A Roma il 24 gennaio presso la sede di Antigone si è svolta, come previsto, la riunione per organizzare “l’Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle Rems”,

A Roma il 24 gennaio presso la sede di Antigone si è svolta, come previsto, la riunione per organizzare “l’Osservatorio sul superamento degli OPG e sulle Rems”, promosso da stopOPG in collaborazione con Antigone. Alla riunione hanno partecipato Stefano Cecconi, Patrizio Gonnella, Giovanna Del Giudice, Alessio Scandurra, Valentina Calderone, Fabio Gui, Vito D’Anza e in video collegamento Daniele Pulino.

L’ipotesi discussa è di trasformare “Il Viaggio di stopOPG nelle Rems” in qualcosa di più stabile e strutturato: appunto un Osservatorio.

Si tratta di monitorare il complesso processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che va ben oltre la situazione osservabile nelle Rems. Non dimenticando le relazioni con gli osservatori sulla situazione in carcere, e con gli stessi Garanti delle persone private della libertà. Dopo una ricca discussione si è deciso di presentare un’ipotesi di progetto da valutare tra le Associazioni promotrici il Comitato e quindi da presentare ufficialmente. 

Per questo, si è detto, bisogna individuare, e formare, dei referenti dell’Osservatorio in ciascuna regione, predisporre una griglia per raccogliere i dati più significativi sul superamento degli OPG e in generale sul rispetto del diritto alla salute (mentale) e alle cure, e dei diritti civili e sociali, delle persone con misura di sicurezza o nell’esecuzione della pena (es. dati quantitativi e qualitativi sulle persone prosciolte: senza misura di sicurezza, con misura di sicurezza non detentiva, con misura di sicurezza in Rems; dati sulle persone prese in carico dai Dipartimenti di Salute Mentale in misura di sicurezza e nell’esecuzione della pena in carcere e fuori, ecc.”). L’osservazione mira a evidenziare come l’attuazione della legge 81/2014 di riforma degli Opg privilegi le misure non detentive, considerando le Rems una extrema ratio. Lo stesso può valere per il carcere.

E’ evidente che si tratta di una necessaria evoluzione di “stopOPG” dopo il successo della lunga campagna per la chiusura dei manicomi giudiziari, per seguire e sollecitare il processo di superamento degli Opg e quindi della logica manicomiale che li sostiene.