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OSSERVATORIO STOPOPG ha visitato l’ex OPG di Castiglione delle Stiviere

Il 1 luglio 2019 una delegazione dell’Osservatorio stopopg nazionale e lombardo, composta da Stefano Cecconi, Luigi Benevelli, Giovanni Rossi, Antonella Calcaterra e Stefania D’Amato, ha visitato l’ex-OPG di Castiglione delle Stiviere. Alla visita hanno partecipato rappresentanti della Campagna Salute Mentale: don Virginio Colmegna e Vita Casavola (Casa della Carità di Milano), Valerio Canzian (Urasam Lombardia), Monica Vangi e Luca Finazzi (Cgil Lombardia), e dirigenti della CGIL di Mantova Daniele Soffiati (segretario generale della Camera del Lavoro), Morena Trasforini (segreteria Fp Cgil). Inoltre erano presenti i consiglieri regionali Andrea Fiasconaro (M5S) e Antonella Forattini (PD) …

Prima  di tutto ringraziamo tutte le persone presenti nella Rems per la buona accoglienza che ci è stata riservata, compreso il piacevole buffet nello spazio bar, preparato da pazienti e operatori.

  • Prima della visita, si è svolta una riunione con il direttore f.f. Stefano Pelizzardi, il medico dirigente sanitario Gianfranco Rivellini, le responsabili amministrativa e tecnico-infermieristica e alcune/i operatrici e operatori della struttura. La riunione ha permesso uno scambio di opinioni sull’esperienza in corso e sul processo di superamento degli OPG, di raccogliere informazioni sull’organizzazione, sulle attività dell’ex OPG ora denominato Rems, di affrontare alcune questioni critiche e i progetti futuri.
  • La visita ha confermato che l’ex OPG di Castiglione ha sì cambiato denominazione: ora è “Sistema polimodulare di Rems provvisorie”, ma è sostanzialmente rimasto, a partire dagli edifici e dal numero dei posti letto, ciò che era prima della riforma che ha chiuso gli OPG e aperto il processo per il loro superamento.
  • Al suo interno infatti si trovano concentrate 160 persone (60 nel cosiddetto “Acquarius”) le altre suddivise negli altri vecchi reparti dell’ex OPG. In totale si tratta , sulla carta, di 8 Rems da 20 posti ciascuna, in pratica i pazienti sono internati negli stessi spazi del vecchio OPG. La struttura mantiene la forte connotazione custodiale (dalle modalità di ingresso controllato, alle sbarre e alla recinzione esterna, ecc). Da segnalare che viene ancora praticata la contenzione meccanica, pur se, dichiara il responsabile della struttura, in dimensioni inferiori al passato.
  • Come abbiamo già dichiarato con il comunicato stampa che annunciava la visita: “La sopravvivenza dell’ex OPG è una scelta della Regione Lombardia, che contraddice clamorosamente la Riforma per il superamento dei manicomi giudiziari e la stessa riforma Basaglia

    IL REPORT DELLA VISITA

 PS: Il Report non pretende di essere esaustivo ed è inevitabilmente parziale e limitato: sollecitiamo tutti coloro che hanno partecipato all’incontro ad inviarci riflessioni, testimonianze, precisazioni, suggerimenti, proposte.

Vedi anche: IL COMUNICATO STAMPA CHE ANNUNCIA LA VISITA

Dopo gli OPG. Rems, criminale è la nostalgia del manicomio. di Francesco Maisto

 

Quando qualche autorevole magistrato di sorveglianza evoca un manicomio giudiziario come Castiglione delle Stiviere «all’avanguardia per quanto riguarda trattamenti e terapie…un errore non coltivare quell’esperienza», nel presente clima culturale e politico di reistituzionalizzazione e ricarcerizzazione, bisogna proprio allarmarsi.

Così facendo si dimenticano i tanti trattamenti inumani, degradanti, violenti, osceni, strutturali ed illegali connaturati ai manicomi giudiziari, rimasti in larga parte “latrine” (secondo la qualificazione di Lombroso), come reso evidente dall’Indagine della Commissione parlamentare Marino sulle condizioni degli Opg.

La vecchia dottrina penalistica ed alienistica classificava gli autori di reato in rei-folli (i rei divenuti successivamente folli) e in folli-rei ( i soggetti già folli che commettevano reati), tutti destinati alla discarica del manicomio giudiziario – poi ingentilito con l’ossimoro ospedale psichiatrico giudiziario- in cui gli internati erano marchiati da presunzioni giuridiche assolute di pericolosità sociale rivedibili a scadenze fisse, cancellate, dopo un lungo lavorio dalla Corte Costituzionale, dalla Legge Gozzini ed infine, dalla legge 81 del 2014.

E’ vero che questa legge ha sancito la chiusura degli Opg, ma al contempo, ha previsto un termine per le misure di sicurezza detentive (prima indeterminate); ha espunto l’handicap sociale dai criteri di valutazione della pericolosità sociale; ha reso obbligatori i programmi terapeutici individualizzati e, solo in via subordinata, ha previsto l’istituzione di piccole strutture terapeutiche denominate Rems (Residenze per la esecuzione delle misure di sicurezza detentive psichiatriche), come uno degli esiti del proscioglimento per infermità o seminfermità mentale con ritenuta attualità della pericolosità sociale. Le Rems come strutture sanitarie e non penitenziarie, come strutture e non istituzioni totali, come strutture sicure non chiuse, strutture di gestione dell’aggressività e della fragilità, e non di contenzione e di trattamenti sanitari obbligatori, strutture temporanee. E dunque, non le Rems al posto degli Opg, secondo la diversa narrazione del Capo del Dap e di magistrati che aderiscono alle correnti psichiatriche istituzionalizzanti.

E’ vero che attualmente alcune centinaia di soggetti con patologie psichiatriche, ritenuti pericolosi, sono in lista di attesa per una assegnazione alle Rems oppure illegalmente trattenuti nelle patrie galere, ma ciò non è certamente imputabile a carenze della legge, né all’insensibilità di tutte le Regioni.

Tante sono le omissioni che continuano a minare la completa e puntuale attuazione del trattamento penale degli infermi di mente. Le proposte degli Stati Generali non sono state recepite da questo Governo. In particolare, la mancata abrogazione dell’art. 148 del codice penale e la riduzione della possibilità di ricorrere a misure alternative, ha impedito la creazione di un sistema unitario con la possibilità di un adeguato trattamento in carcere. L’interlocuzione tra il sistema di giustizia penale ed il sistema dei servizi psichiatrici, auspicata dal Consiglio Superiore della Magistratura con due Risoluzioni precise e stringenti, non vede attivo un livello nazionale, ma è lasciata alle singole Regioni (sono stati prodotti protocolli solo in Emilia, Lazio, e a Brescia). Le prassi del Dap non sono cambiate rispetto a quelle praticate con la vecchia normativa. Non è stata attivata la Conferenza nazionale sulla salute mentale e l’Accordo Stato-Regioni del 26 febbraio 2015 non è stato ancora rivisto.

Non stupisce, dunque, se, in un clima politico “repressivo” e regressivo, riprenda vigore l’ipotesi di soluzioni istituzionalizzanti piuttosto che la scelta di un sistema incentrato sulla comunità.

Fonte: Il Manifesto 30.1.2019

 

 

 

 

 

 

Francesco Maisto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

9 novembre 2018 - L’Osservatorio ha visitato due REMS in Campania (Calvi Risorta e Vairano Patenora)

Continua il Viaggio di stopOPG nelle Rems, ora come “OSSERVATORIO sul superamento degli Opg e sulle Rems PER LA SALUTE MENTALE”.

Il 9 novembre 2018 una delegazione dell’ “OSSERVATORIO sul superamento degli Opg, sulle Rems PER LA SALUTE MENTALE”, composta da Stefano Cecconi e Giovanna Del Giudice e dai referenti regionali della Campania: Antonella Albero, Manuela Cardone, Angelo Cicatiello e da Elisa Autiero (Cgil Campania) - ha visitato le Rems di Calvi Risorta e di Vairano Patenora dell’ASL di Caserta.


 

Il Case Management per la presa in carico dei pazienti: la determina dirigenziale 1.8.2018  … leggi tutto

 

Rapporti tra Magistratura - Regione Campania/ASL:  

  • le precisazioni del Coordinatore del “Gruppo Regionale per la gestione e la prevenzione delle misure di sicurezza in Rems e la tutela della salute mentale in carcere“ della Campania: … leggi tutto
  • l’Accordo Regione Campania - Procura Repubblica Napoli … leggi tutto
  • l’Accordo Regione Campania - Tribunale di Benevento … leggi tutto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La tragedia di Rebibbia: non si aggiungano danni alla tragedia provocata da una mamma detenuta

Lettera aperta di volontari, cappellani, operatori del sociale, del mondo del lavoro, della cultura, dello sport, della salute - Roma, 21 settembre 2018 

La tragedia che si è consumata a Rebibbia ci ha lasciati senza fiato. Un dolore e un orrore che ha travolto tutti: i due bambini innanzitutto, quella madre che forse ancora non è consapevole di quello che ha fatto, tutti gli operatori dell’Istituto, le oltre trecento donne lì detenute, le loro famiglie e anche noi volontari, cappellani, operatori del sociale, del mondo del lavoro, della cultura, dello sport, della salute che ogni giorno entriamo in carcere per dare il nostro contributo affinché la pena risponda sempre più alle finalità dettate dalla Costituzione. 

Abbiamo accolto tutto questo dolore in un silenzio rispettoso, vicini alle donne detenute, al loro smarrimento e dolore. Abbiamo cercato di comprendere i tanti tasselli di una vicenda che ha avuto un epilogo così drammatico. 

Conosciamo la complessità del carcere, dei suoi problemi, della sua gestione. Ma conosciamo anche bene l’impegno da sempre profuso dalla Direzione dell’Istituto femminile di Rebibbia per fare del carcere un luogo di reinserimento, di riflessione, di presa di coscienza, di riappacificazioni delle detenute con sé stesse e con le persone che hanno sofferto per le loro colpe, di crescita culturale e molto altro ancora. Sappiamo dell’attenzione con cui le donne sono seguite e ne condividiamo le scelte operative, dell’apertura dell’Istituto al territorio e alle sue Istituzioni, come la scuola materna del quartiere che accoglie ogni giorno nelle sue classi i bambini della Sezione nido. 

Ed è per questo che sentiamo il dovere di rompere il silenzio. 

Pensare di dare una risposta risolutiva a questo dramma scaricando sulla Direzione e sulla Vice-comandante la responsabilità di quanto è successo è un grave errore. Le responsabilità sono tante e nessuno - nemmeno noi - può pensare di tirarsene fuori, trovando un colpevole che paghi per tutti. 

Il dramma dei bambini in carcere è noto a tutti. La legge del 2011 ha tracciato una linea che prevede una collocazione alternativa al carcere per mamme e bambini, ma la sua applicazione fatica a trovare pienezza. Il disagio sociale sempre più presente all’interno degli Istituti di pena non è certo una novità e troppo spesso il peso di tale problema è affidato al personale di Polizia penitenziaria. Gli Enti locali faticano a dare risposte a chi esce dal carcere e cerca di ricominciare una vita diversa. I cittadini molto spesso si oppongono alla nascita di strutture di accoglienza, come le case famiglia per le donne detenute con figli. 

Colpire i vertici della Casa circondariale femminile di Rebibbia significa, per noi, aggiungere danni alla tragedia provocata da una mamma detenuta. 

 

 

I firmatari:

A buon diritto, Arci, A Roma Insieme, Associazione Articolo 21 - Liberi di, AS.VO.PE. - Palermo. Associazione Antigone, Associazione Controluce – Pisa, Associazione Fuoririga – Casal del Marmo, Associazione Liberamente - Cosenza, Associazione Sarda per l'attuazione della riforma psichiatrica, Associazione Semi di Libertà onlus, Associazione Spondé onlus, Associazione Volontari In Carcere/Caritas di Roma, Atletico diritti, Cibo Agricolo Libero, Comunità di Sant’Egidio, Comunità Papa Giovanni XXIII, Conferenza nazionale Volontariato Giustizia, Conferenza per la Salute mentale nel mondo “Franco Basaglia”, Cooperativa Con-Tatto, Cooperativa Sociale Concordia onlus, Coordinamento Regionale “Tino Beiletti” - Piemonte e Valle d’Aosta, Coordinamento SEAC - Calabria, Coordinamento SEAC - Veneto, Cnca, Festival dei matti, Fondazione Franco e Franca Basaglia, Fondazione Zancan, Forum nazionale per la salute in carcere, Forum salute mentale nazionale, Gruppo Idee laboratorio ricuciamo, GRUSOL Gruppo solidarietà, I Cappellani degli Istituti di Rebibbia, La Fraternità - Verona, Magistratura democratica, Men at work onlus, Nessuno tocchi Caino, Oltre le sbarre, Osservatorio Stopopg per la salute mentale, Panta Coop arl onlus, Ristretti orizzonti, SEAC, Sesta città di rifugio, Sesta opera San Fedele - Milano, Sesta Opera San Fedele - Rieti, Società Cooperativa e-Team, Società di San Vincenzo De Paoli, Ucsi – Unione cattolica stampa italiana, Unasam, Volare - Velletri Vo.Re.Co.

 

 

Continua il Viaggio di stopOPG nelle Rems, ora come “OSSERVATORIO sul superamento degli Opg e sulle Rems PER LA SALUTE MENTALE”.

 

Il 24 luglio 2018 una nostra delegazione - composta da Stefano Cecconi, Nerina Dirindin, Maria Grazia Giannichedda, Michele Miravalle, dai referenti regionali Annamaria Accetta, Antonella Barbagallo, Enrico Di Croce, Ivana Dello Preite e da Benedetta Perego osservatrice di Antigone Piemonte - ha visitato  la Rems di Bra (CN) e di S. Maurizio Canavese (TO).

 

 

 

 

 

Salute Mentale, convocare la Conferenza nazionale, pronti al confronto con il Ministro della Salute Giulia Grillo. LETTERA APERTA AL MINISTRO DELLA SALUTE

Salute Mentale, convocare la Conferenza nazionale, pronti al confronto con il Ministro della Salute Giulia Grillo

LA LETTERA APERTA DEI PROMOTORI DI “DIRITTI, LIBERTÀ, SERVIZI: PER LA SALUTE MENTALE” 

L’Appello che gli organizzatori hanno proposto nelle due giornate di lavoro (che si allega alla presente), esplicita le richieste formali che l’UNASAM e le Organizzazioni partecipanti rivolgono al Governo centrale e alle Regioni, affinchè, in Italia, superando le disuguaglianze fra le differenti aree, sia garantito un sistema di servizi pubblici di salute mentale comunitari, rispettosi dei diritti umani e dei bisogni individuali di chi attraversa la condizione della sofferenza mentale, nel rispetto delle norme italiane (Legge 180, Legge 833 e Progetti Obiettivo Nazionali Salute Mentale), dei trattati e raccomandazioni internazionali (ONU, Consiglio d’Europa, OMS).

Per quanto sopra, chiediamo a Lei Dott.ssa Giulia Grillo, nella sua funzione di Ministra della Salute, un incontro urgente, dichiarando fin d’ora la piena disponibilità dell’UNASAM e di tutte le Organizzazioni firmatarie dell’Appello, a collaborare con il Ministero per la realizzazione della non oltre rinviabile seconda Conferenza Nazionale Salute Mentale (a distanza di 17 anni dalla prima) entro i primi mesi del 2019.

Chiediamo inoltre che venga ricostituita la Commissione Ministeriale Salute Mentale (sospesa e sollecitata inutilmente a partire dal 2009) quale tavolo di confronto permanente tra il Ministero, le Regioni e la società civile che rappresenta, a livello nazionale, gli interessi delle persone con problemi di salute mentale e delle loro famiglie.

Certi che le nostre richieste troveranno in Lei ascolto, sensibilità e disponibilità, in attesa di ricevere riscontro, La salutiamo cordialmente e Le auguriamo buon lavoro.

LEGGI LA LETTERA APERTA

 

 

 

Osservatorio sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e sulle Rems”

Osservatorio sul superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e sulle Rems” promosso da stopOPG in collaborazione con Antigone

IL PROGETTO

Perché nasce l’osservatorio

  • Quando è stato avviato “Il Viaggio nelle Rems”   stopOPG ha dichiarato: “Il rischio che i vecchi contenitori manicomiali, gli Opg, siano sostituiti dalle Rems è enorme. Per questo bisogna accendere i fari sulle Rems. … per tenere sotto controllo e diminuire il numero di posti e perché le Rems diventino davvero l’extrema ratio come prevede la legge 81/2014. … perché le Rems siano attraversabili e visitabili, organizzate e  gestite nel riconoscimento dei diritti delle persone assistite e degli operatori (ai quali non possono essere richieste funzioni di custodia ma solo di cura), senza segregazione, senza utilizzo di mezzi coercitivi, con la presa in cura globale di ogni persona da parte dei servizi del territorio, e in un rapporto costante con la magistratura per rendere transitorio l'internamento.”
  • Il viaggio nelle Rems è stato importante, ha permesso di incontrare le persone internate e gli operatori, i volontari e le istituzioni locali. Ha confermato il ruolo decisivo della partecipazione democratica della società civile nel sostenere processi di riforma per affermare tutele sociali e diritti. E’ servito per segnalare le buone pratiche e denunciare  le forma di deriva repressivo custodialistiche di alcune situazioni. Ha anche confermato e riproposto che il processo di superamento degli Opg vada ben oltre le Rems, mettendo in gioco oltre le riforme del codice penale, le organizzazioni dei Dipartimenti di salute mentale e del welfare come il carcere. Se la Legge 81/2014 considera le Rems un’extrema ratio e privilegia misure di sicurezza non detentive, come confermato dal Parere del CSM 19.4.2017: “il ricorso alle misure di sicurezza detentive, per il non imputabile, deve considerarsi la soluzione estrema e residuale”, è necessario assicurare alle persone adeguati interventi sanitari e di integrazione sociale  nel territorio. Come interventi  di presa in carico per la tutela della salute mentale nel carcere e di alternative alla detenzione.
  • Accanto alle Rems dunque bisogna osservare i comportamenti di tutti gli attori impegnati in questa vicenda: i Ministeri della Salute e della Giustizia (e il DAP), le Regioni, le Aziende Sanitarie Locali e i loro Dipartimenti di Salute Mentale (e più in generale i servizi del welfare locale sanitari e quelli sociali dei Comuni), la Magistratura. Con attenzione precipua alla presa in carico delle persone attraverso  progetti individuali da parte dei Dipartimenti di salute mentale quale contrasto all’abbandono o a deleghe istituzionalizzanti. E soprattutto osservare le condizioni delle persone che vivono questa esperienza

    … LEGGI IL PROGETTO

     

  • Vedi anche Report riunione Progetto Osservatorio 24.1.2018

 

 

 

Democrazia e salute mentale di comunità: Partecipazione, cittadinanza e processi di riforma in italia e nel mondo a 40 anni dalla legge 180.

Democrazia e salute mentale di comunità:

Partecipazione, cittadinanza e processi di riforma in italia e nel mondo a 40 anni dalla legge 180.

Trieste, Parco di San Giovanni, 21-23 giugno 2018

Promuove il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste

 

Tra i temi da affrontare

  • Il valore costituzionale della legge e l’allargamento dei diritti
  • Lo stato dei servizi e i soggetti che si autorappresentano
  • Per un nuovo welfare di comunità
  • L’influenza internazionale: l’abolizione della coercizione e i rischi odierni
  • La deistituzionalizzazione continua
  • I percorsi legislativi e di politica per la salute mentale di comunità

Si dovrebbe riuscire a garantire la presenza istituzionale del Ministero della Salute.

Sono coinvolte finora: SIEP, AIRSAM, WAPR Italia ed Europa, Psichiatria Democratica, Forum Salute Mentale, Legacoop sociali, UNASAM, “Le parole ritrovate”, la rete / movimento “Rompiamo il Silenzio” dei servizi pugliesi, “SPDC no restraint”, la rete italiana “Dialogo Aperto”, StopOpg, COPERSAMM, il Coordinamento Nazionale Rems, l’AISME, nonché i servizi di genere, etc. Vediamo anche per la SIP, e comunque segnalate altre sigle e persone.  

Per poter realizzare davvero un momento di incontro di tutti coloro che hanno a cuore i percorsi della riforma, si tratta ora di attivarsi per fare in modo di agganciare le migliori esperienze italiane, e sviluppare idee di un programma che sia il più possibile condiviso ma che non potrà essere onnicomprensivo.

Importante sarà che ciascuno si impegni per garantire adesione reale e partecipazione, in particolare delle persone con esperienza e dei familiari.

Contiamo su una rappresentanza internazionale non folta ma qualificatissima, in particolare dai paesi che stanno intraprendendo o riprendendo percorsi di riforma.  L’OMS riferirà del programma QualityRights che ha terminato l’assessment in 25 paesi europei. Tra le organizzazioni straniere, IMHCN, MHE, Eucoms, Nova Universitade Lisboa, WNUSP, Confederacion Espanola Salud Mental, IAN, Centri Collaboratori OMS, etc. 

Tematiche emergenti da affrontare sono la ZERO COERCION, con il TSO (Draft Additional Protocol alla Convenzione di Oviedo sui trattamenti obbligatori, che è orribile) e la contenzione (Raccomandazioni del CoE sulla contenzione del 2017, terribili anch’esse).

Qui ci sarà un contenuto formativo specifico della Scuola Internazionale Franca e Franco Basaglia.

Fonte: MSG Roberto Mezzina - Direttore Dipartimento di Salute Mentale - Head, WHO CC for Research and Training - DSM – ASUITs,  Trieste (Italy)

 

Giornata mondiale della salute 2018: l’obiettivo è la copertura sanitaria universale

“Universal health coverage: everyone, everywhere” (“Copertura sanitaria universale: per tutti e dovunque”) è il tema del World Health Day 2018 che l’Oms lancia, come di consueto, con largo anticipo rispetto alla tradizionale data del 7 aprile. Vale la pena di sottolineare che la scelta di questo tema assume nel nostro Paese un significato particolare data la ricorrenza dei 40 anni del Servizio sanitario nazionale, istituito con la legge 833 del 23 dicembre 1978. La giornata rappresenta l’occasione per richiamare i decisori di tutto il mondo ad adoprarsi concretamente per l’obiettivo della copertura sanitaria universale, in modo da garantire a ciascuno e in ogni luogo, come concordato dai Paesi aderenti ai Sustainable Development Goals (2015), servizi sanitari di buona qualità e senza barriere economiche, in presenza delle quali le persone sono costrette alla scelta forzata tra assistenza sanitaria e altri bisogni primari. La situazione della Regione europea dell’Oms è soddisfacente ma migliorabile, specialmente per quanto riguarda la tutela dell’equità nella salute delle categorie più svantaggiate. In occasione del World Health Day 2018 è prevista la pubblicazione di una serie di analisi sulla copertura sanitaria in 25 Stati, i cui risultati verranno presentati a giugno 2018 a Tallinn in occasione del meeting “Health Systems for Prosperity and Solidarity: leaving no one behind”.

Sul sito dell’Oms, nella pagina dedicata, è possibile trovare alcuni di questi documenti. L’obiettivo del World Health Day 2018 è sostenuto dalla campagna Oms “Health for all” (“Salute per tutti”).

 

 

fonte: http://www.epicentro.iss.it/focus/mondiale_salute/aggiornamenti.asp?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=8marzo2018

 

 

Oltre le Rems: costruzione di percorsi di salute e di inclusione

 

Il corso di formazione a Trieste il 9 e 10 marzo 2018 è promosso da U.C.O. Clinica Psichiatrica Dipartimento di Scienze Mediche, Chirurgiche e della Salute Università degli Studi di Trieste e da Conferenza permanente per la salute mentale nel mondo – Franco Basaglia In partnership con Il Coordinamento nazionale Rems Con il Patrocinio di Università degli Studi di Trieste Azienda Sanitaria

 

venerdì 9 marzo ore 18 

presentazione del libro “Liberarsi della necessità degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. Quasi un manuale” di Pietro Pellegrini. Con l’autore discutono Stefano Cecconi e Franco Rotelli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A Roma il 24 gennaio presso la sede di Antigone si è svolta, come previsto, la riunione per organizzare “l’Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle Rems”,

A Roma il 24 gennaio presso la sede di Antigone si è svolta, come previsto, la riunione per organizzare “l’Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle Rems”, promosso da stopOPG in collaborazione con Antigone. Alla riunione hanno partecipato Stefano Cecconi, Patrizio Gonnella, Giovanna Del Giudice, Alessio Scandurra, Valentina Calderone, Fabio Gui, Vito D’Anza e in video collegamento Daniele Pulino.

L’ipotesi discussa è di trasformare “Il Viaggio di stopOPG nelle Rems” in qualcosa di più stabile e strutturato: appunto un Osservatorio.

Si tratta di monitorare il complesso processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che va ben oltre la situazione osservabile nelle Rems. Non dimenticando le relazioni con gli osservatori sulla situazione in carcere, e con gli stessi Garanti delle persone private della libertà. Dopo una ricca discussione si è deciso di presentare un’ipotesi di progetto da valutare tra le Associazioni promotrici il Comitato e quindi da presentare ufficialmente. 

Per questo, si è detto, bisogna individuare, e formare, dei referenti dell’Osservatorio in ciascuna regione, predisporre una griglia per raccogliere i dati più significativi sul superamento degli OPG e in generale sul rispetto del diritto alla salute (mentale) e alle cure, e dei diritti civili e sociali, delle persone con misura di sicurezza o nell’esecuzione della pena (es. dati quantitativi e qualitativi sulle persone prosciolte: senza misura di sicurezza, con misura di sicurezza non detentiva, con misura di sicurezza in Rems; dati sulle persone prese in carico dai Dipartimenti di Salute Mentale in misura di sicurezza e nell’esecuzione della pena in carcere e fuori, ecc.”). L’osservazione mira a evidenziare come l’attuazione della legge 81/2014 di riforma degli Opg privilegi le misure non detentive, considerando le Rems una extrema ratio. Lo stesso può valere per il carcere.

E’ evidente che si tratta di una necessaria evoluzione di “stopOPG” dopo il successo della lunga campagna per la chiusura dei manicomi giudiziari, per seguire e sollecitare il processo di superamento degli Opg e quindi della logica manicomiale che li sostiene.

 

Decreti Legislativi ASSISTENZA SANITARIA in ambito penitenziario e sulle MISURE DI SICUREZZA: il coordinamento REMS in audizione al Ministero della Giustizia

Il 24 novembre scorso i Coordinatori REMS Roberto Mezzina e Pietro Pellegrini sono stati ricevuti dalla "Commissione per la riforma del sistema normativo delle misure di sicurezza personali e dell'assistenza sanitaria in ambito penitenziario, specie per le patologie di tipo psichiatrico e per la revisione del sistema delle pene accessorie D.M. 19.7.2017".

In allegato il documento che riporta i principali temi trattati.

Ulteriori approfondimenti potranno avvenire nel prossimo incontro di Coordinamento che si terrà il 5 dicembre a Parma presso la sala Congressi della Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma nell'ambito del convegno "Processi e spazi di integrazione tra magistrature e dipartimenti di salute mentale nella comunità sociale" (mbasile@ausl.pr.it).

 

I coordinatori: Pietro Pellegrini, Roberto Mezzina, Raffaele Barone

Report della visita di stopgOPG alla Rems di Capoterra in Sardegna (11 novembre 2017)

L’11 novembre 2017 il comitato StopOpg ha visitato la Rems di Capoterra (Ca), per la seconda volta dopo la sua apertura. All’incontro hanno partecipato Giovanna Del Giudice (StopOpg), Gisella Trincas (Unasam), Caterina Cocco e Elisabetta Perrier (Cgil regionale e Cgil di Cagliari). Ad accogliere la delegazione il responsabile della Rems, dott. Riccardo Curreli.

Dopo i saluti e una breve visita degli spazi, il gruppo si è riunito nello studio del responsabile. All’incontro erano presenti rappresentanti di tutte le professioni sanitarie: infermiere, operatore socio sanitario, psicologa, tecnico della riabilitazione, assistente sociale. Presente pure una guardia giurata. Hanno partecipato all’incontro anche due persone residenti, di queste una si è allontanata all’ora del pranzo, mentre un altro residente ha chiesto di partecipare. La porta aperta dello studio ha permesso uno scambio libero tra dentro e fuori. Tutti gli operatori e i residenti hanno partecipato in maniera attiva all’incontro

 

 

IL REPORT

Lettera aperta dall’ex OPG, ora Casa Circondariale, di Barcellona Pozzo di Gotto. di don Giuseppe Insana

Barcellona Pozzo di Gotto, ottobre 2017

Speravamo che col Superamento definitivo dell’Ospedale Psichiatrico Giudiziario  mediante la Valida Legge 81/2014 finalmente le persone con malattia mentale autori di reato potessero avere una cura adeguata e una vita dignitosa. Di fatto purtroppo non è così.
Nella Casa Circondariale di Barcellona Pozzo di Gotto (ex OPG) oggi restano ristrette 60 persone detenute di cui 45 minorati psichici e 15 ex art. C.P. 148 con sopravvenuta malattia mentale in una situazione di vita peggiore dell’OPG.
Conducono una vita in reparti completamente chiusi e soli, dove regna abbandono, solitudine, ozio, noia, aggressioni, autolesioni, tentati suicidi e, qualche volta, suicidio. Quasi tutti rifiutano l’ora di passeggio; pochi frequentano corso professionale o scuola; solo qualcuno, molto saltuariamente, usufruisce del beneficio di Permesso anche se l’Associazione di Volontariato “Casa di Solidarietà e Accoglienza” continua a dichiarare la disponibilità ad accogliere detenuti per eventuali permessi con o senza famiglia.
L’Asp 5 di Messina si era impegnata a gestire a partire dal mese di febbraio 2017 le persone detenute con malattia mentale nello stesso modo delle Residenze Sanitarie esterne (Comunità Terapeutica Assistita) con operatori capaci a curare e a riabilitare quali: psichiatra, psicologo, tecnici di riabilitazione e infermieri Ma, di fatto, ad ottobre ancora non ha effettuato quanto promesso e annunciato.
La Calabria e Puglia avrebbero dovuto accogliere i detenuti malati mentali delle loro regioni in una Casa di Pena; ma ancora risultano inadempienti.
L’Associazione di Volontariato “Casa di Solidarietà e Accoglienza” che nei decenni passati, con l’autorizzazione della Magistratura competente, ha accolto centinaia di persone sottoposte a misura di sicurezza e gestito in regime di Libertà Vigilata, di art. 21 con attività formativa di Ceramica, avendo avuto approvato un Progetto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali  che dà opportunità a sei detenuti malati mentali di partecipare, con art. 21,all’esterno ad un Laboratorio agricolo, attende da due mesi i detenuti designati e proposti  dall’equipe di trattamento che, con la dovuta autorizzazione della Magistratura, per potere dare l’avvio del Progetto.
Corre l’obbligo di precisare che, ancora oggi, nella Casa Circondariale di Barcellona restano ristrette indebitamente due persone con misura di sicurezza definitiva e una persona con misura di sicurezza provvisoria in attesa di posto nelle REMS.

 

Insana Giuseppe

 

 


Associazione di Volontariato
Casa di Solidarietà e Accoglienza (tra i promotori di stopOPG)
Via Garibaldi n. 682, Barcellona P.G.
Tel./ fax 090.9761183
email: giuseppe.insana@tiscali.it

La salute mentale sul posto di lavoro è l'argomento della Giornata Mondiale della Salute Mentale di quest’anno, il 10 ottobre

 

Durante le nostre vite adulte, una grande parte del nostro tempo viene speso al lavoro. La nostra esperienza sul posto di lavoro è uno dei fattori che determinano il nostro benessere complessivo. I datori di lavoro ei dirigenti che hanno messo in atto iniziative sul posto di lavoro per promuovere la salute mentale e per sostenere i dipendenti che hanno disturbi mentali vedono guadagni non solo nella salute dei propri dipendenti ma anche nella loro produttività sul lavoro. Un ambiente di lavoro negativo, invece, può portare a problemi di salute fisica e mentale, uso nocivo di sostanze o alcool, assenteismo e perdita di produttività. I disturbi della depressione e dell'ansia sono comuni disturbi mentali che hanno un impatto sulla nostra capacità di lavorare e lavorare in modo produttivo. In tutto il mondo, oltre 300 milioni di persone soffrono di depressione, la principale causa di disabilità. Più di 260 milioni vivono con disturbi d'ansia. Molte di queste persone vivono con entrambi. Un recente studio condotto dall'OMS stima che i disordini di depressione e ansia costano l'economia globale a 1 trilioni di dollari ogni anno in una perdita di produttività. La salute mentale sul posto di lavoro è il tema della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2017. La Giornata Mondiale della Salute Mentale si osserva ogni anno il 10 ottobre, con l'obiettivo generale di sensibilizzare i problemi di salute mentale e mobilitare gli sforzi a sostegno di una migliore salute mentale.… vai al sito OMS

 

vedi anche:

Giornata mondiale per la Salute Mentale … la cittadinanza è terapeutica

Piano d'azione OMS per la salute mentale 2013/2020

Per stopOPG buone le intenzioni del Ministero su attuazione recente legge “Giustizia penale”: alleggerire il carico delle Rems, rivedere doppio binario …

Nella scheda - consultabile sul sito web del Ministero della Giustizia - che illustra la recente legge delega sulla Giustizia penale sono fornite indicazioni, in buona parte condivisibili, su come attuare la legge nella parte che riguarda le Rems e le misure di sicurezza. In coerenza con gli Ordini del Giorno approvati in Parlamento la scheda dichiara esplicitamente che “l’effetto di tali modifiche sarà proprio quello auspicato dell’alleggerimento del carico delle Rems” e ancora “in caso di capacità ridotta, l'abolizione del doppio binario …”. La scheda invece non è condivisibile laddove sembra rinunciare alla possibilità di eseguire misure non detentive anche per coloro che versino in stato di infermità psichica sopravvenuta, di vizio parziale di mente e per coloro che sono sottoposti alla misura di sicurezza provvisoria. stopOPG, conferma la disponibilità al confronto.

La scheda del Ministero della Giustizia commentata con le note di stopOPG

“Delega al Governo in materia di regime di procedibilità per taluni reati, di revisione delle misure di sicurezza e del casellario giudiziale

Quanto al delicato tema del superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari in favore delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (c.d. Rems), il Governo mira a prevedere la destinazione alle residenze di esecuzione delle misure di sicurezza (Rems) in via prioritaria per i condannati per i quali sia stato accertato in via definitiva lo stato di infermità al momento della commissione del fatto, da cui derivi il giudizio di pericolosità sociale. (nota 1 di stopOPG: indicazione condivisibile ma nel testo c’è un errore: non è corretto riferirsi a “condannati” in quanto si tratta di “persone prosciolte e destinatarie di una misura di sicurezza”)

Mentre per coloro che versino in stato di infermità psichica sopravvenuta, di vizio parziale di mente e per coloro che sono sottoposti alla misura di sicurezza provvisoria, mira a prevedere la collocazione prioritaria presso sezioni specializzate degli Istituti penitenziari atti ad assicurare trattamenti terapeutici e riabilitativi che tengano conto delle peculiari esigenze di cura di ciascun soggetto. (nota 2 di stopOPG: indicazione condivisibile, con la precisazione della nota 3)

Tale scelta trova la sua ratio nella necessità di bilanciare l’esigenza di tutela della salute della persona, che viene allocata in un ambiente, pur all’interno del circuito penitenziario, dedicato all’osservazione e all’assistenza psichiatrica, in grado di garantire la continuità terapeutica, con quella della sicurezza sociale, che si realizza mantenendo in ambito intramurario tutti quei soggetti per i quali non sia stato ancora accertato in modo definitivo lo stato di malattia. (nota 3 di stopOPG: qui va precisato che deve sempre essere valutata l’opportunità di eseguire misure non detentive).

Non è da trascurare, inoltre, come l’effetto di tali modifiche sarà proprio quello auspicato dell’alleggerimento del carico delle Rems che renderà possibile una migliore gestione personalizzata dei pazienti e un più idoneo rapporto tra operatori ed internati.

Ciò posto, è poi apprezzabile è l’indicazione di delega relativa al superamento del rigido concetto di infermità mentale per aprire alla rilevanza anche dei disturbi della personalità, sebbene la giurisprudenza abbia già fatto grandi passi avanti in questa direzione. (nota 4 di stopOPG: la questione va approfondita)

Si dettano ancora deleghe per riformare la disciplina delle misure di sicurezza personali, prevedendo, in caso di capacità ridotta, l'abolizione del doppio binario e l'introduzione di un trattamento sanzionatorio finalizzato al superamento delle condizioni che hanno ridotto la capacità dell'agente, anche mediante il ricorso a trattamenti terapeutici o riabilitativi. Il tema trattato è particolarmente delicato, pari è stata l’attenzione posta nella formulazione dei principi di delega.”(nota 5 di stopOPG: indicazione condvisibile)

StopOPG ha incontrato il Presidente della Comm.ne Affari Sociali della Camera on. Marazziti: apprezzamento per Ordini del Giorno che vincolano il Governo sulle Rems

Si è svolto oggi alla Camera l’incontro fra una delegazione del Comitato nazionale stopOPG (Stefano Cecconi, Maria Grazia Giannichedda, Denise Amerini) e l’on. Mario Marazziti Presidente della Commissione Affari Sociali della Camera.

 

 

Si è discusso dell’avvenuta approvazione del Disegno di Legge AC 4368 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario”, che con l’art. 1 comma 16 lettera d AC 4368, rischiava di riportare in vigore le norme dei vecchi OPG. Considerato che la questione di fiducia posta dal Governo ha impedito di presentare emendamenti, sono stati presentati e approvati alcuni Ordini del Giorno per condizionare l’attuazione della norma (ricordiamo che si tratta di una legge delega per la cui attuazione sono previsti decreti legislativi del Governo).

stopOPG ha espresso apprezzamento sugli Ordini del Giorno approvati (vedi elenco sottostante), e un ringraziamento alle/ai deputate/i che li hanno proposti.

L’importante Ordine del Giorno presentato dal Presidente Marazziti -  insieme al Presidente della Commissione Ambiente on. Realacci e altri  - restringe di molto la possibilità di ricovero nelle Rems testualmente:limitare per casi eccezionali e transitori- per i detenuti (con sopraggiunta malattia mentale o in osservazione) e per le persone con misure di sicurezza provvisoria. Mentre, come auspicavamo, afferma che il diritto alla salute e alle cure dei detenuti va garantito con adeguata potenziamento delle sezioni di cura nelle carceri e attraverso misure alternative alla detenzione, e sempre con la presa in carico da parte dei servizi di salute mentale delle Asl. Infine è importante che l’O.d.G. affronti anche la questione delle Case di Cura e Custodia.

Proprio consapevoli che gli Ordini del Giorno, pur vincolanti e chiari, non sono atto di legge, si è convenuto di insistere con il Governo affinché siano rispettati. 

Infine, durante l’incontro, si è convenuto necessario mantenere alta l’attenzione sul processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, sulle criticità aperte, sull’esperienza delle Rems e sullo sviluppo delle pratiche di cura e riabilitazione che consentono l’adozione delle misure alternative alla detenzione, nello spirito della legge di Riforma 81/2014. E tenuto conto dell’importante delibera del Consiglio Superiore della Magistratura (vedi CSM 19.4.2017)

In questo senso al termine dell’incontro si è ritenuto utile:

  • venga assunta anche in sede parlamentare un’iniziativa per la riattivazione dell’Organismo nazionale di monitoraggio del superamento degli OPG (composto da rappresentanti dei Ministeri della Salute e della Giustizia, delle Regioni, della Magistratura e che va aperto alla partecipazione delle associazioni impegnate sul tema);
  • richiedere al Governo di mantenere l’impegno a presentare la Relazione periodica al Parlamento sul superamento degli OPG;
  • sia organizzata a settembre, a cura della Commissione Affari Sociali, un seminario di approfondimento sul processo di superamento degli OPG.

 

Gli Ordini del Giorno approvati:

9/4368/4. Piazzoni, Mariano, Carnevali, Capone, Patriarca, Paola Bragantini, D’Incecco, Amato, Palese

9/4368/5. Daniele Farina, Andrea Maestri

9/4368/6. Miotto, Palese

9/4368/8. (Testo modificato nel corso della seduta) Marazziti, Realacci, Miotto, Bruno, Bossio.

9/4368/14. (Testo modificato nel corso della seduta) Fossati, Laforgia, Murer, Fontanelli, Nicchi, Sannicandro, Rostan, Leva, Martelli

9/4368/15. Beni, Palese

9/4368/18. Mattiello

9/4368/34. (Testo modificato nel corso della seduta) Baroni, Ferraresi, Sarti, Agostinelli, Bonafede, Businarolo, Colletti.

Per leggere il testo degli Ordini del Giorno vedi allegato o vai al link http://documenti.camera.it/leg17/resoconti/assemblea/html/sed0813/leg.17.sed0813.allegato_a.pdf

Il giorno 13 giugno, data di ripresa della discussione alla Camera del disegno di legge che rischia di riportare in vigore le norme dei vecchi OPG

  • il 13 giugno riprende in Aula alla Camera la discussione sul disegno di legge che rischia di riportare in vigore le norme dei vecchi OPG: AC 4368 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario” art. 1 comma 16 lettera d AC 4368
  • Sollecitiamo le/i deputate/i a presentare (o a ripresentare) gli Emendamenti, tenuto conto dell’importante parere della Commissione Affari Sociali (vedi pagina web stopopg). Il termine per la presentazione degli emendamenti scade il 12 giugno p.v. Per il momento il Governo ha deciso di NON porre la fiducia.
  • Con la staffetta del Digiuno (13 aprile 30 maggio), alla quale hanno partecipato 206 persone in 49 giorni, abbiamo ottenuto alcuni risultati importanti ma la mobilitazione deve continuare.
  • Pertanto il giorno 13 giugno, data di ripresa della discussione alla Camera del D.d.L., si terrà una giornata di digiuno collettivo dei rappresentanti del comitato stopOPG – aperta a tutti - alla quale al momento hanno aderito: Stefano Cecconi, Franco Corleone, Denise Amerini, Stefano Anastasia, Giovanna Del Giudice, Peppe Dell’Acqua, Vito D’Anza, Nerina Dirindin, Maria Grazia Giannichedda, Patrizio Gonnella, Gisella Trincas …
  • Per aderire alla giornata di digiuno scrivere a redazione@stopopg.it, indicando Nome, Cognome, Città, Qualifica, ev. Associazione di appartenenza
  • Come abbiamo più volte affermato, se il problema che si vuol risolvere con la norma è garantire l’assistenza sanitaria ai detenuti, troppo spesso impedita dalle drammatiche condizioni delle carceri, la soluzione è ben altra. Occorre qualificare e implementare nelle carceri i programmi dei Dipartimenti di salute mentale di prevenzione e di presa in carico delle persone con problemi di salute mentale, anche attraverso le sezioni di osservazione psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche nelle carceri stesse (con strutture e personale adeguato e formato). Ma soprattutto incentivare le misure alternative alla detenzione. Così invece le Rems diventerebbero il contenitore unico per i “folli rei e per i rei folli”, riproducendo all’infinito la logica manicomiale.

 

stopOPG dal 1 giugno sospende la staffetta del digiuno, ottenuti importanti risultati contro il ritorno alle vecchie norme sugli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, ma la mobilitazione continua …

  • La staffetta del Digiuno continua fino al 30 maggio. Dal 1 giugno la mobilitazione è sospesa fino alla ripresa della discussione in Aula alla Camera del disegno di legge AC 4368 “Modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario”. Allora decideremo come proseguire l’iniziativa.
  • La staffetta del Digiuno, alla quale hanno partecipato 197 persone in 49 giorni, è partita il 12 aprile, con l’avvio della discussione alla Camera del Disegno di Legge AC 4368, per ottenere lo stralcio della norma che riporta agli Ospedali Psichiatrici Giudiziari (art. 1 comma 16 lettera d AC 4368). Questa norma, se approvata, delega il Governo a emanare un decreto che potrebbe disporre il ricovero di detenuti nelle Residenze per le Misure di Sicurezza (Rems) come se fossero i vecchi OPG.
  • Come abbiamo più volte affermato, se il problema che si vuol risolvere con l’emendamento è garantire l’assistenza sanitaria ai detenuti, troppo spesso impedita dalle drammatiche condizioni delle carceri, la soluzione è ben altra. Occorre qualificare e implementare nelle carceri i programmi dei Dipartimenti di salute mentale  di prevenzione e di presa in carico delle persone con problemi di salute mentale, anche attraverso le sezioni di osservazione psichiatrica e le previste articolazioni psichiatriche nelle carceri stesse (con strutture e personale adeguato e formato). Ma soprattutto incentivare le misure alternative alla detenzione. Così invece le Rems diventerebbero il contenitore unico per i “folli rei e per i rei folli”, riproducendo all’infinito la logica manicomiale.
  • Grazie alla staffetta del Digiuno abbiamo ottenuto alcuni risultati concreti:
  • il Documento del Consiglio Superiore della Magistratura … leggi
  • il Documento della Conferenza delle Regioni e P.A. per lo stralcio della norma … leggi (e la lettera del Presidente Bonaccini a stopOPG … leggi)
  • la presentazione alla Camera di diversi Emendamenti soppressivi o che modificano la norma … leggi
  • L’approvazione dell’importante PARERE della Commissione Affari Sociali (Presidente Marazziti) che rivede profondamente la norma  ... leggi
  • L’intervento della Relatrice al D.d.L. (on. Ferranti) Presidente della Commissione Giustizia alla Camera (e la sua Relazione) … leggi

E intanto il 18 maggio è nato il Coordinamento delle Rems … leggi

I risultati ottenuti ci spingono a mantenere aperta la mobilitazione, sia in vista della ripresa del dibattito alla Camera sul Disegno di Legge (dopo la seduta del 22 maggio è stato rinviato sine die), sia perche la riforma per il superamento degli Opg (legge 81/2014) e quindi della logica manicomiale, abbia successo. Per affermare il diritto alla salute e la dignità di ogni persona, come afferma la nostra Costituzione.

 

p. stopOPG
Stefano Cecconi, Giovanna Del Giudice, Maria Grazia Giannichedda, Patrizio Gonnella

 

Nasce il Coordinamento nazionale REMS

 

Cronaca della riunione del nascente coordinamento nazionale  REMS (Bologna 18.5.217).  Questa breve “Cronaca” non pretende di essere un “Report” della riunione (che spetta al coordinamento Rems): è una sintesi parziale, come contributo di stopOPG. Pertanto suggerimenti, precisazioni, aggiunte sono benvenute. Si è svolta a Bologna il 18 maggio (durante la conferenza SIEP) la riunione del nascente coordinamento nazionale  REMS. Oltre 50 i partecipanti, prevalentemente operatori delle Rems e quindi dei Dsm; presente, come “ospite-amico e sostenitore”, il comitato stopOPG (Cecconi, Corleone, Amerini, Giannichedda, D’Anza). C’è stata una bella discussione, centrata sul ruolo che gli operatori delle Rems (nelle rete dei servizi DSM) possono giocare affinché la riforma per il superamento degli Opg, e quindi della logica manicomiale, abbia successo. Per affermare il diritto alla salute e la dignità di ogni persona, come afferma la nostra Costituzione.

 

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