OPG superamento

Iniziativa "6 volti, 6 nomi, sei Tu".

Comunicato stampa

Si è svolto con grande partecipazione di operatori del settore e  cittadini l’incontro organizzato dal Comitato StopOPG Marche per l’avvio della campagna “6 volti, 6 nomi, sei Tu” nella Cappellina di Villa Vitali a Fermo.
Più di ogni intervento, hanno parlato le immagini, desolanti e vergognose, del video inchiesta della Commissione Marino sulla condizione dei 6 OPG lager italiani.
Nelle Marche dei 18 cittadini ancora internati, 6 sono già da tempo dichiarati dimissibili, ma nei territori di provenienza non sussistono ancora le condizioni per avviare i progetti terapeutici individualizzati che permetteranno il loro reinserimento.
Sono intervenuti membri del Comitato StopOPG Marche che oltre alla necessità di sviluppare la campagna che condurrà alla chiusura definitiva degli OPG al 31 marzo 2013, hanno fermamente respinto il disegno di legge “anti 180” a firma On. Ciccioli, recentemente approvato in Commissione Affari Sociali della Camera.
Dopo alcuni interventi, tra i quali quello della Consigliera Regionale Rosalba Ortensi, il referente del comitato StopOPG Nazionale Stefano Cecconi, ha focalizzato i punti più importanti di questa battaglia di civiltà in difesa non solo dei diritti degli ultimi, ma necessaria a rilanciare una riflessione sulla condizione della psichiatria in Italia e di tutto il sistema del welfare.
“Nei territori, sono le iniziative come questa che permettono di costruire una cultura dell’inclusione, contro lo stigma, per la garanzia della cura e del rispetto dei cittadini” ha sottolineato Cecconi, ricordando come a fronte della chiusura degli OPG lager, non è ancora affatto risolta la questione del Codice Penale circa la non punibilità per questo rimane altissimo il rischio dei  nuovi manicomi giudiziari privati, grandi o piccoli, dignitosi o meno che siano.
Il prossimo importante appuntamento del Comitato StopOPG nazionale è la manifestazione del 12 giugno alla quale i territori sono chiamati a partecipare.

Ricordiamo infine i riferimenti presso CGIL: 

come in altre regioni e a livello nazionale, infatti, CGIL ha promosso fin dalla nascita il Comitato StopOPG e per le Marche la referente è a Fermo al cell. 348 0966373, mail fermo.lega.spi@marche.cgil.it.

NO al Disegno di Legge Ciccioli & c contro la legge basaglia dei Direttori dei DSM dell'Emilia Romagna

L'UNICA COSA DI CUI NON ABBIAMO BISOGNO

 
L'approvazione da parte della XII Commissione Parlamentare del Testo unificato dei vari DDL di riforma degli artt. 33, 34 e 35 della legge 833, noto come DDL Cicciòli, suscita in noi la più viva preoccupazione.
La riduzione delle garanzie procedurali e temporali per gli interventi sanitari senza consenso (TSO) e la possibilità di effettuare trattamenti di un anno senza consenso del paziente in strutture residenziali costituiscono un grave sbilanciamento nei rapporti tra il cittadino ammalato e le istituzioni, con evidenti rischi di abuso, uso improprio e uso custodiale di questi strumenti.  Ciò non è affatto quello di cui si avverte il bisogno per migliorare la qualità dell'assistenza.
Oltre trent'anni di psichiatria territoriale hanno sviluppato un consenso rispetto al fatto che l'uso degli strumenti direttivi ed obbligatori di per sè non produce salute e può avere pesanti conseguenze in termini di allontanamento dai processi di cura, di passivizzazione e cronicizzazione. C'è semmai bisogno di proseguire nel percorso di informazione, coinvolgimento, negoziazione trasparente col paziente e con il suo contesto, tutti valori riportati anche nel Piano Attuativo Salute Mentale della nostra Regione. A tal fine guardiamo semmai con interesse ed aspettative alla piena realizzazione della normativa sull'Amministrazione di Sostegno, che ha già dato ottime soluzioni a tante situazioni che con il DDL Cicciòli vedrebbero come unico esito possibile la istituzionalizzazione.
Il testo approvato dalla XII Commissione segnerebbe un grave arretramento nella assistenza psichiatrica. Condizionerebbe in senso custodiale la pratica professionale e distoglierebbe risorse dalla assistenza diffusa sul territorio, l'unica in grado di raggiungere, curare e sostenere le migliaia di persone affette da disturbi mentali gravi e persistenti. Ciò di cui avvertiamo il bisogno è di proteggere e rinforzare questa assistenza, di potenziare l'azione di responsabilizzazione condivisa tra professionisti, utenti e famiglie sui percorsi di cura, di rendere la direttività ancora più trasparente attraverso gli istituti di tutela già esistenti, di preservare le risorse destinate alla salute mentale in un momento di grave crisi economica del paese.
Il testo approvato in Commissione è l'unica cosa di cui nessuno avverte il bisogno. Anzi, è l'unica cosa che nessuno vuole.
 
Per questo ci rivolgiamo al Presidente della Regione, alla Giunta regionale, ai Consiglieri regionali, ai Parlamentari della Regione Emilia-Romagna, garantendo loro la nostra massima disponibilità a fornire gli elementi conoscitivi che riterranno necessari, affinchè possano mettere in atto ogni azione politica necessaria a scongiurare l'approvazione come legge del testo approvato dalla XII Commissione parlamentare.
 

Bologna, 24 maggio 2012

I Direttori dei Dipartimenti di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche delle AUSL della Regione Emilia-Romagna.  
 
AUSL PIACENZA - Giuliano Limonta
AUSL PARMA - Pietro Pellegrini
AUSL REGGIO EMILIA - Gaddomaria Grassi
AUSL MODENA - Fabrizio Starace
AUSL BOLOGNA - Angelo Fioritti
AUSL IMOLA - Benedetta Prugnoli
AUSL FERRARA - Adello Vanni
AUSL FORLI’ - Claudio Ravani
AUSL CESENA - Giovanni Piraccini
AUSL RAVENNA - Paola Carozza
AUSL RIMINI - Daniela Ghigi

TG3 RAI del 23 maggio 2012: inchiesta su OPG e cittadini sardi internati

Il servizio del TG3 RAI del 23 maggio 2012 all'interno della rubrica Buongiorno Regione Sardegna.

Si parla dei cittadini sardi internati negli OPG con interviste a Roberto Loddo e Gisella Trincas del Comitato regionale StopOPG sardegna

 

Comitato Nazionale e Comitati Regionali StopOPG il 12 giugno a Roma

Lo stato preoccupante, e i ritardi, del processo di "superamento" degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, con il rischio concreto si aprano mini OPG in tutte le regioni italiane (i nuovi manicomi ?), anziché offrire alle persone internate percorsi di cura e riabilitazione alternativi, individuali e perciò diversi in base al bisogno;

l’attacco alla legge Basaglia, con l’approvazione in Commissione Affari Sociali alla Camera (Lega nord e Pdl) del testo delDisegno diLegge “anti 180”;
 
i tagli ossessivi al Servizio sanitario e al welfare, che indeboliscono e precarizzano per primi i servizi territoriali: dai Dipartimenti di Salute Mentale ai servizi sociali, e producono esclusioni e disagi “trasformano” l'appuntamento del 12 giugno in un gesto di mobilitazione.
 
Oltre a questo, valuteremo insieme l’esperienza e come proseguire la campagna di stop OPG a livello nazionale (quale profilo dare all'iniziativa, prossime scadenze, ecc.). In particolare saranno importanti gli interventi dei Comitati Regionali. Con la campagna “un volto, un nome” abbiamo deciso di impegnare stopOPG nel territorio, dove sappiamo si gioca, a partire dal ruolo di Regioni, ASL e DSM, gran parte delle possibilità di costruire l'alternativa al modello manicomiale, e quindi anche all'OPG. E la nascita dei comitati in 15 regioni è un segno certamente positivo, che, riprendendo un impegno per la salutementale e sul welfare locale (in piena crisi economica !) propone un “modello sociale” inclusivo e più giusto
TRASFORMANO L’APPUNTAMENTO DEL 12 GIUGNO
IN  UN GESTO DI MOBILITAZIONE

 

Scrivere a: s.cecconi@cgil.it

 

 

Iniziativa "unvoltounnome". Bolzano 30 maggio 2012

unvoltounnome

eingesichteinname

 

30 maggio 2012

presso EURAC, sala Viola

dalle ore 9,00 alle ore 13,00

iniziativa pubblica organizzata dal Comitato StopOPG di Bolzano

 

 

PSICHIATRIA DEMOCRATICA "Contro la riapertura dei manicomi".

18 maggio 2012.

La proposta dell'On. Ciccioli di riforma della legge 180/78, approvata ieri in commissione Affari sociali e Sanità da una rinata accoppiata parlamentare PDL - Lega, reintroduce - nei fatti -  null'altro che pesanti segmenti di custodia neo-manicomiale. Perla tra le perle, all'articolo 5 del dispositivo si può leggere: " Il trattamento necessario extraospedaliero prolungato ha la durata di sei mesi..." e prolungato sino ad un anno! in barba a tutte le leggi vigenti, a partire dalla nostra Carta costituzionale.
Insomma tutte le significative e concrete esperienze di presa in carico del disagio sul territorio, diffuse in maniera capillare ormai in tantissime parti del Paese, promosse dal 1978 in poi, dai Servizi pubblici in collaborazione con il privato sociale e gomito a gomito con  Associazioni di familiari e utenti, Istituzioni locali, verrebbero sostituite da questa melassa rancida che sa tanto di revanscismo e di stato sanitario di polizia. La filosofia di controllo sociale si rileva in tutto l'impianto: ne è un esempio lampante l'art.4, dove nella pratica al comma 2 si riesumano - all'interno dei DEA- nientemeno che le vecchie Osservazioni dei defunti, e mai rimpianti, Ospedali Psichiatrici.
Sono i fatti, le ricerche scientifiche, le attestazioni di gruppi e commissioni di studio - anche internazionali - che danno ragione ai tanti che, come Psichiatria Democratica (PD), si battono da anni perchè i dettami della riforma psichiatrica possano sempre più trovare piena applicazione nelle Unità territoriali, oggi falcidiate nelle risorse essenziali, da indiscriminati tagli della spesa.
Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti: ritorno all'ospedalizzazione, tendenza crescente alla medicalizzazione e alla burocratizzazione e riduzione progressiva di spazi per un nuovo protagonismo degli utenti senza alcuna progettualità per il riscatto attraverso il lavoro e l'abitare.
PD che continua, senza sosta, il proprio impegno affinchè gli Ospedali  Psichiatrici Giudiziari,  possano essere superati "presto e bene" attraverso l'attuazione di programmi individualizzati per ciascuna persona ristretta, chiama a raccolta gli operatori della Salute mentale, il mondo politico democratico, dell'informazione e della cultura, le forze sindacali ed il mondo dell'associazionismo e del volontariato a rispondere a muso duro ai tentativi di riportare indietro il Paese intero di decenni, agli anni bui della custodia, in nome della sicurezza e della normalizzazione.

"Lapsus freudiani" di Gian Luigi Bettoli, gruppo di lavoro sulla Salute Mentale di Legacoopsociali

18 Maggio 2012.

In un mondo politico italiano ed europeo paralizzato dalla crisi finanziaria della parte occidentale del Pianeta; in un Parlamento nazionale esautorato da anni dalle pratiche della decretazione d'urgenza e dalla legislazione sulla "giustizia"; un colpo di mano delle forze di destra - mai come in questo caso unite sui loro "valori fondanti", sempre gli stessi: Dio, Patria e Famiglia, quelli per cui si scatenano le guerre "sante" e le campagne elettorali - mette in discussione la "legge Basaglia", cioè la legge 180/1978, la riforma delle politiche della Salute Mentale per cui l'Italia è diventata il consolidato punto di riferimento internazionale.

Il risultato della votazione in commissione di ieri, porterebbe a raddoppiare il periodo di "trattamento sanitario obbligatorio" (Tso), cioè quel delicatissimo istituto in cui viene revocato il diritto di libera scelta di ogni persona, per sottoporla ad un trattamento sanitario in forme coattive. Non solo: si allungherebbe all'inverosimile la possibilità di trattenere una persona contro la sua volontà, fino ad un anno, con evidente soddisfazione di quel sistema di cliniche private che ambisce ad un ben pagato ritorno alla clausura istituzionale delle problematiche di Salute Mentale.
L'azione antiriformatrice, condotta negli indimenticabili anni del governo berlusconiano attraverso una pluralità di progetti controriformatori, troverebbe in tal modo la sua sanzione, con l'accantonamento delle moderne politiche di Medicina Sociale, a favore degli autoritari modelli muccioliani di trattamento delle tossicodipendenze, secondo la lettura semplicistica dell'on. Ciccioli.
In un tutto coerente, dall'estensione dei sistemi di "comunità" di grandi dimensioni, alla diffusione dei centri di reclusione amministrativa per immigrati, in una logica concentrazionaria contraria alle politiche della salute e - si parva licet - dei Diritti Costituzionali.

Stupisce che il colpo di mano di ieri avvenga a solo poche settimane dalla legge che impone finalmente la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, uno degli ultimi orrori della psichiatria ottocentesca ancora viventi. Ci auguriamo che il Parlamento repubblicano corregga questa evidente enormità, evitando al nostro paese di passare da modello planetario di buone politiche della Salute Mentale al medioevo manicomiale.
 

StopOPG MARCHE : incontro con l'Assessore regionale Mezzolani, il report e il comunicato stampa

Comunicato Stampa
Il 17 maggio u.s. presso la sede dell’Ass.to alla Sanità Regione Marche, l’Ass.re Mezzolani ha incontrato una delegazione del Comitato StopOPG Marche, all’incontro era presnte il Dott. Carmine Di Bernardo, Dirigente Assistenza Territoriale.
Nell’incontro, articolato, approfondito ed attento, sono stati affrontati i molteplici e delicati aspetti della definitiva chiusura degli OPG-lager italiani: l’Assessore nell’esprimere la piena volontà della Regione di adoperarsi in ogni modo per la tutela dei 18 cittadini marchigiani – 6 dei quali già da ora dimissibili – ancora internati, ha espresso viva perplessità sia per l’esiguità delle risorse economiche a disposizione, sia per i ritardi che il Governo centrale sta accumulando nell’emanazione delle indispensabili linee guida attuative del Decreto Marino.
Ricordiamo che tali linee guida sono fondamentali per orientare le scelte strategiche in una direzione piuttosto che nell’altra: parliamo del ruolo del privato imprenditoriale, del rapporto con le Forze dell’Ordine per quanto attiene ai provvedimenti di custodia, della operatività dei DSM relativamente ai necessari progetti individualizzati di presa in carico.
La nostra Regione ha già adottato i provvedimenti di sua competenza, sia nella individuazione dell’istituto Carcerario sede della “sezione osservandi”, sia nella nomina del responsabile del Comitato Tecnico per i criteri di dimissibilità dei cittadini internati, ma oltre alla volontà teorica di adottare strategie rispettose del modello di sanità pubblica e di una psichiatria più territoriale che istituzionale, è ancora nell’impossibilità di decisioni operative univoche, fintanto che non siano definite sia le linee guida sopracitate, sia le competenze di cura e di vigilanza in capo alla Sanità e alla Giustizia.
L’Ass.re Mezzolani, ha riconosciuto il grande ruolo che il Comitato StopOPG sta svolgendo nel rapporto con la comunità territoriale attraverso il movimento trasversale che rappresenta, sia sul piano culturale sia sul piano della competenza, tanto da definirlo interlocutore privilegiato della Consulta della Salute Mentale da coinvolgere già nella fase di discussione delle linee guida nazionali.
Con il comune accordo di mantenere una comunicazione sempre aperta e costruttiva nel condurre questa battaglia di civiltà per la tutela dei nostri concittadini vittime dell’orrore degli OPG, ci si è dati un virtuale appuntamento alla luce delle linee guida nazionali di prossima emanazione.

Per il Comitato StopOPG Marche
Laura Stopponi

Sanità: Cgil, ieri colpo al cuore legge Basaglia

Comunicato stampa di Vera Lamonica, segretario confederale Cgil

Roma, 18 maggio 2012

“Un provvedimento che colpisce al cuore la legge 180: la previsione di trattamenti sanitari obbligatori e prolungati in strutture 'speciali' riapre la dolorosa vicenda degli Ospedali Psichiatrici”. Ad affermarlo è il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, in merito al testo di riforma della legge Basaglia, presentato dall'esponente del Pdl, Carlo Ciccioli, e approvato ieri in commissione Affari Sociali della Camera.

Secondo la dirigente sindacale “invece di applicare integralmente la legge 180, garantendo finalmente servizi diffusi e aperti, l'assistenza e il sostegno alle persone malate e ai loro familiari, si riaprono i manicomi. Strutture che la riforma Basaglia volle abolire in nome della libertà e del diritto alla cura, con tutta evidenza impossibile in quei luoghi di esclusione e di repressione. Bisogna reagire per affermare ancora una volta che libertà, dignità e diritti di tutti si garantiscono solo rispettandoli a ciascuna persona, a partire dai più deboli”, conclude Lamonica.

Vogliono riaprire i manicomi (li chiameranno Trattamenti Sanitari Necessari…) di S. Cecconi

di Stefano Cecconi (Comitato nazionale StopOPG)

Con il Disegno di Legge presentato dall’on. Ciccioli per modificare la legge 180, e approvato in commissione sanità alla Camera, sono previsti trattamenti sanitari (psichiatrici) “necessari” TSN, prolungati e attuati contro la volontà del cittadino in apposite strutture. Se verrà tradotto in legge riapre la buia stagione dei manicomi. La legge 180 ha interrotto secoli di abusi e di costrizioni nei confronti di migliaia di persone, private della libertà e della dignità e obbligate all’internamento, limitando a situazioni acute e straordinarie, e con precise garanzie per la persona, la possibilità di trattamento sanitario obbligatorio. I manicomi sono stati aboliti, proprio in quanto destinati a riprodurre - per la loro natura - disagio, sofferenza e devianza. Sono stati aboliti perché sono una risposta sbagliata in termini di cura. Non a caso l’ Organizzazione Mondiale della Sanità e l’Unione Europea, con Libro verde sulla salute mentale, hanno indicato come modello la legge 180. Eppure sappiamo che la riforma Basaglia non è stata applicata pienamente: troppo spesso il diritto alla salute mentale non è garantito su tutto il territorio nazionale. In modo strisciante si sono riaperte strutture che assomigliano ai vecchi ospedali psichiatrici e troppo spesso l’unica risposta sono i farmaci. Questa situazione, se non affrontata, porta all’abbandono di chi soffre e delle loro famiglie. E offre pretesti ai “nostalgici” del manicomio. Per questo insistiamo: bisogna investire nei servizi territoriali , con Centri di Salute Mentale accoglienti, centri diurni, servizi domiciliari e residenziali, per garantire 24 ore su 24 la “presa in carico” delle persone e dei loro familiari, e l’inclusione sociale e lavorativa. E proprio investire nel welfare territoriale favorisce l’alternativa e la chiusura degli stessi Ospedali Psichiatrici Giudiziari, che il Presidente Napolitano ha definito “estremo orrore, inconcepibile in un qualsiasi paese appena appena civile”.

Questo occorre, perché smantellare la 180 e tornare al manicomio, è una comoda e incivile scorciatoia, che non riconosce dignità e diritti a chi soffre di disagio mentale, e che riduce gli spazi di libertà per tutti.

 

il Disegno di Legge presentato dall’on. Ciccioli da www.camera.it

Il Sole 24 ORE Sanità: Opg, dietrofront sull'ipotesi di affidare al privato la gestione delle nuove strutture

di Manuela Perrone
 
Dietrofront sulle nuove strutture che dovranno nascere entro un anno al posto degli ospedali psichiatrici giudiziari. È stata cancellata con un colpo di penna la possibilità di affidarne la gestione al privato sociale o imprenditoriale, ipotizzata qualche settimana fa dai tecnici di Salute e Regioni: saranno le Asl, tramite i Dipartimenti di salute mentale, a dover provvedere.
È questa la principale novità prevista dall'ultima bozza di decreto interministeriale sui requisiti minimi dei centri, rivista dal ministero della Giustizia e in dirittura per essere presentata dal ministro della Salute, Renato Balduzzi, alla Conferenza Stato-Regioni. Il coinvolgimento del privato era stato messo nero su bianco ad aprile nella prima stesura, ma aveva fatto storcere il naso a molti, a partire dal Comitato StopOpg.
La versione concordata la settimana scorsa con il dicastero della Giustizia, che però è ancora alle ultime limature, precisa invece che le strutture residenziali sanitarie «devono essere realizzate e gestite dalle aziende sanitarie, tramite i Dipartimenti di salute mentale». E ribadisce che «la gestione interna di tali strutture è di esclusiva competenza sanitaria».
Domani alle 14 il ministro della Salute, Renato Balduzzi, sarà sentito in audizione dalla commissione d'inchiesta sul Ssn, presieduta da Ignazio Marino, proprio sugli «sviluppi sui decreti attuativi necessari per arrivare, il 31 marzo 2013, alla chiusura definitiva degli ospedali psichiatrici giudiziari». 
In agenda anche altri temi relativi all'inchiesta aperta dalla commissione sulla salute mentale, ad esempio l'elettroshock.
 

Convegno: "Fine pena mai. Il punto sulla chiusura degli OPG." - Padova, 28 maggio 2012

 

Lunedi   28 maggio 2012 - ore 20,30
Palazzo Moroni, Sala Anziani
Via del Municipio 1, Padova
 
 
Fine pena mai.
 
Il punto sulla chiusura
 
degli ospedali psichiatrici giudiziari.
 
Presentazione del Comitato Veneto StopOPG
(hanno già aderito: Antigone, Con-Tatto, Cgil Veneto,  Fp Cgil medici,
Fondazione Franca e Franco Basaglia, Orizzonti Venezia)
 
Introduce e coordina:
Giuseppe Mosconi, Associazione Antigone Padova
 
Interverranno:
Stefano Dell"Aquila,   Associazione Antigone Nazionale
Stefano Cecconi,  Cgil nazionale e Comitato Nazionale Stopopg 
Franco Rotelli, Presidente Conferenza Permanente sulla Salute Mentale nel Mondo  Franco Basaglia
Anna Poma, Portavoce Forum Veneto per la Salute Mentale 
Peppe Mosconi, Associazione Antigone  Padova
Anna Maria Marin,  Avvocato Camera Penale Veneziana
 
E' stato invitato l'Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Luca Coletto

Convegno 24 maggio 2012 StopOPG Marche:"OPG MARCHE. 6 nomi, 6 volti, sei tu."

Giovedì 24 maggio alle ore 18.00
presso la Cappellina di Villa Vitali a Fermo
Insieme ai rappresentanti dei StopOPG Marche,
interverrà Stefano Cecconi Comitato StopOPG Nazionale.
 

6 nomi, 6 volti
sei Tu.

 

31 marzo 2013:
i 6 OPG-lager italiani saranno definitivamente chiusi:
a quella data i 18 cittadini delle Marche, attualmente internati, torneranno nei territori di origine.
Da subito, però, dobbiamo riportare a casa i sei cittadini (cinque uomini ed una donna) già dimissibili ed ancora vittime dell’orrore e della violenza della reclusione.
Per informare su tutto questo, per mantenere viva l’attenzione sul rischio reale di nuovi OPG, pubblici e privati nel nostro territorio il comitato StopOPG Marche, invita la cittadinanza ad un dibattito pubblico.


 

Convegno 23 maggio 2012 StopOPG Lazio:"NE' CARCERI NE' MANICOMI"

23 MAGGIO 2012, ore 14.00 - 20.00
Palazzo Valentini, sala Di Liegro
via IV Novembre, 119/A - Roma

“NÉ CARCERI NÉ MANICOMI. COSTRUIAMO NUOVE OPPORTUNITÀ PER LA SALUTE MENTALE”

alle ore 14.00 registrazione partecipanti

PROGRAMMA:
Apertura dei lavori
Angiolo Marroni, Garante dei detenuti della Regione Lazio presenta
Cosimo Rega, monologo: “Giovannino: storia di un riscatto”
 

saluti
Claudio Cecchini, Assessore alle Politiche Sociali della Provincia di Roma
 

coordinano
Tiziana Biolghini, Comitato 7 marzo
e
Giorgio Cerquetani, Comitato stopopg Lazio
 

 

Interventi
Sandro Libianchi, (Comitato 7 Marzo - Coordinamento Nazionale per la tutela della Salute nelle Carceri Italiane – Co.N.O.S.C.I. onlus)
Peppe Dell’Acqua, (Psichiatra)
Lionello Cosentino, (Senatore, membro della Commissione per la valutazione dell’efficienza del SSN)
Stefano Cecconi, (stopopg Nazionale)
Simonetta Fratini, (Assessorato alla Sanità della Regionale Lazio )
Franco Maisto, (Magistrato, Presidente del Tribunale di Sorveglianza di Bologna)
Marinella Cornacchia, (Presidente Consulta Salute Mentale di Roma)
Gianfranco Palma, (Direttore DSM ASL RMe)
Roberto Di Giovanpaolo, (Senatore, Presidente del Forum Nazionale per la salute in carcere)
M. Claudia Di Paolo, (Provveditore Regionale del Lazio – Ministero della Giustizia)
Marco D’Alema, (Psichiatra - Presidente AIRSAM)

Testimonianze di Fattorie Sociali e di realtà del Privato Sociale

sono stati invitati:
Assessore Politiche Sociali Comune di Roma
Membri Commissioni Sanità e Affari Sociali della Regione Lazio
I Presidenti dei Municipi


INFO: Rolando Galluzzi, Maria Teresa Sorbara e Angela Versaci
(ufficio handicap della Provincia di Roma, Dip. IX ser. 2)
Via Bargoni, 78 scala E 3° piano - 00153 Roma
prob.handicap@provincia.roma.it
tel. 06 67664825-4827 - fax 06 67667735


 

Convegno: ADEMPIMENTI NAZIONALI, REGIONALI E LOCALI PER LA CHIUSURA DEGLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI - Firenze 18-05-2012

Patrocinio della Regione Toscana

Firenze, 18 maggio 2012
Auditorium Ente Cassa di Risparmio di Firenze
Via Folco Portinari, 5 r 

 

ADEMPIMENTI NAZIONALI,
REGIONALI E LOCALI
PER LA CHIUSURA DEGLI
OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI

( Legge n. 9 del 17 febbraio 2012, art. 3-ter)

 

 

 

Ore 9.30
  Presiede Bruno Benigni – Presidente Centro “F.Basaglia” – Arezzo

 

Ore 10.00 Relazioni
1. “ La legge n. 9 del 17.02.2012: compiti dello Stato per la chiusura degli OPG”

  Sen. Roberto Di Giovan Paolo – Presidente Forum Nazionale per la salute in carcere

2. “ Il ruolo delle Regioni per la chiusura degli Ospedali psichiatrici giudiziari”.

  Dott.ssa Daniela Scaramuccia Assessore al Diritto alla Salute Regione Toscana

3. “Le alternative territoriali  all’OPG. Il ruolo dei Dipartimenti di Salute Mentale”

  Mario Serrano – Responsabile DSM USL 6 Livorno

  Cesare Bondioli – Centro “F.Basaglia” Arezzo

4. “ Il diritto alla salute mentale dei “prosciolti folli”.

  Alessandro Margara Garante persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale Regione Toscana

 

Ore 11.30 Interventi programmati e discussione:

  Donatella Poretti (Senato della Repubblica)

  Antonietta Fiorillo (Magistrato di Sorveglianza di Firenze)

  Rossana Mori (Sindaco del Comune di Montelupo Fiorentino)

  Gemma Brandi (ASF Firenze)

  Emilio Lupo (Psichiatria Democratica)

  Stefano Cecconi (StopOPG)

  Angelo Marroni (Garante dei detenuti Regione Lazio)

  Denise Amerini (Cgil Funzione Pubblica Firenze)

  Elisabetta Laganà (Presidente Conferenza Nazionale Volontariato Giustizia)

  Stefania Tallei (Responsabile Servizio carceri Ass. S. Egidio Roma)

  Dipartimenti di salute mentale,

  Associazioni di Volontariato:

  Ristretti Orizzonti, Antigone, Cittadinanza Attiva, CNCA.

 

Ore 13.30 Conclusioni

Bruno Benigni Presidente Centro “Franco Basaglia” di Arezzo

 

Sono   stati invitati il Ministro della Salute, il Ministro della Giustizia e il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP).
 

 

Il Comitato nazionale StopOPG in audizione presso la Commissione parlamentare d'inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del SSN, sulla nuova legge (9/2012) per il superamento degli OPG

Comunicato

 

Nel corso dell’audizione abbiamo espresso grande preoccupazione per il rischio che tutto il processo di superamento degli OPG si riduca al trasferimento degli internati nelle strutture regionali di internamento: i “mini OPG” (le nuove strutture previste dalla legge, in cui saranno disposte le misure di sicurezza detentive in luogo degli attuali OPG).

Infatti, mentre oltre 1.300 persone restano internate nei vecchi OPG, non risulta che in generale le Aziende sanitarie locali e i Dipartimenti di salute mentale stiano organizzando presa in carico e dimissioni. Tutta l’attenzione è concentrata sulla discussione, tra Ministero della Salute e Conferenza delle Regioni, sul decreto che deve fissare i requisiti dei “mini OPG”.

Mentre il vero obiettivo del processo di superamento degli attuali Ospedali Psichiatrici Giudiziari deve essere la dimissione delle persone internate e il loro inserimento sociale con Progetti terapeutico riabilitativi individuali, diversificati a seconda dei bisogni assistenziali. Riprodurre con le nuove strutture pratiche di istituzionalizzazione, con il binomio “cura e custodia” tipico del manicomio, sarebbe un fallimento.

Per questo abbiamo presentato una serie di proposte (vedi il Report) per attuare la nuova legge, con la priorità assoluta di garantire alle persone internate misure alternative all’internamento e al ricovero, destinando le risorse stanziate ai Dipartimenti di Salute Mentale.  Rendendoci disponibile, con i comitati regionali di stopOPG, a monitorare l’attuazione di questo percorso.

Infine, abbiamo confermato la necessità di intervenire alla radice del problema, con la modifica degli articoli del codice penale e di procedura penale  inerenti a imputabilità, pericolosità sociale e misure di sicurezza, all’origine del retrivo istituto giuridico dell’OPG.

 

p. Comitato nazionale stopOPG
Stefano Cecconi

 

 

OPG: lettera aperta di Roberto Bocchieri sulla nuova legge

Componente Titolare del Tavolo Tecnico di Consultazione Permanente Dpcm in Conferenza Unificata

Comitato promotore StopOPG: proposta per Assemblea Nazionale StopOPG 12 giugno 2012

L’ultima riunione di stopOPG nazionale si è svolta a Roma il 26 gennaio scorso: in tre mesi ne abbiamo fatta di strada.
Ora crediamo sia necessario rivederci, non solo come Comitato nazionale ma insieme a tutti i Comitati stopOPG regionali. Perciò proponiamo un incontro il 12 giugno a Roma per assumere collettivamente decisioni e orientamenti utili per i prossimi mesi.

 

Comitato Stop OPG - Tavolo Regionale Salute Mentale Marche: il 24 maggio alle ore 18 a Fermo presentazione del Comitato Regionale StopOPG MARCHE

COMUNICATO STAMPA

Lunedì 23 aprile, nella la sede del Tavolo Ragionale Salute Mentale, a Senigallia presso “Il Casale”, il Comitato StopOPG delle Marche ha incontrato il Direttivo del Tavolo Regionale Salute Mentale.
L’incontro ha avuto luogo all’interno della campagna “Un volto, un nome”, che in tutta Italia sta sensibilizzando l’opinione pubblica sulla questione degli internati in OPG e che, anche nella nostra Regione, vede impegnate oltre 25 associazioni riunite nel Comitato, per garantire la tutela dei cittadini con disagio psichico che, al 31 marzo del 2013, faranno finalmente ritorno nei territori di provenienza per essere curati, scontare le proprie condanne, così da poter riacquistare dignità e salute.
In questa fase dell’attuazione del decreto Marino, si è ancora in attesa della definizione delle linee guida nazionali che devono definire le caratteristiche delle  Strutture Regionali che andranno a sostituire gli OPG, strutture per le quali sono già disponibili fondi nazionali dedicati e riservati.
Nel denunciare un forte ritardo circa l’emanazione di tali linee guida, il Comitato StopOPG, ha espresso la viva preoccupazione circa la reale attuazione della dimissione dei 18 cittadini marchigiani attualmente internati, che hanno diritto alla cura, ciascuno nei propri territori, fuori da pericolose ripetizioni della contenzione fine a sé stessa.
Una preoccupazione particolare, infatti, viene espressa circa il rapporto con un privato che già si propone come unica alternativa possibile alla difficoltà dei territori e ai ritardi nella realizzazione di strutture dedicate.
A tale proposito, mentre il Comitato StopOPG prosegue la campagna di sensibilizzazione, indirizzata principalmente a sei internati che già da molto tempo sono stati dichiarati dimissibili, e che invece rimangono internati in OPG, unitamente al Tavolo Regionale Salute Mentale si sollecitano le istituzioni competenti – organismi regionali in primo luogo-  ad assumere provvedimenti attuativi del decreto Marino che garantiscano la fine degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari, grandi o piccoli, pubblici o privati che siano, perché le Marche siano una regione dove il disagio mentale venga curato nei territori ed integrato nella comunità sociale e non stigmatizzato ed internato in strutture di contenzione.

Per il Comitato regionale StopOPG
Laura Stopponi
Tel 3480966373 - fermo.lega.spi@marche.cgil.it

Per il Tavolo Regionale Salute Mentale
Vito Inserra
liberamente2002@hotmail.com

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