’assegnazione dei “rei folli” agli stessi. Positivo invece il rapporto con la Magistratura di sorveglianza che opera in condizioni di grande difficoltà.

• della avvenuta, positiva collocazione di circa 300 persone in uscita dagli opg, in gran parte in strutture residenziali del territorio. Questo frutto del lavoro di collaborazione fra gli psichiatri di Castiglione e i Dsm.

• della mancanza di rapporti utili ed efficaci con la Regione Piemonte (che gravita sul bacino di competenza dell’opg di Castiglione).

• del difficile lavoro dei sanitari nelle carceri per quanto riguarda l’autonomia e la responsabilità degli stessi quando vi è contrasto con le Direzioni degli istituti penitenziari.

• della proposta (non accolta) di concordare una sorta di scheda per ciascuna delle persone internate in cui registrare il percorso giudiziario, istituzionale opg, dell’uscita dall’opg, della sua collocazione di vita quotidiana.

• della scelta di attivare 4 strutture di 20 letti per le internate e gli internati lombardi e di intervenire sul complesso di Castiglione d/S per attivare altre unità di trattamento, dopo radicali interventi di ristrutturazione.

Da parte nostra abbiamo sottolineato:

• il dovere di arrivare a dare “un nome, un volto” a tutte le persone internate. Al riguardo, l’argomento che si oppone, quello della “tutela della privacy” , pare usato a coprire e perpetuare la più ampia discrezionalità delle scelte della Magistratura e dell’Amministrazione più che a garantire la sfera privata di persone prive di diritti.

• il dovere di assumere la de-ospedalizzazione dei trattamenti come criterio di giudizio e come obiettivo da realizzare (in altri termini, per parlare della Lombardia, se Castiglione è l’”eccellenza” tra i manicomi giudiziari, il problema è oggi come dovrebbe essere l’”eccellenza” in un assetto de-manicomializzato dei servizi).

• l’elevata percentuale rispetto alla popolazione lombarda dei pazienti lombardi internati negli opg è indice di difficile funzionamento complessivo dei Dsm regionale, aspetto che andrebbe messo a fuoco per avviarne i rimedi.

• l’opportunità di progettare occasioni e percorsi di aggiornamento per tutti gli operatori sanitari e penitenziari coinvolti nella chiusura/supermento degli opg.

 

Prime conclusioni

I dirigenti dell’amministrazione regionale con cui abbiamo parlato e che hanno ascoltato con rispetto e attenzione le nostra argomentazioni, si muovono ovviamente nella logica e nelle regole della politica del Governo regionale, a partire dalle risorse disponibili e del quadro di sistema regionale.

Per questo dobbiamo sapere che una efficace e solerte gestione della chiusura degli opg deve fare i conti con gli ostacoli costituiti da:

1. la separazione fra sanità e assistenza in due assessorati diversi e in conflitto fra di loro per la dotazione delle risorse;

2. l’assenza di un Ufficio regionale per la salute mentale;

3. la separazione fra sanità ospedaliera e quella di territorio in aziende diverse;

4. la voluta assenza del coinvolgimento delle autonomie locali nel governo delle politiche di assistenza sanitaria;

5. Il coinvolgimento del privato accreditato;

Occorre a questo punto monitorare con attenzione le azione dei prossimi mesi della Regione, anche in relazione agli sviluppi ed alla discussione nazionale; come Comitato Lombardo dare corso alle decisione assunte a partire dal confrontarsi con le forze politiche Regionali.

In particolare vi è la necessita di porre attenzione rispetto all'idea manifestata dalla DG Sanità circa il "recupero" della struttura di Castiglione delle Stiviere. Da quanto appreso, le quattro strutture "sperimentali" da venti letti che dovrebbero essere aperte in luoghi diversi da Castiglione, finirebbero con il sommarsi agli ottanta letti di Castiglione ("c'è il forte rischio che ciò avvenga"), creando un eccesso di posti letto, che si può leggere come un atteggiamento preventivo del fallimento della legge 9 testé varata; il fabbisogno della Lombardia, nella prospettiva della dimissione dei non socialmente pericolosi, dovrebbe ridursi a una manciata di posti letto.

Diventa poi importante l'iniziativa programmata per il mese di giugno, dove si proverà a mettere a confronto istituzioni, politica, magistratura e amministrazione penitenziaria, in una fase del percorso che a giugno potrebbe essere meglio delineata.

Nella prossima riunione del Comitato Lombardo Stopopg, del 17 maggio, valuteremo anche la possibilità prospettata dalla Regione di un coinvolgimento formale a qualche non ben definito " tavolo" di lavoro regionale.

 

Milano, 23 aprile 2012

p. Il Comitato Lombardo Stopopg

Alberto Villa